Borragine (Borrago officinalis)

Borrago Officinalis (Borragine) Public Domain

Borrago officinalis (Borragine)  

La conosciamo con il nome comune di Borraggine, si tratta di un’erbacea annuale con portamento eretto originaria del Medio Oriente ma oramai naturalizzata in quasi tutto il mondo dove la possiamo ammirare nei prati incolti, nei bordi delle strade, lungo i muretti, nei giardini, fino a 1000 m di altitudine.

Ha una radice a fittone e fusto cavo che arriva ad un’altezza di 50-70 cm, ricoperto di peli biancastri, carnoso e ramificato.

Le foglie sono alterne, ovali, pelose e picciolate.

I bei fiori azzurri sono peduncolati, a forma di stella, sono disposti a grappolo. E sono proprio i fiori a rappresentare l’elemento decorativo di questa pianta, si tratta infatti di fiori che regalano un tocco di colore al nostro giardino.

La  borragine, nome scientifico Borrago officinalis,  ha un’abbondante fioritura che inizia circa otto settimane dopo la semina e che continua fino alle prime gelate gravi.

La borragine, e lo dico da ligure, è una pianta che non dovrebbe mancare nel vostro orto: non è solo bella (e buona) ma svolge tanti ruoli, vediamoli.

Il fiore della borragine oltre che molto  bello e decorativo è anche molto importante per le api e gli apicoltori. I fiori infatti forniscono sia polline che nettare per tutta la stagione in quantità prodigiose.

Inoltre è una pianta complementare molto utile alle fragole, stimolano reciprocamente le loro  crescite

È altresì utile  ai pomodori, perché è una forma naturale di controllo dei parassiti (scoraggia il verme di pomodoro).

Utile anche associata a fagioli e piselli ed è un  buon concime verde in quanto il suo lungo fittone trasporta i nutrienti  al sottosuolo che rimangono nelle foglie. Prima della fioritura, le piante possono essere rimesse nel terreno per rilasciare le sostanze nutritive nel terriccio.

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Borrago officinalis (Borragine) P 

L’etimologia del suo nome è incerta. Una versione sostiene che derivi dall’arabo abou «padre» e da rash «sudore» ossia «padre del sudore» a sottolineare le sue proprietà sudorifere.

Un’altra versione sostiene che  derivi dal latino borra = «tessuto di lana ruvida» per via dei peli che ricoprono tutta la pianta. Poi c’è chi sostiene che il nome derivi dal celtico barrach «uomo coraggioso» a ricordare che i guerrieri di questo antico popolo avevano l’abitudine di bere del vino con la borragine prima di una battaglia convinti che desse coraggio.

Ciò che è certo è che il nome italiano borragine deriva dal latino borago.

Classificazione botanica

La borragine (nota anche con i nomi di boragine, borrago o borago), appartiene alla famiglia delle Boraginaceae.

Fioritura

Il periodo di fioritura tipico della Borragine va da giugno a settembre, ma accade spesso che il periodo venga esteso.

La pianta produce fiori  ermafroditi, di uno meraviglioso colore blu-violetto, peduncolati, a forma di stella e disposti a grappolo.

Hanno 5 petali saldati alla base con colorazione bianca e stami

Consigli per la coltivazione della Borragine

La borragine è facile da coltivare. Cresce praticamente dappertutto prediligendo terreni asciutti, sciolti ed esposti in pieno sole.

Può essere seminata in primavera direttamente in giardino, nell’orto o in grandi vasi e si propaga autonomamente, una volta seminata l’anno successivo eccola comparire.

È possibile seminare la borragine anche  in autunno, in tal caso la produzione sarà anticipata e le piante saranno più grandi.

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Borrago officinalis (Borragine) 

Coltivazione in vaso

Per la coltivazione in vaso, optate per vasi grandi.

Coltivazione in piena terra

La borragine può essere seminata precocemente al chiuso o direttamente all’esterno, una volta che il terreno si è riscaldato.

Per la semina al chiuso occorre seminare nei mesi di gennaio – febbraio  generalmente da 4 a 8 settimane prima di piantare all’aperto.

Si semina a 1,5 mm in vasi o vassoi con un buon compost umido ma non bagnato e si sigilla all’interno di un sacchetto di polietilene fino alla germinazione che di solito richiede da 5 a 21 giorni a 21 ° C; quando le piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate si trapiantano distanziandole di 5 cm l’una dall’altra. Vanno fatte acclimatare gradualmente alle condizioni esterne per 10-15 giorni prima di piantarle in piena terra.

La Semina diretta si esegue invece nel periodo compreso tra  marzo ed aprile.

Occorre preparare bene l’area, contrassegnando quella da seminare e si  semina ad una profondità di 3 mm. Si innaffia bene. Una volta che i semi sono germogliati, le piantine possono essere trapiantate. Le piante cresceranno abbastanza velocemente

Coltivazione in terrazzo

La  borraggine può essere coltivata sul terrazzo in grandi vasi.

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Borrago officinalis (Borragine) 

Temperatura

La  borraggine è una pianta rustica che non teme il freddo.

Luce

La  borraggine preferisce un’esposizione in pieno sole ma tollera anche un’esposizione parziale al sole in semi-ombra.

Terriccio

La borraggine cresce bene in quasi tutti i tipi di terreno, purché ben drenati  e mantenuti umidi durante tutta la stagione di crescita.

Annaffiatura

La borraggine va annaffiata con regolarità, in particolare durante il periodo estivo. Se cresce spontanea è sufficiente l’ acqua piovana.

Moltiplicazione

Si riproduce per seme in primavera, diradando in modo che tra un esemplare e l’ altro ci sia uno spazio di  circa 20-30 cm. Se si lasciano a seme i fiori senza toglierli, la pianta si riprodurrà automaticamente per l’ anno seguente senza bisogno del nostro intervento.

Borrago Officinalis (Borragine)

Borrago officinalis (Borragine)

Altri consigli per la cura

La borraggine è una pianta rustica e non ha esigenze particolari.

Il terreno deve essere fertile, umido ma ben drenato.

Curiosità

Pianta originaria dell’area mediterranea.

In medicina trova impiego soprattutto per la presenza di mucillaggini che la rendono un ottimo emolliente e antiflogistico. Combatte i disturbi dell’apparato respiratorio, l’idropisia e l’artrite. In cucina dona alle pietanze un leggero aroma simile a quello del cetriolo e, preferibilmente, va sempre utilizzata cotta per evitare l’ effetto urticante dei peli che la ricoprono per intero.

Nella tradizione popolare, si pensava che la borragine dissipasse la malinconia e alleviasse il dolore e la tristezza.

Secondo Dioscoride, la borragine è in grado di  “rallegrare il cuore e sollevare gli spiriti depressi”, Gerard scrisse invece che i suoi fiori erano usati nelle insalate “per esaltare e rendere felice la mente” in cucina si usava “per il comfort del cuore, per guidare via la tristezza e aumenta la gioia della mente “.

I Greci e i Romani pensavano  che l’erba infondesse coraggio e conforto.

Tra le piante selvatiche la borragine è la più utilizzata in cucina. L’uso alimentare della borragine è comune in Germania, nelle regioni spagnole dell’Aragona e della Navarra, nell’isola greca di Creta e in Liguria dove è comunemente usata come ripieno dei tradizionali ravioli

È una pianta perfetta per i giardini sensoriali. I visitatori possono assaggiare il  suo fiore scoprendone il  retrogusto di cetriolo. I fiori a forma di stella sono commestibili e aggiungono un tocco insolito alle insalate e alle torte estive.

Con la Borraggine si prepara anche il miele. Il miele di borragine è molto particolare,  ha un aroma delicato e aromatico. Nel Regno Unito il miele di Borragine è una specialità dello Yorkshire orientale, dove viene coltivata la maggior parte della borragine.

Negli ultimi dieci anni la borragine è stata coltivata da un considerevole numero di agricoltori. Viene coltivato per i semi piccoli neri che vengono raccolti e franti per produzione olio di borragine o olio di stella, un olio molto prezioso.

Tossicità /usi erboristici

La Borraggine non è tossica e viene usata a scopo alimentare.

A tale scopo si utilizzano le foglie raccolte in primavera e si utilizzano fresche. Dopo la fioritura di usano solo le foglioline più giovani. Possono essere usati anche i fiori.

Se si impiega  la borragine per i suoi principi attivi va consumata fresca e va dunque raccolta quando serve perché con l’essiccazione le sue proprietà diminuiscono sensibilmente.

Il fiore della Borragine, che contiene il tino alcaloide pirrolizidinico non tossico, ha un sapore dolce simile al miele e viene spesso usato per decorare i dessert. Il contatto esterno con foglie fresche di borragine può provocare eruzioni cutanee in alcune persone sensibili. I peli pungenti possono essere irritanti. La pianta di borragine contiene in piccola quantità di pirrolizidina (l’olio dei semi ne è privo), un alcaloide che può causare problemi al fegato se si mangia in quantità esagerata anche se è preferibile che le persone con problemi al fegato evitino di mangiarla.

Gli erboristi europei usano la borragine per usi interni ed esterni. È usata nei rimedi omeopatici e come essenza floreale. È un’erba rinfrescante, purificante e con proprietà adattogene, demulcenti, diuretiche, espettoranti e antinfiammatorie.

La stella, in riferimento ai suoi fiori, è stata scelta come emblema del National Cancer Day dalla Cancer Research Campaign. Negli ultimi anni si è scoperto che la borragine contiene l’ acido gamma linoleico (GLA), nella concentrazione più potente presente in natura, si tratta di  un acido grasso polinsaturo omega-6, attivo contro vari tipi di cancro, tra cui seno, cervello e prostata. Previene la diffusione di tumori maligni. Viene anche usata per trattare la sindrome pre-mestruale (PMS).

Prima di utilizzarla chiedere sempre al medico per usi farmaceutici.

Linguaggio dei fiori

Sicuramente la borraggine è una pianta positiva.

Coraggio, felicità, gioia sono le qualità che le vengono attribuite. Regalarla e regalarsela non può che fare bene.

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