Malva sylvestris

Malva sylvestris
Malva sylvestris

Quando si parla di Piante officinali è praticamente impossibile non pensare alla Malva sylvestris, coltivata fin dall’antichità per le sue straordinarie proprietà fitoterapiche. Andiamo a vedere da vicino questa pianta.

La Malva sylvestris, chiamata anche Malva selvatica, è un’erbacea biennale e talvolta perenne, dal portamento cespuglioso, originaria dell’Europa e dell’Asia e diffusa in tutte le regioni mediterranee e montane dove cresce spontaneamente nei campi, nei luoghi erbosi o lungo le strade, fino a 1300 metri di altitudine. Presenta un fusto eretto robusto e ricoperto di peluria, la sua altezza che va da 30 centimetri fino ad arrivare ad un metro, ha una radice a fittone.

Le sue foglie hanno un lungo picciolo, sono c 5 – 7 lobi, hanno margini seghettati e, come il fusto, sono ricoperte di peluria. I fiori della Malva sylvestris si trovano all’ascella della foglia, hanno 5 petali bilobati e sono rosa tendente al viola o, meglio, al color malva e presentano venature viola più scure. La Malva sylvestris è eliotropica, ossia i suoi fiori si muovono seguendo gli spostamenti del sole, esattamente come il girasole.

Classificazione botanica

Piante officinali: la malva
Malva sylvestris

La Malva sylvestris è una specie del genere Malva che appartiene alla famiglia delle Malvaceae .

Fioritura

La Malva sylvestris fiorisce a partire dalla primavera e per tutta l’estate arrivando anche fino all’autunno se si ha l’attenzione di eliminare i fiori appassiti. Il suo fiore ha un colore molto particolare battezzato con il nome di color malva, una cromia che resta a metà tra rosa e viola.

Per il suo colore particolare e per la fioritura prolungata, la Malva sylvestris si presta molto bene per la creazione di macchie colorate nei giardini.

Consigli per la coltivazione della Malva sylvestris

La Malva sylvestris non è difficileda coltivare, cresce bene nelle esposizioni calde, riparate e ben aerate. Può essere coltivata senza problemi anche in zone collinari montane.

La coltura della malva è annuale nei climi freddi, mentre dura 2 anni o più nelle zone temperati.

La malva non ha particolari esigenze per quel che concerne la successione con altre colture, ma è bene che non segua ad un’altra malvacea come l’altea. Può però precedere diverse altre colture officinali.

Coltivazione in vaso

La Malva può essere coltivata anche in vaso, avendo cura di scegliere un vaso adatto. Il rinvaso della Malva sylvestris si esegue in primavera nel momento in cui le piantine arrivano a misurare 8 – 10 centimetri.

Malva selvatica
Malva selvatica

Coltivazione in piena terra

La messa a dimora della Malva sylvestris può essere fatta a fine dell’estate fino o dopo la fine dell’inverno, avendo cura di evitare i periodi con temperature troppo basse.

Si deve scavare una buca che sia profonda il doppio della lunghezza delle radici, si deve porre la pianta nella buca e poi si deve ricoprire con la terra, comprimere la terra ed annaffiare copiosamente. Le piantine vanno distanziate di circa 30 cm.

Il trapianto della Malva sylvestris si esegue nel periodo di in aprile-maggio creando delle file distanti 70 cm e con distanza sulla fila di 30 cm, in tal modo si ottengono 4 piante ogni m2. Dopo il trapianto la coltura ha bisogno di una buona irrigazione per la ripresa vegetativa. La semina diretta si fa a fine aprile mantenendo una distanza tra le file di 60-70 cm.

Temperatura

Malva comune
Malva comune

Questa pianta officinale ha un’ottima resistenza sia alle alte che alle basse temperature. E’ bene trovarle una collocazione che sia riparata dal vento.

Luce

La della Malva sylvestris cresce bene in qualsiasi ambiente compresa la mezz’ombra ma ama il pieno sole. Questa pianta sta bene quindi una posizione decisamente molto soleggiata.

Terriccio

Per quel che concerne il terreno la Malva sylvestris non ha esigenze particolari, la si può coltivare sia in terreni sabbiosi che asciutti, ma è consigliabile impiegare un substrato che sia ricco di materiale organico. La sua preferenza sono i terreni leggeri, ricchi in sostanza organica mentre teme i terreni compatti.

Annaffiatura

La Malva sylvestris deve essere annaffiata regolarmente nei periodi più caldi mentre in autunno e in inverno si deve irrigare con minore frequenza. E’ bene evitare i ristagni d’acqua, quindi è opportuno non inzuppare il terreno e garantire un buon drenaggio.

Malva selvatica
Malva selvatica

Moltiplicazione

La Moltiplicazione della Malva sylvestris può essere fatta per seme o per talea.

La semina si esegue in primavera o in estate così come la propagazione per talea che si effettua ugualmente in primavera inoltrata o in estate. La malva spesso si dissemina anche da sola, è inoltre possibile creare nuove piante per divisione dei cespi.

Concimazione

La Malva sylvestris non ha bisogno di un’eccessiva concimazione, eventualmente, in caso di necessità, è possibile impiegare un concime granulare a lenta cessione, ogni tre, quattro mesi avendo cura di evitare la primavera inoltrata che è il periodo più adatto alla raccolta di fiori e foglie

Potatura

Questa pianta officinale non ha bisogno di grandi potature è sufficiente accorciare i rami a fine fioritura ed eliminare le parti secche e danneggiate. Occorre eliminare, se presenti, le foglie gialle o attaccate da ruggine.

Altri consigli per la cura

La raccolta dei fiori della Malva sylvestris si esegue a mano nel periodo compreso tra luglio ed agosto durante la fioritura. Nella maggior parte dei casi il prodotto è formato dalle foglie e dai germogli che si devono raccogliere quando la pianta ha raggiunto i 20-30 centimetri di altezza e gli steli non sono ancora lignificati. E’ possibile eseguire 4 o 5 raccolte a partire dalla fine di giugno, ad intervalli di 3 settimane.

La resa in fiori è di circa 6-8 kg/100 m2, mentre la resa cimette e foglie, si aggira sui 30-40-60 kg/100 m2di prodotto secco ottenibili in 2-4 raccolte annue in base a quello che è l’andamento stagionale e in base alla possibilità d’irrigare.

La temperatura di essiccamento non deve superare i 40-45°C e lo strato dell’erba da essiccare non deve essere di altezza superiore a 30-50 centimetri La malva essiccata si conserva in sacchi di juta in luoghi asciutti ed al riparo da odori che possono alterare la qualità del prodotto.

varietà mauritiana
varietà mauritiana

Parassiti, malattie e altre avversità

Nel caso in cui si formino ristagni d’acqua o ci sia eccessiva umidità, la Malva sylvestris può essere attaccata da funghi che provocano il marciume delle radici. In tal caso si deve intervenire facendo asciugare l’acqua in eccesso e impiegando dei prodotti fungicidi. Ma è sempre meglio prevenire regolando le annaffiature e garantendo un adeguato drenaggio del terreno.

Un altro problema per si può verificare è l’attacco di afidi e cocciniglie che si può combattere lavando la pianta e trattandola con prodotti specifici. Nei climi caldo-umidi, soprattutto a fine stagione, si possono verificare attacchi di ruggine (Puccinia malvacearum) o di oidio. Anche questi casi la prevenzione rappresenta la miglior cosa E’ bene tagliare la malva all’inizio dell’attacco di ruggine, selezionare attentamente il materiale di moltiplicazione.

Curiosità

Le virtù e le proprietà della malva sono note e apprezzate sin dai tempi antichi, infatti, il suo nome deriva dal termine latino mollire cioè “capace di ammorbidire”.

I Greci invece la chiamavano malachè, che vuole dire “rendere morbido”

La Malva sylvestris era impiegata per le sue proprietà già al tempo dei Greci e dei Romani. Era talmente apprezzata che il famoso filosofo e matematico greco Pitagora scrisse a proposito delle proprietà di questa pianta “semina la malva, ma non mangiarla; essa è un bene così prezioso che non bisogna farne uso con egoismo a nostro vantaggio, ma si deve riservare al nostro prossimo

Per i Pitagorici la Malva era addirittura una pianta sacra. Nel Medioevo veniva impiegata nelle pozioni d’amore come calmante contro gli afrodisiaci. Ippocrate la consigliava per le sue proprietà emollienti e lassative, ma era largamente usata anche come cibo dalle persone povere, è infatti ottima nelle minestre o lessata e condita con olio e sale.

Fin dal 1500 questa pianta è definita “omnimorbia” ossia è considerata un rimedio per tutti i mali e ancora oggi è una delle piante medicinali più diffuse e vendute nelle erboristerie.

La Malva contiene glucosio, ossalato di calcio, vitamine, pectina, mucillaggine (10-20%). Soprattutto mucillaggine produce un effetto emolliente e protettivo sulla pelle e sulle mucose interne ed esterne, oltre che un azione lassativa.

Tossicità e uso erboristico

piante officinali: la Malva
Malva

I fiori e le foglie della malva sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo. Si tratta di principi attivi che agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le proteggono da agenti irritanti.

Per questo motivo, l’uso della malva è indicato contro la tosse, nelle forme catarrali delle prime vie aeree, è utile per idratare, sfiammare il colon e per depurare e regolare l’intestino: possiede infatti una dolce azione lassativa, data dalla capacità delle mucillaggini di formare una specie di gel, che agisce meccanicamente sulle feci e che ne agevola l’eliminazione.

Il trattamento della stitichezza con la malva risulta non è quindi né irritante nè violento, per questo motivo è indicato in gravidanza, per i bambini e per gli anziani.

La malva è un ottimo sfiammante, contribuisce a guarire vaginiti, faringiti e tutte le irritazioni del cavo orale, come ascessi, gengiviti e stomatiti. E’ anche indicata per avviare il flusso mestruale nei giorni precedenti al ciclo.

Della malva si impiegano i fiori raccolti all’inizio della fioritura e le foglie più giovani per preparare infusi e decotti. Foglie e fiori vengono conservatati facendoli essiccare all’aria al riparo dai raggi del sole e poi collocati in contenitori di vetro. La malva ha proprietà idratanti ed emollienti, si può dunque può preparare un infuso da aggiungere all’acqua del bagno o si può impiegare per la preparazione di prodotti di bellezza. E’ impiegata inoltre nella creazione di saponi, dentifrici e colliri. I germogli e le foglie giovani si usano anche in cucina, possono essere consumati crudi o cotti conditi con olio, limone e sale.

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori la malva è il simbolo della forza delle giovani madri e dell’amore materno.

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