Catalpa è un genere di alberi a foglia caduca dal fusto robusto e dalla chioma tondeggiante. L’Albero dei sigari, questo il nome comune utilizzato per identificare le diverse specie, è perfetto per ombreggiare piccoli e grandi giardini. La sua folta chioma dall’armoniosa forma e le particolari foglie a forma di cuore e di grandi dimensioni valorizzeranno qualsiasi spazio verde, completandolo con una naturale eleganza degna di nota. Tra le tantissime foglie, durante la primavera, si sviluppano delle infiorescenze di colore chiaro che rendono ancor più interessante questo albero ornamentale di facile coltivazione.
La pianta è originaria del continente Americano, ma anche in Europa (importata nel XVIII secolo) ha trovato le perfette condizioni climatiche per crescere senza problemi.
La Catalpa non necessita di cure particolari e ben si adatta a qualsiasi tipologia di terreno. Coltivarla in tutte le regioni del nostro Paese non è un problema.
Le più belle specie sono coltivate per scopi ornamentali, sia in giardini privati che in parchi pubblici e spesso utilizzate per realizzare degli affascinanti viali alberati.
Resistente e con colori delicati (foglie e fiori): la Catalpa è l’albero perfetto per un outdoor dall’impeccabile stile. Alcune specie riescono a raggiungere i 20m circa di altezza, altre si fermano tra i 6 e i 12m.
La folta chioma non è solo bella da vedere, ma è utile per creare ampie zone di ombra ed è un habitat perfetto per molte specie di uccelli e altri piccoli animali che tra i rami trovano riparo.
Prima di passare alla descrizione delle più conosciute e diffuse specie del genere Catalpa e apprendere le migliori tecniche di coltivazione è obbligatorio rispondere ad una domanda: perché Albero dei Sigari?
Il nome comune fa diretto riferimento ai lunghi baccelli che si sviluppano subito dopo la fioritura che, appunto, hanno la forma di un sigaro. Inoltre, è una pianta che spesso compare nel bel mezzo delle piantagioni di tabacco della Georgia e dell’Alabama.
Quali sono le differenze tra Catalpa bignonioides e la Paulownia tomentosa?
Spesso si fa confusione tra due specie, poiché entrambe hanno una chioma molto sviluppata e con grandi foglie dal colore verde brillante. Confondersi è davvero facile.
Come riconoscerle? Le principali differenze si notano nella parte finale che collega le foglie ai rami, ma specialmente nei fiori e nei frutti. Per essere sicuri di non sbagliare basta prestare attenzione durante il periodo di fioritura:
- la Paulonia (Paulownia) fiorisce per brevi periodi alla fine della primavera, producendo dei fiori tubulari di colore viola chiaro o rosa.
- La fioritura della Catalpa, invece, è decisamente più lunga, arrivando fino alla fine dell’estate. I suoi fiori sono bianchi e più grandi.
Al termine della fioritura si sviluppano i frutti che, come detto, rappresentano un altro fattore da prendere in considerazione per evidenziare le differenze tra le piante:
- veri e propri fagiolini della forma di un sigaro per la Catalpa bignonioides;
- capsule dall’ovale forma per la Paulonia tomentosa.
Catalpa o Paulownia? Ora sai riconoscerle!
Classificazione botanica
Ecco la carta d’identità botanica del genere Catalpa:
- Dominio: Eukaryota;
- Regno: Plantae;
- Sottoregno: Tracheobionta;
- Superdivisione: Spermatophyta;
- Divisione: Magnoliophyta;
- Classe: Magnoliopsida;
- Sottoclasse: Asteridae;
- Ordine: Scrophulariales;
- Famiglia: Bignoniaceae;
- Tribù: Tecomeae;
- Genere: Catalpa.
Principali specie e varietà
Il genere di riferimento non è numeroso e tra le diverse specie più conosciute, solo due sono quelle maggiormente diffuse nel nostro continente come alberi ornamentali da giardino. Si tratta della Catalpa bignonioides e della Catalpa speciosa, che si differenziano solo per le dimensioni. La prima riesce a raggiungere considerevoli altezze, mentre la seconda, quando coltivata in zone dal clima rigido durante l’inverno, rallenta la sua crescita. Osserviamole più da vicino e confrontiamole anche con le altre specie.
Catalpa bignonioides
Specie caducifoglia che può raggiungere i 18 metri di altezza, con tronco robusto e una fitta chioma di foglie cuoriformi. Queste ultime assumono le più chiare tonalità di verde e possono allungarsi fino a 20cm. Le grandi foglie della tondeggiante chioma e le infiorescenze a pannocchia con fiori tubulari di circa 5cm sono le caratteristiche principali che rendono questa specie perfetta per impreziosire qualsiasi giardino. Può essere coltivata tranquillamente in Italia, in qualsiasi regione. Il tronco della Catalpa bignonioides è piuttosto corto e, in alcuni casi, può essere ricurvo. Presenta una corteccia liscia negli esemplari più giovani, leggermente più scura e scagliosa in quelli adulti. La fioritura è abbondante per tutto il periodo primaverile e durante l’estate. Alla copiosa produzione di fiori seguono i frutti dalla forma allungata e che persistono anche in autunno. Tanti, ma con scarso valore ornamentale. Questa specie, un po’ come tutte le altre, ha un apparato radicale molto sviluppato, sia in profondità che in superficie. Per questo si consiglia di scegliere attentamente la posizione dove metterla definitivamente a dimora. È una specie originaria del Nord America e del Messico, ma che oggi vanta anche in Europa un’importante diffusione.
Catalpa speciosa
Specie originaria degli stati centrali americani, ampiamente coltivata a scopo ornamentale in tutto il Vecchio Continente. Non è raro imbattersi in spettacolari viali alberati o grandi parchi dove tanta è l’ombra offerta da questi alberi. È una pianta di medie dimensioni, con un tronco che può arrivare a misurare 1m di diametro e con foglie caduche a forma di cuore. I fiori si fanno ben notare, sia per le dimensioni (fino a 6cm) che per il bianco colore che risalta nel verde della folta chioma. La Catalpa speciosa si adatta a qualsiasi terreno, prediligendo posizioni in pieno sole. Il suo legno è morbido e non marcisce facilmente: in passato è stato utilizzato per realizzare recinti per diversi scopi, oggi è anche materia prima per la costruzione di parti di mobili e utilizzato nel settore nautico. Elegante la fioritura primaverile.
Catalpa bungei
Chioma tondeggiante, tantissime foglie a forma di cuore e corteccia chiara: ecco i tratti distintivi di quest’altra famosa specie di Catalpa. Non si sviluppa molto in altezza (circa 6 metri), ma ha una crescita più veloce rispetto a molte altre specie. Rientra nella categoria degli alberi più consigliati per giardini di piccole dimensioni, dove si farà notare per la sua ordinata chioma e per i fiori di colore bianco o rosa chiaro che si mostrano in tutto il loro splendore durante le calde stagioni.
Catalpa brevipes
Piccolo albero originario delle zone collinari dell’America Centrale. Cresce bene in condizioni climatiche di caldo seco e quando messo a dimora in terreni abbastanza calcarei. Rispecchia le caratteristiche estetiche della specie prima descritta.
Catalpa fargesii
Una specie che predilige terreni umidi, fertili, ben drenati e una posizione soleggiata (buoni risultati si possono ottenere anche con una coltivazione in zone di mezz’ombra). Catalpa fargesii è un albero di medie dimensioni che mette in mostra un fogliame attraente e fiori incantevoli. È questa la specie di Catalpa più bella durante il periodo primaverile. Hai un giardino? Non puoi non completarlo con questo albero così bello.
Catalpa longissima
25 metri di altezza e un fusto con diametro di circa 1 metro: la Catalpa longissima è una delle specie più grandi appartenenti al genere di riferimento. Apprezzato per la sua fioritura, che dura un po’ meno rispetto a quella delle altre specie, ma sempre di grande effetto. Predilige terreni secchi, anche perché arriva da regioni dove le precipitazioni possono far registrare livelli di molto inferiori ai 1000 mm all’anno (media registrata in molte regioni italiane). Una posizione in pieno sole, al riparo dai forti venti, e un substrato drenante sono le uniche condizioni necessarie per coltivare senza problemi quest’albero a crescita lenta.
Catalpa macrocarpa
Un’altezza compresa tra i 6 e i 20m, tronco spesso con corteccia leggermente increspata e rami sottili ricoperti da numerose foglie dalla base arrotondata. Questa specie, che vanta una minor diffusione rispetto alle altre, presenta notevoli caratteristiche ornamentali. Originaria delle Bahamas e Cuba, si sviluppa in natura a circa 300 metri sul livello del mare.
Catalpa ovata
Conosciuta anche come Catalpa gialla per via del colore dei suoi fiori. È una specie che raggiunge un’altezza compresa tra i 6 e i 9 metri e che produce infiorescenze di piccoli fiori bianchi sui quali è possibile notare delle vistose sfumature gialle. La fioritura avviene in estate e le foglie hanno le medesime caratteristiche della specie Catalpa bignonioides, quindi simili a quelle dalla Paulownia tomentosa.
Catalpa purpurea
La Catalpa purpurea ha una crescita rapida e in breve tempo riesce a raggiungere i 10/12m di altezza. Particolari le foglie che variano leggermente nel colore, passando dal porpora al verde intenso nel periodo che precede la fase della defoliazione. I fiori primaverili sono bianchi e arricchiti da sfumature gialle o viola che li rendono ancor più affascinanti. Bellissima la cultivar Catalpa x erubescens “Purpurea”.
Due ibridi “speciali”
Non riesci a trovare nessuna soluzione utile per allontanare zanzare e insetti durante l’estate? Non vuoi utilizzare prodotti chimici? Nessun problema, inizia a coltivare queste due piante davvero speciali:
Catambra
Non è una specie appartenente a questo genere, ma è una famosa pianta ottenuta per ibridazione da Ambrogio Vivai S.r.l e coperta da brevetto Catambra®. Il nome deriva proprio da Catalpa e Ambrogio.
Perché è così famosa la Catambra?
Tutte le specie del genere che stiamo descrivendo hanno una peculiarità: riescono ad allontanare le zanzare.
La Catambra, che presenta dimensioni decisamente più contenute, è una pianta che può essere coltivata anche in vaso e che ha ancor più efficacia nell’allontanare zanzare e altri insetti in modo del tutto naturale. Quindi, una pianta perfetta per giardini, ma anche per balconi e terrazzi. È priva di fiori, anche se ha un valore ornamentale di tutto rispetto (le foglie di grandi dimensioni hanno la stessa forma e colore delle specie prima descritte), ma la sua vera forza è proprio la protezione dalle zanzare garantita dalla concentrazione di Catalpolo quattro volte superiore a quella degli esemplari di Catalpa. Il Catalpolo è un glicoside che produce un odore che allontana gli insetti.
Chitalpa
Altro famoso ibrido utile per tenere lontani tutti gli insetti. Al contrario della Catambra, che è anche più costosa, la Chitalpa produce fiori di colore rosa e ha foglie dalla forma allungata. Anche il portamento è diverso, cespuglioso in questo specifico caso. Un ibrido ottenuto dall’incrocio di Chilopsis linearis e Catalpa bignonioides. Può essere coltivata in vaso come pianta ornamentale.
Fioritura
La Catalpa è una pianta che perde tutte le sue meravigliose foglie durante l’inverno, ma che riesce a sorprendere sempre durante la primavera. A partire dal mese di aprile (alcune specie maggio/giugno) si carica di tantissimi fiori di colore chiaro (bianchi per la maggior parte delle specie, lilla per la Catalpa purpurea e con sfumature gialle per la C. ovata).
I fiori compongono delle pannocchie piramidali di circa 15/20cm e sono campanulati.
Hanno un elevato valore ornamentale, rendendo questo albero davvero affascinante e ideale per dare un tocco di colore a grandi spazi o, scegliendo le specie dalle dimensioni più contenute, a piccoli giardini.
Consigli per la coltivazione della Catalpa
Decorativa e rustica: una pianta dalle interessanti qualità. In natura, nel nostro Paese, si può ammirare l’albero di Catalpa lungo le strade e in zone ruderali. Questo permette di capire la facilità di adattamento a qualsiasi tipologia di terreno e le poche cure richieste.
Coltivazione in vaso
La Catalpa deve essere coltivata in giardino se il desiderio è quello di veder crescere un albero rigoglioso e sano. Esistono anche delle varietà “nane” (Bignonioides Nana o Catalpa a palla, che raggiunge i 5 metri di altezza e un diametro, riferito alla chioma di circa 3 metri, o la Catalpa nana bungei), ma anche queste necessitano di una messa a dimora in piena terra.
Questo perché l’apparato radicale è molto robusto e si sviluppa sia in profondità che in superficie, quindi servirebbe un vaso dalle dimensioni quasi fuori dal comune per garantire lo spazio necessario di crescita e assicurare stabilità alla pianta.
Tuttavia, si può parlare di coltivazione in vaso della Catalpa, ma limitatamente ai primi anni di vita delle giovani piante acquistare nei vivai, che poi dovranno essere spostate in giardino. Non solo, perché di tale tipologia di coltivazione si può parlare anche in merito alla moltiplicazione per talea. Le talee dovranno essere coltivate per un periodo di circa 24 mesi prima di essere messe a dimora nel terreno.
Invece, l’ibrido Catambra, prima descritto, può essere coltivato in vasi dal diametro di circa 70/80cm minimo, da posizionare su balconi e terrazzi, così da sfruttarla dal punto di vista ornamentale e come naturale repellente per zanzare e vari insetti.
Coltivazione in piena terra
Per godere di un entusiasmante spettacolo primaverile e di un’ampia zona d’ombra, non devi far altro che scegliere la zona migliore del giardino dove piantare la Catalpa. Un albero elegante, facile da coltivare e utile rimedio per proteggersi dai più forti raggi del sole estivo.
Acquistata la specie che più ti piace non procedere subito alla messa a dimora definitiva. Attendi qualche settimana, specialmente quando l’esemplare è davvero piccolo, per permettere all’apparato radicale di svilupparsi e irrobustirsi (stessa cosa anche per il fusto). Così, quando sposterai il tuo alberello in giardino sarà pronto ad abituarsi rapidamente al nuovo ambiente.
Quando mettere a dimora la Catalpa? Il periodo migliore per procedere è l’autunno. Scava una buca della larghezza e profondità di almeno il doppio delle dimensioni del pane di terra attaccato alle radici. Procedi sempre con la massima accortezza, magari facendoti aiutare (il peso della pianta potrebbe rendere poco agevole l’operazione, rischiando di farla cadere e danneggiarla).
Tanta ombra e nessuna zanzara per un giardino davvero bello e confortevole.
Temperatura
La maggior parte delle specie appartenenti a questo genere si presentano come resistenti alle basse temperature (specialmente le specie originarie dell’America Centrale) e riescono anche a tollerare caldo e umidità (specie cubane e simili). Quindi, il clima del nostro Paese non spaventa queste caducifoglie, che riescono ad adattarsi perfettamente. Il freddo intenso e prolungato potrebbe solo causare un rallentamento della crescita.
Luce
L’esposizione migliore per la Catalpa è in pieno sole, anche se riesce a svilupparsi senza particolari problemi in luoghi di mezz’ombra. Sfruttando luoghi soleggiati i risultati (colore delle foglie, numero e colore dei fiori) saranno di certo migliori.
Terriccio
Prima di procedere alla messa a dimora definitiva è consigliato lavorare bene il terreno e arricchirlo con della sostanza organica. Il substrato perfetto per la coltivazione di questi alberi non deve essere solo morbido e fertile, ma anche in grado di favorire il drenaggio dell’acqua. L’umidità non è un problema (molte specie crescono vicino alle sponde dei fiumi), ma i ristagni nel substrato sì.
Annaffiatura
Le irrigazioni devono essere costanti, anche quotidiane durante l’estate, per assicurare alla pianta un substrato sempre umido. La mattina presto o dopo il tramonto sono i migliori momenti per effettuare le annaffiature. Le cose cambiano durante l’inverno: la media delle precipitazioni sulla nostra penisola garantisce l’acqua necessaria per la vita della pianta.
Moltiplicazione
La riproduzione della Catalpa può avvenire per seme o per talea. Nel secondo caso, le talee, come già anticipato, dovranno essere sistemate in un vaso riempito con del terriccio leggero (creando sempre uno strato di terriccio ricco di humus, uno di sabbia e uno di torba) per almeno due anni. Questo è il tempo richiesto dall’apparato radicale per svilupparsi e irrobustirsi prima della messa a dimora definitiva nel terreno.
Concimazione
Concimare la Catalpa ogni tre mesi circa favorirà il suo sviluppo in altezza e in ampiezza, con una chioma folta e foglie grandi e splendenti. La concimazione non deve avvenire solo nei mesi che precedono la primavera, ma gli interventi devono essere distribuiti durante tutto l’anno, così da garantire un apporto di sostanze utili per la crescita continuo e graduale. Un concime universale per alberi da giardino, preferibilmente biologico, può andar bene.
Potatura
Indispensabile per mantenere la chioma sempre perfetta e con forme armoniose. Non è semplice intervenire sulla Catalpa, quindi se non sei un esperto di potature di alberi è meglio lasciar via libera ai professionisti. Con la potatura si deve cercare la caratteristica forma tondeggiante della chioma, partendo dall’alto.
Quando potare l’Albero dei sigari? Solo durante i mesi freddi (febbraio è perfetto), prima dell’arrivo della primavera, cioè prima che la pianta inizia a fiorire.
Consociazione
La Catalpa riesce ad inserirsi con grazia in qualsiasi contesto e può completare giardini di ogni genere. Lascia libera la fantasia di lavorare e scegli tra gli alberi da giardino più diffusi e facili da coltivare per creare un ambiente meraviglioso.
Parassiti, malattie e altre avversità
Anche se stiamo parlando di alberi abbastanza resistenti, sono tanti i parassiti che potrebbero provocare danni anche seri. Per far fronte a questa minaccia è possibile seguire due strade:
- Metodo chimico, sfruttando specifici prodotti per la cura degli alberi e utili per eliminare i parassiti, allontanandoli per diverso tempo (si consiglia sempre di eseguire più trattamenti durante l’anno, mentre come prevenzione possono essere utilizzati prodotti a base di zolfo);
- Metodo naturale, spruzzando direttamente sulla chioma grandi quantità di acqua e sapone di Marsiglia. Rimedio perfetto per allontanare anche bruchi e larve minatrici che amano le grandi foglie della Catalpa.
Curiosità
Il nome Catalpa deriva dal termine kutuhlpa (testa alata), proprio per la forma della sua spettacolare chioma.
I bruchi della Farfalla sfinge della Catalpa (nome scientifico Caratomia catalpae) si nutrono delle foglie, fino a causare vere e proprie defoliazioni ripetute negli anni. Si tratta di bruchi utilizzati nel mondo della pesca e, proprio per questo motivo, sono tanti gli appezzamenti di terreno (specialmente in America) dove la Catalpa viene coltivata con lo scopo di essere la principale fonte di cibo per questi bruchi.
Tossicità e uso erboristico
Dalle foglie e dai frutti si ricava un glucoside con proprietà antisettiche, sedative e astringenti, utile per la cura dell’asma e della pertosse. Inoltre, diversi sono gli studi che hanno provato che l’estratto di Catalpa può essere utile anche per contrastare il diabete mellito.
Attenzione alle radici! Le radici dell’albero sono velenose e nei casi più gravi, quando ingerite, possono causare la morte. Non sono rari anche casi di eruzioni cutanee e allergie dopo il contatto con la pianta. Per procedere al trapianto è sempre consigliato indossare guanti resistenti.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
La Catalpa non ha un significato ben definito per quanto riguarda il linguaggio dei fiori. Resta una pianta dalla seducente bellezza e in grado di stupire con copiose fioriture.
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non è consigliata la proedura pr la semna della Catalpa – il resto tutto perfetto ed interessante – grazie