Piantaggine (Plantago lanceolata)

Piantaggine (Plantago lanceolata)
Piantaggine (Plantago lanceolata)

La Piantaggine è pianta officinale perenne che si trova praticamente ovunque.

In Italia la possiamo incontrare spontanea nei luoghi sabbiosi, nei terreni incolti, nei prati, nei pascoli, nei boschi da 0 a 2000 metri di quota.

Chissà quante volte l’abbiamo incontrata senza sapere chi quale pianta si trattasse. E così ci siamo passati davanti, forse l’abbiamo calpestata, inconsapevoli che questa pianta, cosi semplice, vanta proprietà eccellenti. Andiamo a conoscerla.

La piantaggine è un un’erbacea alta circa 30-50 centimentri, caratterizzata da una radice centrale rizomatosa fibrosa corta e robusta dalla quale si dipartono varie radici fascicolate secondarie o avventizie.

Le sue foglie, lunghe 8-25 cm verde brillanti, sono lanceolate, con 3-5 nervature parallele, disposte a rosetta alla base degli scapi fiorali. Le foglie solitamente persistono tutto l’anno. Produce piccoli fiori bianchi disposti in spighe ovoidali o cilindriche che misurano circa 2-4 centimetri.

Ogni fiore ha la corolla tubolare e un calice formato da 2 sepali liberi e 2 saldati tra loro, di colore bruno chiaro.

La piantaggine produce dei frutti che consistono in capsule di colore marrone chiaro che, a maturazione, si e rilasciano 1 o 2 piccoli semi, molto amati dagli uccelli.

Classificazione Botanica

La Piantaggine, nome scientifico Plantago lanceolata, è una specie che appartiene al genere Plantago della famiglia delle Plantaginaceae.

Fioritura


La Piantaggine fiorisce dalla tarda primavera alla tarda estate, i fiori persistono quindi da Maggio a Settembre e in alcuni casi fino ad Ottobre.

Consigli per la coltivazione della Piantaggine

Piantaggine (Plantago lanceolata)
Piantaggine (Plantago lanceolata)

Si tratta di una pianta rustica e facile da coltivare, resiste al gelo, resiste al calpestio, resiste alla siccità, si adatta a qualsiasi tipo di terreno. E’ veramente poco esigente.

Coltivazione in vaso

La Piantaggine è una pianta piuttosto rustica e si può facilmente coltivare anche in vaso. Nella scelta del vaso è bene orientarsi per larghe fioriere da tenere su terrazzi e balconi. E’ sempre importante mettere del materiale drenante sul fondo del vaso.

Il terreno adatto è il comune terreno da giardino mescolato a sabbia. Le piante vanno distanziate ad almeno 15 cm l’una dall’altra. Poi si compatta il terreno fino all’altezza del colletto e infine si irriga per facilitare l’attecchimento delle piante.

Coltivazione in piena terra

Piantaggine (Plantago lanceolata)
Piantaggine (Plantago lanceolata)

Le piantine di Piantaggine vanno messe a dimora in un terreno sciolto e ben drenato in buche distanti tra loro 20-25 cm.

Prima della coltivazione occorre liberare il terreno dalle malerbe particolarmente aggressive come la gramigna.

Occorre preparare il terreno con un’aratura da eseguire in autunno o con una zappatura da fare in primavera.

In alternativa alle piantine già nate, si può eseguire la semina nel mese di aprile, distanziando le file di 20 cm.

Anche dopo la semina è opportuno rullare il campo più o meno pesantemente in base alla tessitura ed alla struttura del terreno. Coprendo il terreno seminato con del tessuto non tessuto si può facilitare la germinazione.

Coltivazione in terrazzo o balcone

La Piantaggine può essere coltivata in vasi per terrazzi e balconi.

Temperatura

Piantaggine (Plantago lanceolata)
Piantaggine (Plantago lanceolata)

La rusticità della Plantago lanceolata si ritrova anche nella tolleranza alle basse temperature: la pianta infatti non teme i rigori invernali, compresi gelo e abbondanti nevicate.

Persiste per la durata di quasi tutto l’anno, la radice sverna e anche se perde la parte aerea, non appena le temperature si fanno più miti, riproduce nuove foglie a volte già a partire dal mese di Febbraio.

Luce

La Piantaggine ama il pieno sole, sceglietele quindi una posizione dove possa ricevere i raggi solari per diverse ore al giorno.

Terriccio

E’ facilmente adattabile a diverse tipologie di terreno e vegeta senza problemi su suoli poveri, asciutti e sabbiosi, adattandosi anche ai terreni umidi, arenosi ed a quelli soggetti a continuo calpestio.

Annaffiatura

La Piantaggine tollera lunghi periodi di siccità. Le piante coltivate in vaso o in piena terra nell’orto richiedono annaffiature regolari durante l’estate.

Moltiplicazione della Piantaggine

La Plantago lanceolata si può propagare per seme in primavera o per divisione dei rizomi.

La semina è il metodo di propagazione consigliato in quanto i semi sono molto fertili e pertanto germinano con facilità in grado di produrre foglie e fiori fin dal primo anno di vita.

Concimazione

Piantaggine (Plantago lanceolata)
Piantaggine (Plantago lanceolata)

La pianta cresce bene anche nei suoli poveri e non ha bisogno di nutrienti. E’ sufficiente somministrare un concime complesso ternario al termine dell’inverno.

Potatura

La potatura si esegue al momento della raccolta.

Altri Consigli per la cura

Le foglie della Piantaggine possono essere consumate in cucina. Per questo scopo vanno raccolte nel momento del bisogno.

Le foglie che si intendono conservare vanno invece raccolte nel momento in cui sono ben sviluppate, nel periodo che va da Maggio a settembre. Vanno recise alla base del colletto, si legano in mazzetti e si fanno essiccare al sole. Dopodiché di sminuzzano e si conservano in barattoli a chiusura ermetica o in sacchetti di carta.

I semi della Piantaggine vanno raccolti nei mesi di luglio-agosto nel momento in cui sono maturi ma quando le capsule non si sono ancora aperte. Si conservano in sacchetti di carta o tela, e vanno tenuti al riparo dall’umidità.

Parassiti, malattie ed altre avversità

la Piantaggine non soffre attacchi di cocciniglia o afidi ma può essere colpita dal marciume radicale qualora si verifichino dei ristagni idrici. Altro problema puà essere rappresentato dalla ruggine che si palesa con piccole macchie brune sulle foglie più vecchie. Le lumache amano invece rosicchiare le giovani foglie.

Curiosità

Piantaggine (Plantago lanceolata)
Piantaggine (Plantago lanceolata)

Il nome del genere Plantago deriva dal latino planta ad indicare la pianta dei piedi e la particolare disposizione delle foglie ai piedi del colletto. Un altro riferimento al nome è quello che la pianta e vegeta anche in zone soggette a calpestio.

Tra i nomi comuni attribuiti alla Plantago lanceolata troviamo Lanciola, Cinquenervi, Mestolaccio, Lingua di cane, Orecchie di gatto o di lepre, per la forma delle foglie che ricorda le orecchie del gatto e la ligua del cane.

La Piantaggine è stata dipinta da nel 1503 da Albrecht Durer (1471-1528), il massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale, che ha ritratto la pianta in un quadro ad acquerello intitolato “La zolla”.

Tossicità e/o Uso Erboristico

Le foglie fresche della Piantaggine vantano proprietà antiallergiche, per la presenza di aucubina, una sostanza che ha un’azione antistaminica, antiallergica e decongestionante. La stessa azione si trova anche nella Aucuba japonica.

L’aucubina, libera l’aucubigenina che è in grado di contrastare la proliferazione del batterio Staphilococcus Aureo. Quindi le foglie sono usate negli stati infiammatori della cute e delle mucose, che rivestono bocca, gola e vie respiratorie.

Si possono usare in caso tosse, catarro bronchiale, bronchite cronica, in caso di allergia, di sinusite, quando ci sono infiammazioni dell’apparato urogenitale;in caso di reazioni allergiche e di infezioni batteriche. E’ anche un ottimo diuretico e remineralizzante.

I principi attivi contenuti nelle foglie sono glucosidi iridoidi, flavonoidi (luteolina), mucillagini, tannini, pectine, acido salico, sali minerali. eterosidi, mucillagini, tannini, etc

Per quel che concerne gli usi esterni, la pianta vanta proprietà cicatrizzanti, lenitive, antipruriginose, decongestionanti. Si può usare come infuso, decotto, sotto forma di sciroppo.

Il polline della Piantaggine nei soggetti allergici può provocare riniti e lacrimazione.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

La Piantaggine rappresenta quindi un esempio, uno dei tantissimi, di come la natura ci metta a disposizione tante cure di cui abbiamo bisogno. Chissà se d’ora in avanti ci faremo caso quando incontreremo una pianta di Piantaggine nelle nostre passeggiate. Io dico di sì.

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