Dicksonia antarctica

Dicksonia antartica
Dicksonia antartica -foto di JJ HarrisonCC BY-SA 3.0

Se si desidera un tocco tropicale in giardino la Dicksonia antarctica è la pianta ideale. Si tratta di una felce arborea ad alto fusto, semi-sempreverde (sempreverde nei climi miti, decidua nei climi freddi) nativa del del continente Australiano. Vanta una distribuzione naturale piuttosto estesa, e più concentrata nel Sud-Est dell’Australia (Victoria, New South Wales) e sull’isola Tasmania. E’ diffusa a macchia di leopardo anche più a Nord (es. Queensland).

Cresce nelle foreste umide, caratterizzate da precipitazioni annue di almeno 1000 millimetri, nei luoghi piovosi in Tasmania, dal livello del mare sino a circa 900 metri, nei posti dove la pioggia è scarsa cresce nelle valli strette o nei pendii poco assolati esposti a Sud.

In Italia la Dicksonia antarctica può conferire un aspetto esotico alla casa ed al giardino. Richiede poche cure e in cambio regala foglie verdissime e particolari che si stagliano verso l’alto.

Si tratta di fatto di un albero a crescita lenta, le sue dimensioni aumentano di circa 3-5 centimetri in un anno. Impiega circa 40 anni per misurare 1,5 metri, ma è molto longeva e può vivere fino 1000 anni. Nel suo habitat naturale misura fino a 12 metri.

E’ caratterizzata da fronde, circa 20-25, relegate all’apice vegetativo, grandi, di colore verde scuro, disposte a 360°, che danno vita ad una chioma con un diametro medio di 3-4 metri.

Il tronco, con un diametro variabile, sino ad oltre 50 centimetri, è composto dai resti delle fronde e da radici aeree, che sono in grado di assorbire l’umidità atmosferica. Il tronco può essere un buon substrato per ospitare piante epifite.
Se si taglia la pianta alla base e si interra in ambienti umidi la parte sovrastante, la stessa può radicare e sopravvivere, mentre la base generalmente muore.

Classificazione botanica

Dicksonia antartica
Dicksonia antartica -foto di User:MmparedesCC BY-SA 2.5

La Dicksonia antarctica è una specie che appartiene al genere Dicksonia della famiglia delle Dicksoniaceae, correlata alla famiglia delle Cyatheaceae, sebbene la prima sia più primitiva e risalente ad oltre 150 milioni di anni fa.

Fioritura

Questo tipo di piante (le felci), sono evolutivamente antecedenti alla Conifere, e non produce né fiori né frutti.

Consigli per la coltivazione della Dicksonia antarctica

La Dicksonia antarctica è caratterizzata da una crescita lenta, questo rappresenta un deterrente per la diffusione a livello ornamentale, in quanto occorrerebbero diversi anni prima che possa essere venduta a dimensioni accettabili. Il costo di un esemplare già adulto può essere molto alto.

Coltivarla non è difficile: umidità e ombra sono i presupposti fondamentali per farla crescere in salute.

Coltivazione in vaso

Dicksonia antarctica
Dicksonia antarctica

La Dicksonia antarctica ha una crescita lenta e per questo ben si presta per essere coltivata in vaso ed allevata come pianta d’appartamento. Non va assolutamente collocata vicino a fonti di calore ed è importante nebulizzare le foglie con acqua. Meglio usare un vaso più profondo.
Il terreno deve essere ricco di materia organica, sciolto e leggermente acido. In primavera la pianta può essere concimata ogni 8-10 giorni, con un concime specifico per piante verdi, o con un concime a lenta cessione, da applicare una sola volta ogni 4 mesi.

Coltivazione in piena terra

La Dicksonia antarctica deve essere coltivata in luoghi ombreggiati, in particolare nelle regioni con estati particolarmente calde. Generalmente non teme il freddo né il caldo, ma è va comunque collocata al riparo dal sole diretto e dal vento, che tende a disseccare rapidamente il terreno.

La pianta va interrata fino all’altezza del colletto in una buca ben lavorata soffice con dimensioni leggermente più grandi del pane che avvolge l’apparato radicale.

Sul fondo della buca è bene mettere uno strato di sabbia o altro materiale drenante. Vanno poi colmati gli spazi vuoti, va compattato il terreno e si annaffia per favorire l’attecchimento.

Coltivazione in terrazzo

Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e dare un tocco esotico. E’ importante scegliere un’esposizione in ombra.

Dicksonia antarctica
Dicksonia antarctica

Temperatura

La Dicksonia antarctica resiste al freddo, fino a temperature inferiori a -10°C, ma è preferibile evitare di esporla a temperature così basse per lunghi periodi, in quanto si tratta comunque di una pianta sub-tropicale.
In estate tollera innalzamenti sino a 40° C ma ama stare all’ombra.

Nei climi miti è sempreverde. Nei climi freddi perde le foglie d’inverno che poi ricrescono in primavera.

Luce

Questa felce ama un’esposizione di luce schermata o di ombra. E’ bene ricordare che nel suo habitat naturale cresce nel sottobosco di foreste umide, in cui la vegetazione sovrastante garantisce un’ombra luminosa.

Terriccio

Il terreno ideale per la Dicksonia antarctica è sciolto e ben drenato, ricco di compost e materie organiche.

Annaffiatura

La Dicksonia antarctica predilige un terreno umido, per questo sono molto consigliate bagnature regolari. Ha una scarsa tolleranza alla siccità e può prosperare solo laddove non ci siano lunghi periodi secchi.

L’umidità è molto importante, soprattutto durante i mesi più caldi. In estate può essere una buona pratica spruzzare tutta la pianta anche più volte al giorno,soprattutto quando la temperatura super i 20°C.

Moltiplicazione

Dicksonia antarctica
Dicksonia antarctica

La Dicksonia antarctica può essere propagata attraverso talea o spore.
Nelle zone tropicali la produzione di spore può considerarsi continuativa durante l’anno, ma nelle zone con una certa stagionalità il picco massimo di produzione avviene generalmente tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. In condizioni di stress abiotici o biotici si verifica una netta diminuzione di spore, o anche una completa assenza, ma in condizioni ottimali ogni fronda può produrre sino a 700 milioni di spore.

Concimazione

Questa felce trae beneficio dalle concimazioni. Durante i mesi primaverili la pianta può esere concimata ogni 8-10 giorni, usando un concime specifico per piante verdi, opure goni 4 mesi con un concime a lenta cessione.

Potatura

E’ sufficiente recidere le foglie secche o danneggiate dal freddo, usando cesoie ben affilate e disinfettate.

Altri consigli per la cura

E’ consigliabile proteggere il fusto dal gelo in modo che in primavera riprenda a vegetare. In primavera, quando spuntano i primi germogli, si deve rimuovere la protezione E’ inoltre importante assicurare che il terreno non inaridisca nemmeno in inverno. Le piante allevate in vaso, vanno spostate in un locale fresco e luminoso prima che inizi il gelo e vanno annaffiate con moderazione, così che il terreno non si inaridisca.

Un’esposizione in pieno sole brucia le foglie e rende faticosa alle radici aeree l’assorbenza dell’umidità atmosferica presente. E’ controproducente anche una posizione eccessivamente ventosa, in quanto disitraterebbe la pianta.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Dicksonia antarctica
Dicksonia antarctica

Questa felce è piuttosto rustica e non soffre gli attacchi degli afidi e degli altri parassiti animali. E’ però sensibile al marciume delle radici.

Curiosità

La Dicksonia antarctica arrivò in Gran Bretagna, attorno il 1840. I grandi tronchi fibrosi di questa pianta erano impiegati come zavorra nelle stive delle navi per evitare che il carico trasportato si muovesse troppo. I tronchi sul pontile grazie alla luce e all’aria, riuscirono a far crescere del fogliame, e conquistarono il cuore degli inglesi facendo si che la pianta divenisse un’apprezzata pianta ornamentale.
Il tronco della Dicksonia è ricoperto da radici aeree: in qualsiasi punto è tagliato, è in grado, se piantato, di radicare nuovamente.

La Dicksonia antartica è nota con diversi comuni: Felce albero molle, felce albero australiana, felce albero della Tasmania, felce albero lanosa e dicksonia antartide.

Tossicità e/o uso erboristico

Dicksonia antartica
Dicksonia antartica -foto di amandabhslaterCC BY-SA 2.0

La Dicksonia antartica non è tossica né per l’uomo né per gli animali. Il suo midollo può essere consumato sia cotto sia crudo. Un libro del 1889 “Le piante utili native dell’Australia” riporta che “la polpa della parte superiore del tronco è piena di amido e viene mangiata dagli aborigeni, sia cruda che arrostita. I nativi aprono il tronco dalla parte superiore di circa 45cm e tirano fuori il cuore, una sostanza simile ad una rapa svedese, e dello spessore del braccio di un uomo. Questo viene poi arrostito tra le ceneri, oppure mangiato come pane, ma è troppo amaro per soddisfare un palato inglese”.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori il significato delle felci è legato alla sincerità, probabilmente perché queste piante crescono spontaneamente e generosamente nei boschi

Dove acquistare

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