L’Albero del caffé, nome scientifico Gymnocladus diocus, è una delle cinque specie del genere Gymnocladus. Originario del Nord America, in natura è considerato una specie arborea rara seppur ampiamente distribuita come ornamentale.
Si tratta di un alto albero a foglia caduca che vanta parecchie proprietà medicinali e che è apprezzato per il valore ornamentale, soprattutto in ambiente urbano.
Come suggerisce una parte del nome del genere “Gymnos”, che significa nudo, le foglie di questa pianta spuntano tardivamente e sono perse precocemente, e quindi l’albero resta spoglio per oltre metà dell’anno.
Arriva a misurare un’altezza di 20 metri, è caratterizzato una corteccia ruvida e squamosa di colore grigio-marrone, da grandi baccelli legnosi e foglie molto grandi formate lunghe fino a 3 metri, e da singole foglioline più piccole che si presentano a primavera inoltrata.
Le foglie si distinguono per la varietà di colori delle foglioline: le più giovani sono di colore rosa brillante, mentre quelle più vecchie variano dal verde al bronzo.
In autunno le foglie diventano gialle e contrastano con i frutti secchi deiscenti (cosiddetti lomenti). La peculiarità delle foglie sono i piccioli, talmente robusti da sembrare dei rami.
In tarda primavera, indicativamente a maggio-giugno, l’Albero del caffè fiorisce regalando fiori bianco-verdastri: quelli maschili sono riuniti in grappoli mentre quelli femminili, che sono profumati, sono riuniti in pannocchie e danno origine a baccelli appiattiti di colore marrone rossastro che maturano in ottobre e persistono fino all’inverno.
Classificazione botanica
Il Gymnocladus diocus è una specie del genere Gymnocladus della famiglia delle Fabaceae o Leguminosae, sottofamiglia delle Caesalpinioideae.
Principali varietà
Sono state selezionate diverse cultivar, tra cui
– l”Espresso’, caratterizzata da branche arcuate verso l’alto che conferiscono alla pianta una forma a vaso che ricorda quella dell’olmo
– la ‘Prairie Titan’ molto simmetrica, che vanta un portamento eretto e che arriva a misurare un’altezza fino a 18 a 21 metri e le cui foglie anche in estate si mantengono di colore verde bluastro.
– La varietà ‘Stately Manor’ vanta una forma leggermente piramidale (detta fastigiata) che si presta bene come alberatura stradale.
– La cultivar “Variegata” è caratterizzata da una crescita piuttosto lenta, e da striature colo crema bianco e un rosa-violaceo.
Fioritura
Il Gymnocladus diocus fiorisce in tarda primavera, verso maggio–giugno, i fiori sono bianco-verdastri.
Consigli per la coltivazione dell’Albero del caffé
Questo grande albero si adatta bene alle condizioni urbane poiché tollerante ai terreni poveri e alla siccità e non suscettibile ad infestazioni di insetti o malattie.
Le foglie che spuntano tardi e cadono presto, lo rendono ideale per l’ombreggiatura urbana nei periodi caldi.
Coltivazione in piena terra
Si deve scegliere una posizione che consenta alla pianta di ricevere le adeguate ore di sole.
Temperatura
L’Albero del caffé si adatta ad una vasta gamma di terreni e climi.
Luce
L’esposizione ideale è quella in pieno sole.
Terriccio
Tollera anche terreni più poveri e la siccità ma preferisce quelli umidi, ricchi di sostanze organiche e ben drenati. Meglio evitare le argille pesanti.
Annaffiatura
Tra i pregi del Gymnocladus diocus c’è l’estrema tolleranza alla siccità.
Moltiplicazione
Il Gymnocladus diocus è facile da coltivare da seme.
Si può limare manualmente lo strato di semi con una piccola lima e poi i semi si possono immergere in acqua per 24 ore. In tal modo sarà garantita una rapida germinazione.
La propagazione può essere fatta anche per talea, il periodo ideale è da dicembre a marzo prelevando talee di radici dormienti.
Potatura
Questa pianta può essere potata sia in inverno che ad inizio primavera.
Altri consigli per la cura
L’Albero del caffé in primavera perde i frutti secchi (cosiddetti lomenti) ed in autunno perde le grandi foglie e questo potrebbe rappresentare un problema gestionale, per questo motivo questa pianta è più adatta per le grandi aree come parchi.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Questo albero non è tipicamente problemi di malattie.
Curiosità
I semi della pianta erano utilizzati dai nativi americani per scopi cerimoniali e ricreativi, ad esempio si usavano come dadi nei giochi d’azzardo, o per creare dei gioielli.
Il suo legno è usato sia dagli ebanisti che dai falegnami.
Il nome del genere deriva da gumnos che significa nudo e klados che significa ramo, questo perché l’albero è privo di foglie per molti mesi.
L’epiteto specifico significa dioica, con piante maschili e femminili separate.
Tossicità e/o uso erboristico
I nativi americani e i primi coloni americani usavano tostare e macinare i semi per ottenere una bevanda simile al caffè (senza caffeina). Si deve considerare che i semi prima della tostatura sono molto tossici in quanto contengono citisina e non dovrebbero mai essere mangiati appena tolti dall’albero. La tostatura dei baccelli e dei semi neutralizza la citisina.
L’estratto del legno è stato introdotto in Kentucky dai nativi americani, che lo usavano per il trattamento dei problemi psichiatrici.
Le prime menzioni del nome “albero del caffè” si trova nei diari di George Washington della fine del 1700.
La pianta è tossica per alcuni animali.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
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