Pachira

Pachira
Pachira aquatica

Tra le piante da appartamento più apprezzate e diffuse spicca senza dubbio la Pachira facilmente reperibile nei vivai e dall’alto potere decorativo. Appartiene alla stessa famiglia di Baobab e Chorisia, andiamo a conoscerla da vicino.

La Pachira è un’elegante pianta sempreverde dalle foglie peltate. Giunta in Europa alla fine del secolo scorso, al suo Pachira appartengono alcune specie di piante originarie delle foreste pluviali del Brasile e dell’America Centrale, in particolar modo del Messico:. La specie maggiormente impiegata come pianta da appartamento è la Pachira aquatica, apprezzata per le sue grandi foglie palmate sempreverdi lucide e di un bel verde brillante. La Pachira nei suoi luoghi è un vero e proprio albero, con una ampia chioma, che arrivare a misurare oltre i 20 metri di altezza. Se allevata in vaso e in un ambiente diverso da quello tropicale non supera i 2-3 metri di altezza. In appartamento gli esemplari sono ancora più contenuti.

Si presenta con un un fusto legnoso facilmente plasmabile che si usa intrecciare per rendere la pianta ancora più decorativa, man mano che i piccioli delle foglie si allungano, li si possono intrecciare fissandoli con appositi legacci in gomma morbida.

Difficilmente fiorisce in vaso ma se arriva a farlo vi regalerà fiori simili a quelli dell’Albizzia, bianchi o crema e rosso.

Classificazione botanica

Il genere Pachira appartiene alla famiglia delle Bombacaceae.

Principali specie

Il genere Pachira conta alcune specie, la più diffusa nei nostri appartamenti è la Pachira aquatica

Pachira aquatica

albero dei soldi
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E’ una pianta sempreverde originaria dell’America Centrale e del Brasile. E’ caratterizzata da grandi foglie, lucide, penta lobate, e produce grandi fiori profumati di colore bianco-crema, con i petali arricciati verso la base del fiore, a mostrare gli stami. Al termine dell’ estate compaiono i frutti.

Pachira insignis

Pachira insignis

PachiraVeronidaeCC BY-SA 3.0

La pachira insignis gradisce posizioni molto luminose, ma non tollera i raggi diretti del sole che potrebbero scottare le foglie. Durante l’estate è opportuno porla all’esterno, possibilmente a mezz’ombra, ai primi freddi va ricoverata in casa, altrimenti potrebbe perdere le foglie. Se tenuta in luogo troppo ombreggiato la pachira insignis sviluppa un fogliame di dimensioni ridotte

Pachira quinata

Pachira quinata

Pachira quinataWendy CutlerCC BY 2.0

Questa specie è nota come Pochote , è originaria delle foreste delle Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Venezuela e Colombia.

Viene coltivata per il suo legname, un legno duro tra i più convenienti in Costa Rica nonostante il suo impiego in mobili, per realizzare strumenti musicali ( chitarra), etc

Fioritura

Fiore Pachira
Fiore Pachira

I fiori della Pachira, profumatissimi, sbocciano in estate. Hanno cinque petali allungati e leggermente arricciati solo alla base, sono rosso-violacei o bianco crema e hanno caratteristici stami di un rosso quasi fiammante. La particolarità dell’infiorescenza della Pachira è che i fiori sbocciano solo la notte o, al massimo, al mattino presto ed, essendo effimeri, sfioriscono in un giorno.

Ai fiori segue la comparsa dei frutti che resistono sulla pianta anche fino a novembre inoltrato, si tratta di capsule marrone scuro, simili a piccole zucche vellutate (sono chiamate castagne selvatiche). I frutti, una volta maturati, cascano dalla pianta rilasciando circa 25 semini. Il gusto dei semi tostati o arrostiti ricorda il sapore delle castagne e delle arachidi.

Consigli per la coltivazione della Pachira

La Pachira non è una specie facilissima da coltivare esattamente come non lo sono tutte le piante originarie delle foreste pluviali tropicali. Le difficoltà principali si incontrano in particolare per quanto riguarda la quantità d’acqua da fornire.

Tuttavia questa pianta, cosi presente nei nostri appartamenti, ben sopporta anche condizioni di coltivazione non del tutto ideali che, appunto, nella coltivazione in casa sono ben diverse di quelle presenti nella foresta pluviale. Bisogno soprattutto tenere sotto controllo l’umidità ambientale, che in casa è quasi del tutto assente durante l’estate, ed in inverno quando l’impianto di riscaldamento è attivo. In piena estate la pianta va spostata all’aperto, in modo che possa godere del clima esterno.

Coltivazione in vaso Pachira

Pachira
Pachira

La pianta può essere coltivata in vaso. Se la crescita è veloce e non si desidera una pianta di grandi dimensioni, si deve controllare l’accrescimento, limitandone la misura del vaso e regolandosi con un rinvaso ogni due anni aumentando le dimensioni del vaso di una sola misura in più.

In linea generale si deve considerare che il vaso deve avere un diametro almeno pari ad un quarto dell’altezza della pianta. Si sostituisce il vecchio substrato con del terriccio fresco, il terriccio più adatto è composto da terricciato di letame fibroso, estremamente ricco di materia organica

Dopo il rinvaso, ogni anno si sostituisce il terriccio scavandolo dal contenitore facendo attenzione a non ferire le radici.

Coltivazione in piena terra

Nel caso in cui la Pachira venisse coltivata in giardino, è necessario ricordarsi di non mettere mai la pianta a dimora nel cuore di depressioni del terreno dove l’eventuale acqua piovana o di irrigazione si concentrerebbe provocando marciume radicale.

Temperatura

L'albero dei soldi dpecie aquatica
Pachira aquatica

La Pachira non sopporta temperature inferiori ai 5°C, per questo occorre coltivarla in appartamento, o in serra riscaldata, durante l’inverno. La temperatura ideale è di 18-26 °C. Da maggio a settembre può essere spostata all’aperto all’ombra. .Durante l’autunno e l’inverno deve invece vivere in appartamento. Deve essere collocata in un ambiente molto areato dove il tasso di umidità sia adeguato alle esigenze di questa pianta tropicale.

Luce

La posizione ideale per la Pachira è una zona della casa dove possa godere di una buona illuminazione, evitando però la luce solare diretta, che potrebbe rovinare le foglie: le si può concedere al massimo un’ora di sole al giorno.

Terriccio

La pianta di Pachira richiede un terreno organico ed umido, da integrare eventualmente con un mix di torba e sabbia: si devono invece evitare quei terricci argillosi e pesanti che tratterrebbero troppa acqua. Si può usare un buon terriccio universale alleggerito con una manciata di perlite e con aggiunta di torba per acidificare leggermente il terreno. Va eseguito un ottimo drenaggio anche sul fondo del vaso.

Annaffiatura

Per avere una pianta sempre bella e rigogliosa occorre annaffiare regolarmente, evitando di mantenere il terriccio sempre bagnato: quindi prima di irrigare si deve controllare se è ancora umido, e, in tal caso, si rimanda l’annaffiatura di un giorno. Durante i mesi invernali le annaffiature saranno minime, anche solo una volta a settimana, mentre in estate saranno molto più frequenti.

Non è semplice trovare il giusto equilibrio nelle annaffiature: se sono troppo scarse, si seccano le punte delle foglie, se sono troppo abbondanti, appassiscono le foglie senza seccarsi prima, ma l’eccesso d’acqua porta facilmente a morte della pianta e la carenza provoca solo una certa sofferenza.

E’ importate vaporizzare spesso le foglie, utilizzando acqua distillata per evitare macchie di calcare. In appartamenti molto caldi ed asciutti può essere utile impiegare un umidificatore a freddo.

Moltiplicazione

Pachira


PachiramauroguanandiCC BY 2.0

La Pachira può essere moltiplicata per talea in terra in primavera (ma l’attecchimento è davvero difficile in casa) o per seme.

Moltiplicazione per talea

La moltiplicazione per talea si fa in primavera, si procede tagliando la talea con cesoie disinfettate, immergendo in fusto in una miscela di fungicida e sostanza rizogena. Successivamente, si pianta ogni talea in un vasetto (sempre colmo di terriccio, sabbia e torba), si copre con un telo trasparente a creare una serra e si ripone successivamente in un ambiente umido a temperatura costante di 24°. quando compaiono i primi germogli si può procedere al trapianto.

Moltiplicazione per seme

La moltiplicazione per seme si esegue mettendo i semi in vasetti ricolmi di terra, sabbia e torba, coprendoli con carta trasparente e inumidendoli all’occorrenza. Quando spunteranno i primi germogli le piante potranno essere trapiantate in vaso.

Concimazione

La Pachira va concimata ogni 30 giorni da aprile a settembre con un prodotto liquido per piante verdi nell’acqua d’irrigazione cosicchè possa essere assorbito subito e naturalmente dalla pianta. Il concime deve essere ricco di microelementi, di potassio, di azoto e di fosforo.

Potatura

La Pachira infine non richiede potature, è sufficiente rimuovere le foglie secche usando attrezzi sterilizzati alla fiamma per evitare che il decadimento si estenda anche al fogliame ancora rigoglioso

Altri consigli per la cura

Pachira


PachiraMokkieCC BY-SA 3.0

È consigliato prendersi cura del fogliame, provvedendo a pulire ogni singola foglia con un panno umido, per rimuovere la polvere ed il calcare che a lungo andare fanno soffrire la pianta.

Bisogna evitare di porre la pianta vicino a spifferi o termosifoni. Si deve apportare acqua solo quando serve.

Come intrecciare il tronco di Pachira

Una peculiarità di questa pianta è il tronco che può essere intrecciato.

Il procedimento si esegue su una Pachira giovane, di meno di un anno di età, così che i fusti siano morbidi e plasmabili. I fusticini, per i primi 30 cm di altezza, devono essere totalmente liberi da potenziali getti. Si lasciano solo le foglie più alte. Si legano insieme le tre piantine usando un legaccio morbido. Il legaccio va posto alla base dei fusti e il nodo deve essere abbastanza saldo da tenerli vicini

Si intrecciano tra loro i fusticini che, nel giro di pochi anni, lignificheranno e si salderanno a creare una treccia compatta.

Si fissa l’intreccio anche in cima, appena sotto le foglie, con un altro legaccio morbido

Durante la crescita le piantine intrecciate vanno potate puntualmente e i tronchi intrecciati non dovranno mai sviluppare rami laterali.

Parassiti malattie e altre avversità

La Pachira non è soggetta malattie tuttavia può manifestarsi la cocciniglia con la tipica melata appiccicosa rilasciata sulla pianta e che spesso causa macchie biancastre in particolar modo nella parte inferiore delle foglie. Se succede, occorre eliminare questa sostanza con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol oppure con acqua e sapone. Per le piante più grandi è necessario usare un antiparassitario specifico.

I segnali di una cura adeguata della Pachira si leggono sulle foglie. Se le foglie appaiono secche significa che la pianta è stata esposta per troppo tempo al sole diretto, se invece sono scolorite significa che la pianta è affetta da una clorosi ferrica, cioè l non riesce ad assorbire il ferro a causa dell’acqua usata per l’irrigazione. Si deve usare acqua piovana oppure acqua distillata.

Se le punte delle foglie sono marroni significa che ci sono troppi ristagni idrici: in tal caso si deve svuotare il sottovaso da eventuali eccessi di acqua.

Quando le foglie presentano piccoli punti decolorati su tutta la superficie, abbiamo a che fare con il ragnetto rosso.

Nel caso in cui le punte delle foglie si seccano ed il seccume pian piano si estende a tutta la lamina, la foglia si arriccia e cade, la pianta sta soffrendo per carenza d’acqua, occorre pertanto aumentate quantità e frequenza degli apporti idrici e vaporizzare ogni giorno.

Se l’apice delle foglie diventa molle e bruno, e il resto della foglia progressivamente ingiallisce divenendo inconsistente, stiamo eccedendo con l’apporto d’acqua.

Curiosità

La Pachira è una parente del Baobab e della Chorisia, appartengono infatti tutte alla stessa famiglia. In Estremo Oriente viene chiamata “albero della buona sorte per i soldi”. Il nome della Pachira deriva da un termine indigeno originario della Guyana che indica i frutti emessi dalla pianta, per questo motivo gli altri nomi comuni di questa pianta sono il Castagno della Guyana o del Malabar.

Tossicità uso erboristico

Nei paesi di origine i semi della Pachira vengono macinati e viene usata la farina ricavata per fare un pane dal sapore decisamente particolare. I frutti commestibili sono solo quelli delle specie Pachira Glabra, Pachira Aquatica e Pachira Insignis.

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico

Linguaggio dei fiori

Nell’estremo oriente la Pachira è considerata una pianta che propizia buona fortuna e soldi, che pare siano trattenuti dal suo contorto tronco ed attirati dalle 5 foglioline. Per questo è anche nota come l’”albero dei soldi”

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