Echinocactus

Echinocactus ingens
Echinocactus ingens- foto di alijavaCC BY-SA 2.0 Deed

Chiamato comunemente cactus barile, l’Echinocactus è un genere di piante succulente molto apprezzate e molto longeve, originarie del Messico e degli Stati Uniti sudorientali.

Si tratta di vere e proprie piante del deserto globose o cilindriche che arrivano a misurare un’altezza di 90 cm. Presentano numerose coste ben evidenti e areole tonde e lanuginose fitte di lunghe spine di colore giallo o bianco, che ne ricoprono la superficie.

I fiori (diurni) spuntano numerosi, nella stagione estiva, a formare una corona intorno all’apice. Sono di colore giallo scuro.

Classificazione botanica

L’Echinocactus appartiene alla famiglia delle Cactaceae (sottofamiglia Cactoideae, tribù Cacteae) e la sua collocazione originaria è rintracciabile in America centrale.

La tribù Cacteae è enorme, comprende tantissimi generi molto comuni in coltivazione, tra cui: Ariocarpus, Astrophytum, Coryphantha, Cumarinia, Escobaria, Ferocactus, Kroenleinia, Lophophora, Mammillaria, Neolloydia, Pediocactus, Rapicactus, Sclerocactus, Stenocactus, Strombocactus, Thelocactus, Turbinicarpus.

Principali specie

Di seguito le principali specie del genere

Echinocactus grusonii

Echinocactus grusonii
Echinocactus grusonii- Kroenleinia grusonii -foto di tato grassoCC BY-SA 2.5 Deed

Probabilmente la più conosciuta, comunemente noto come cuscino della suocera, qualcuno la chiama anche sfera d’oro.

Echinocactus grusonii è ora un sinonimo di Kroenleinia grusonii, anche se qualcuno pone dei dubbi su questa nomenclatura.
Il suo areale originario è il Messico (da Zacatecas a San Luis Potosí).

Si tratta di un subarbusto succulento che cresce principalmente nel bioma del deserto o degli arbusteti secchi.

Si distingue soprattutto per le sue spine dorate, che formano un bellissimo contrasto con il verde intenso del corpo del cactus. Inoltre, questa specie di cactus è eccezionalmente robusta e richiede poche cure.

Se vuoi approfondire leggi l’articolo dedicato al Cuscino della Suocera.

Echinocactus horizontalonius

Echinocactus horizonthalonius-ConsultaplantasCC BY-SA 4.0 Deed

Si tratta di una varietà con forma sferica di colore verde tendente al blu originaria degli Stati Uniti sudoccidentali e del Messico settentrionale. Il suo diametro difficilmente supera i 25 centimetri ed arriva a misurare un’altezza di circa 45 centimetri.

Ha tra le 8 e le 12 coste distanziate, con una fila di spine ricurve. I suoi fiori sono rosa brillante o magenta, sono larghi fino a 7-9 centimetri.

La specie è generalmente suddivisa in due varietà. La specie è generalmente suddivisa in due varietà: Echinocactus horizonthalonius var. horizonthalonius, e Echinocactus horizonthalonius var. nicholii.

Echinocactus parryi

Echinocactus parryi
Echinocactus parryi- foto di Michael WolfCC BY-SA 3.0 Deed

L’Echinocactus parryi è endemico dello stato messicano di Chihuahua. Produce una media di 13 costole per stelo, è caratterizzato da spine pubescenti e fiori gialli con un po’ di rosso al centro.

Echinocactus ingens

Echinocactus ingens
Echinocactus ingens-foto di Raul654CC BY-SA 3.0 Deed

Questa specie raggiunge grandi dimensioni infatti è chiamata anche porcospino gigante. La sua forma ricorda una botte, ha il corpo fitto e pieno di costolature con areole grigie. Produce fiori gialli.

Echinocactus platyacanthus

Echinocactus platyacanthus
Echinocactus platyacanthus-foto di
Amante DarmaninCC BY 2.0 Deed

Noto anche come cactus a botte gigante, è originario del Messico centrale.

Questa specie è la più grande del genere, può raggiungere dimensioni fino a 2,5 m di altezza e 1,5 m di larghezza e può vivere oltre cento anni. L’apice del cactus è piatto e ricoperto da una sostanza gialla simile al feltro.

È fortemente costoluto, con 25-30 costole verticali, e ha grandi areole. I fiori tubolari, diurni, sbocciano tra la fine della primavera e l’estate e sono di un colore giallo vivo, crescono fino a circa 2 cm di altezza e 3 cm di larghezza.

Il frutto è lungo circa 3 cm ed è ricoperto da una lana pelosa

Echinocactus texensis

Echinocactus texensis
Echinocactus texensis- foto di Stan ShebsCC BY-SA 3.0 Deed

L’Echinocactus texensis è endemico degli Stati Uniti e del Messico.

Echinocactus polycephalus

Echinocactus polycephalus
Echinocactus polycephalus- foto di DornenwolfCC BY 2.0 Deed

L’Echinocactus polycephalus presenta un fusto a volte solitario, ma più spesso riunito in gruppi di 30 esemplari, ciascuno alto fino a 0,6 metri. Gli aculei sono di colore giallo o rosso. I frutti sono densamente lanosi. Ha la reputazione di essere difficile da coltivare.

Fioritura dell’Echinocactus

Echinocactus
Echinocactus

L’Echinocactus fiorisce in età adulta, attorno ai quindici anni, producendo fiori gialli di circa cinque centimetri di diametro.

La fioritura si sviluppa sulla cima della pianta e i suoi fiori sono piccolini e con un colore giallastro. Non è semplice vedere questa pianta fiorita.

Consigli per la coltivazione dell’Echinocactus

Questo cactus è perfetto per giardini nel meridione dove il clima è mite o per interni.

È fondamentale non lasciare mai questi cactus esposti per periodi prolungati in acqua o in condizioni di umidità molto elevata.

Coltivazione in vaso

L’Echinocactus cresce bene in appartamento, ma di tanto in tanto va spostato, ad esempio nei mesi estivi si può spostare la pianta in giardino o il terrazzo così da consentirle di ricevere luce ed aria.

Ama il sole diretto e gli ambienti particolarmente luminosi quindi in casa, è bene collocarla accanto ad una finestra molto soleggiata.

Il rinvaso si effettua, quando necessario, in primavera, avendo una crescita molto lenta, in linea di massima, lo si potrebbe eseguire ogni due o tre anni.

La pianta ha molte spine e il rinvaso è molto delicato e va eseguito usando dei guanti appositi, capovolgendo la pianta con delicatezza, fino a toglierla dal vaso facendo molta attenzione a non incrinare o spezzare le spine.

Vanno poi pulite le radici e si può procedere ad un nuovo rinvaso, avendo l’accortezza di cambiare il terriccio.

Il vaso di coccio è l’ideale, considerando che si può optare per un vaso massimo di 30 centimetri di diametro, diametro che si raggiunge di volta in volta, in quanto ad ogni rinvaso è sufficiente prendere un vaso di una misura superiore alla precedente.

Coltivazione in piena terra

Echinocactus
Echinocactus

L’Echinocactus è una pianta facile da coltivare. Richiede una collocazione in pieno sole. In inverno è meglio che stia all’asciutto con una temperatura che non scenda sotto i 5 gradi.


È bene utilizzare un terriccio per piante grasse con aggiunta di sabbia per garantire un ottimo drenaggio e scongiurare il rischio di marciumi radicali. Si moltiplica tramite semina e la sua crescita è piuttosto lenta.

Coltivazione in terrazzo

Echinocactus platyacanthus
Echinocactus platyacanthus

Gli esemplari allevati in vaso possono essere spostati in terrazza e balcone se le temperature lo consentono.

Temperatura

In inverno la temperatura non dovrebbe scendere al di sotto dei 5° C. Nei mesi estivi l’Echinocactus sopporta anche temperature piuttosto elevate.

Luce

Questa pianta richiede un’esposizione in pieno sole. Le piante che non ricevono luce a sufficienza crescono più lentamente.

Terriccio

Il terreno deve essere ben drenante. Si possono usare i classici composti per cactus o si può aggiungere al composto una parte di sabbia o pozzolana.

È fondamentale che la terra non risulti pressata, così da consentire un buon passaggio dell’acqua.

Annaffiatura

L’Echinocactus durante l’inverno non richiede annaffiature, mentre d’estate dovrebbe essere annaffiato ogni venti giorni circa. Si deve considerare che la quantità d’acqua per una pianta di media grandezza è di circa 200 ml. In ogni caso occorre annaffiare ogni qualvolta il terreno è asciutto nel substrato.

Moltiplicazione

L’Echinocactus si riproduce per seme e la sua crescita è molto lenta. In fase di semina si deve usare un terreno con maggiore presenza di sabbia, si spargono i semi in maniera superficiale e si mantengono caldi e leggermente umidi. Nel momento in cui la piantina spunta si pianta nel terreno che si usa per la pianta adulta.

Concimazione

L’Echinocactus si concima ogni due mesi con fertilizzanti che abbiano una bassa presenza di azoto ed una buona dose di fosforo. Si possono impiegare i classici prodotti per cactus. È bene non eccedere con i concimi in quanto tendono ad accelerare la crescita della pianta indebolendone la struttura.

Potatura

L’Echinocactus non necessita di potatura, in quanto non ha rami né escrescenze.

Altri consigli per la cura

In presenza di umidità le piante soffriranno di marciume.

Parassiti, malattie ed altre avversità

L’Echinocactus è una pianta robusta e non si ammala facilmente, tuttavia è vulnerabile ai parassiti, tra cui afidi, cocciniglie, squame e mosche bianche. Tra i suoi nemici peggiori ci sono l’umidità eccessiva e il marciume. Per evitare entrambi occorre tenere la pianta asciutta e garantire un adeguato drenaggio.

Curiosità

Si tratta di una pianta originaria dei deserti del Messico e degli Stati Uniti sudoccidentali. Il nome scientifico deriva dal greco “Echinos” che significa porcospino.

Cresce molto lentamente, e fiorisce dopo oltre 10 di vita. Il colore delle spine può variare dal bianco al giallo.

Per la sua forma, viene spesso chiamata il “cuscino della suocera”. Dura per molti anni, anche più di 30, e resiste a molte avversità.

Grazie alla sua forma sferica, l’Echinocactus trattiene molti liquidi che le consentono di resistere, a lungo, a periodi di grande siccità.

Per anni l’Echinocactus è stato confuso con il Ferocactus.

Il nome scientifico della pianta deriva dal greco Echinos che significa porcospino, proprio ad indicare l’evidente somiglianza l’ animale.

Altri nomi comuni sono cuscino della suocera, palla d’oro, cactus barile.

Linguaggio dei fiori

Come per tutte le piante grasse, anche per l’Echinocactus vale il discorso della resistenza alle avversità. Caratteristica che si riversa nel linguaggio dei fiori.

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