Il Chaenomeles (o Cydonia o Cotogno del Giappone o Fior di Pesco) è un arbusto conosciuto ai più con il romantico nome Fior di pesco; è noto anche come Cotogno da fiore o Cotogno giapponese, nome che rende note quelle che sono le sue origini orientali.
Classificazione botanica
Il Chaenomeles fa parte della famiglia delle Rosaceae genere chaenomeles che deriva dal greco e significa “frutto che si spacca”. Il genere comprende quattro specie e moltissimi ibridi, tutti rustici.
Caratteristiche generali
Il Chaenomeles un arbusto, o piccolo albero, a foglia caduca molto amato per la sua fioritura precoce e variopinta oltre che per suoi frutti. È estremamente facile da coltivare e che può essere inserito in tutti i giardini.
Ha dimensioni medie la sua altezza non supera i 150-200 centimetri, fiorisce precocemente (inizia a fine inverno), ha le spine acuminate che coprono i rami e i frutti prodotti. I fiori, che non profumano, hanno petali di un colore intenso che va dal rosa al rosso, con stami gialli.
Con il procedere della primavera dopo la fioritura la pianta produce dei piccoli frutti che, visti da vicino, ricordano le mele cotogne e sono commestibili, previa cottura, dato il sapore aspro.
Principali specie
Il genere comprende quattro specie e moltissimi ibridi, tutti rustici: la japonica (rinvenuta in Giappone, ma con tutta probabilità originaria della Cina), la speciosa (sempre endemica di tutto il Sud-est asiatico), la cathayensis e la thibetica, scoperta soltanto nella metà del 1900.
La Chaenomeles japonica
La Chaenomeles japonica è un arbusto spogliante, alto 2 m e largo 1,20 m, a crescita media; presenta foglie verde bottiglia e nei mesi di febbraio-aprile produce numerosi fiori medio – grandi, rosa o rosso.
Chaenomeles speciosa
I suoi fiori sbocciano a mazzetti a fine inverno, o inizio primavera, talvolta anche sotto le ultime nevicate della stagione, sui rami nudi e sono di un bel colore rosso, con stami gialli al centro. Durante l’ autunno maturano frutti giallo-oro, tondeggianti, non commestibili. Crescono senza problemi su qualunque terreno, tollerano poco e male le potature, peraltro spesso superflue data la lentezza nella crescita.
Chaenomeles cathayensis
Si tratta di un arbusto deciduo spinoso o albero che cresce fino a 6 metri di altezza. Le foglie sono appuntite, spesso dentate e ovali a forma di lancia. Produce fiori a campana rosa o bianchi la cui larghezza arriva fino a 4 centimetri. Il frutto è un pomo giallo-rosso profumato di 6 o 7 centimetri di larghezza.
Chaenomeles thibetica
E’ un arbusto deciduo molto spinoso o un piccolo albero che può crescere da 150 a 300 cm di altezza
Tra i molti ibridi citiamo
Chaenomeles x superba ´Crimson and Gold´con fiori invernali color rosso scuro.
Chaenomeles x superba ´Cameo´, con stupendi fiori doppi color pesca.
Chaenomeles x superba ´Pink Lady´, con fiori di colore rosa scuro con fioritura precoce invernale.
Consigli per la coltivazione
Il Chaenomeles è rustico, si adatta facilmente ad ogni tipologia di terreno, è perfetto in ogni giardino, sia da solo che accanto ad altre varietà e la sua capacità di resistere all’inquinamento lo rende perfetto anche per la coltivazione in ambito urbano. Inoltre non teme climi rigidi (può resistere oltre i -20°) e non soffre nemmeno il clima eccessivamente caldo. Le sue caratteristiche e dimensioni non eccessive ne rendono possibile anche la coltivazione in vaso.
Esposizione al Sole e Temperatura
Se si posiziona in pieno sole la fioritura sarà di certo favorita, ma può essere posto anche a mezz’ombra; in tal caso occorre esporlo ad Est, in modo che la luce possa arrivare ad illuminarlo nelle prime ore del mattino. La pianta tollera bene i climi rigidi e anche il caldo. In aree alpine al di sopra degli 800 metri può essere una buona idea collocarlo nei pressi di un muro, così che venga protetto dai venti.
Terreno
Si adatta senza problemi a qualsiasi tipologia di terreno tranne che i terreni che presentano una percentuale elevata di calcio. Dovrebbero essere anche evitati, o migliorati, i suoli troppo compatti dove non è garantito un buon drenaggio delle acque. In quel caso occorre intervenire prima dell’impianto predisponendo sul fondo della buca uno spesso strato drenante.
Annaffiature
Una volta messo a dimora, il fior di pesco deve essere annaffiato e seguito per i primi 12 mesi; dopo le innaffiature dovranno essere limitate, generalmente sono sufficienti le piogge. Tuttavia, in caso di periodi prolungati di siccità occorre annaffiare la pianta. Il fior di pesco non tollera i ristagni d’acqua. Nel periodo autunnale l’arbusto perde totalmente il fogliame, entrando in una fase di riposo vegetativo; quindi, fino a quando le temperature non torneranno a salire le innaffiature vanno sospese anche in vaso.
Potatura
E’ consigliata una potatura annuale al termine della fioritura; la potature evita uno sviluppo troppo denso ed evita che il formarsi di eventuali rami interni che non riceverebbero la luce del sole. Durante la potatura si tagliano sia i rami più vecchi e sottili sia i rami rovinati.
Fioritura
Le fioriture di queste piante sono spettacolari, a seconda della varietà, avvengono da febbraio a maggio.
I fiori, in piccoli grappoli, ben sparsi lungo i rami privi di foglie, sono formati da corolle semplici o doppie, con diametro massimo di 5 cm. Le corolle semplici sono formate da 5 petali arrotondati con al centro un bel ciuffo di stami gialli. I colori sono tantissimi: si va da rosso acceso al bianco, dal rosa tenue al fucsia al salmone all’arancio.
Verso la fine della fioritura compaiono anche le foglie, ma sicuramente questi arbusti sono molto più vistosi quando privi di foglie, perchè i fiori spiccano molto sui rami scuri e spogli, che paiono secchi. In primavera inoltrata ai fiori seguono piccoli frutti, che somigliano a piccole mele cotogne, i frutti hanno un sapore asprigno ma sono commestibili, previa cottura.
I frutti del Chaenomeles vengono utilizzati in composte o marmellate, o aggiunti a confetture di altri frutti, per renderle più dense, vista la ricchezza di pectina di queste piccole mele.
Messa a dimora
Generalmente il cotogno da fiore viene venduto in vaso e può quindi essere messo a dimora in qualunque periodo dell’anno, fuorché quando il terreno è ghiacciato o le temperature sono troppo alte.
Se si può scegliere un periodo, l’autunno è di certo quello migliore, così in primavera è già, almeno parzialmente, affrancato.
In piena terra
Prima di procedere con la dimora della pianta occorre lavorare a fondo il terreno che andrà arricchito con del terriccio fresco Si scava una buca profonda e larga che misuri almeno il doppio del pane di terra. Sul fondo si crea uno spesso strato drenante e si inserisce dello stallatico sfarinato e la pianta, riempiendo e compattando con il terriccio estratto.
In vaso
Per la coltivazione in vaso si deve optare per una varietà dallo sviluppo contenuto e limitato. Il vaso deve avere un diametro di almeno 30 cm e profondo 40. Sul fondo del vaso si deve creare lo strato drenante e si crea poi una composta con terriccio universale e terra di campo.
Il terreno va lavorato a fondo prima della messa a dimora.
Moltiplicazione
La propagazione del chaenomeles è piuttosto semplice. Si può fare per seme o per talea. Solo la talea, però, può garantire il mantenimento delle caratteristiche delle piante madri.
Semina
I semi vanno prelevati dai frutti maturi e stratificati in sabbia umida per tutto l’inverno, all’esterno o se viviamo nel Centro-Sud in frigorifero. La germinazione è lenta, ma generalmente riesce senza difficoltà e già entro i primi due anni si possono ottenere piante fiorite.
Talea
Vanno prelevati da getti laterali della pianta i rami semilegnosi, agostati, della lunghezza di circa 10 cm. Il taglio va poi spolverato con ormoni radicanti e si procede ad inserirli in una composta molto leggera e drenante. l’umidità va manteniamo alta, per questo il contenitore va coperto con della plastica. Per ottenere una radicazione veloce si deve mantenere sempre la temperatura al di sopra dei 16°C. Le piantine possono generalmente essere poste in vasetti singoli già da ottobre e la primavera successiva si possono metterle a dimora definitiva.
Parassiti e malattie
Queste piante possono manifestare i seguenti problemi:
- la ticchiolatura e la monilia sono crittogame frequenti alle quali consegue il disseccamento dei fiori e delle foglie, oltre che alla formazione dei cancri rameali. Il rame risulta ottimo per la prevenzione.
- quando si alternano giornate calde a giornate umide può manifestarsi l’oidio, si può prevenire usando zolfo bagnabile.
- Come tutte le Rosaceae il cotogno da fiore è soggetto al colpo di fuoco batterico. Si deve prestare particolare attenzione nel caso si manifestino disseccamenti dei rami.
Abbinamenti in giardino
Il Chaenomeles si abbina arbusti a fioritura primaverile, ad esempio chymonanthus, deutzie o forsizie. È perfetto per la creazione di siepi rustiche miste con altri arbusti con spine. In questo modo avrà anche una funzione difensiva. Si abbina perfettamente al biancospino, al prugnolo e all’olivello spinoso.
Si può coltivare anche come rampicante dato che i suoi rami sono lunghi e molto flessibili.
Perfetto anche come esemplare isolato. È adatto alla creazione di bonsai, meravigliosi per fioritura e fruttificazione.
Utilizzi dei frutti
I frutti, che maturano in autunno, possono essere consumati previa cottura, e sono perfetti per la preparazione di confetture e gelatine. Sono molto apprezzati soprattutto quelle derivanti dalla specie japonica: hanno un sapore che ricorda quello della guava.
Da crudi sono estremamente profumati. Si possono impiegare per profumare la biancheria (è sufficiente inserirne uno nell’armadio) o delle stanze (un singolo frutto è sufficiente anche per locali di grande metratura).
I frutti del Chaenomeles, se raccolti ancora acerbi e riposti in luogo fresco e buio, possono poi essere conservati e utilizzati nel corso dei mesi, così come si fa con le mele.
In vivaio possiamo trovare varietà di fior di pesco sterili, che non producono frutti.
Curiosità
I chaenomeles sono tutti originari dell’Asia centrale e Sudorientale. La prima specie, la japonica, venne trovata alla fine del 1700 da Thumberg in Giappone. Più tardi, Sir Joseph Banks, scoprì anche la speciosa. Entrambe furono introdotte in breve tempo in Europa, alla fine del 1800 si poteva già attingere ad un catalogo di oltre di 40 varietà. I primi ibridi furono ottenuti da G. Frahm nel 1900.
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori simboleggia la tentazione forse per via dei frutti che ricordano la mela.
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grazie patrizia! finalmente ho scoperto che tipo di pirus ho in giardino. La pianta l'ho fatta io con una talea e ora è di misura media perchè l'ho tagliata e forse rovinata .spero che con la primavera riprenda. quest' anno mi ha fatto circa 5 kili di mele o forse più,vorrei sapere se sono commestibili se si come le posso usare per non buttarle? Grazie per la bella descrizione che hai fatto!
mi puoi rispondere?
Viene spiegato molto bene questo fiore come viene coltivato. Chiedo se i frutti sono commestibili e come si possono usare,
Chiedo se il frutto del "Cotogno del Giappone", qui rappresentato, è commestibile. Grazie.
Come faccio ad acquistare un cotogno del giappone
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