Amorphophallus konjac

Amorphophallus konjac
Amorphophallus konjac – foto di C T Johansson CC BY-SA 3.0

Il suo nome è quasi impronunciabile, Amorphophallus konjac, per questo viene a tutti più comodo chiamarlo konjac. Si tratta di una pianta della famiglia delle Aracee originaria della Cina sud-occidentale, dello Yunnan, nota con i nomi comuni konyaku, konjak, konjaku, o, appunto, konjac.

È una specie erbacea perenne che si diparte da un rizoma tuberizzato di grandi dimensioni, il cui diametro può raggiungere i 25 centimetri. La forma è quella di una mela gigante.


In primavera dal centro del rizoma emerge un’infiorescenza che è proporzionata al rizoma, arriva infatti a superare il metro e mezzo di altezza. Occorre qualche settimana affinché lo sviluppo sia completo. Lo spadice è avvolto da una foglia che misura circa 1,3 metri di larghezza.

L’odore del fiore ricorda quello della carne in putrefazione ed è necessario alla pianta per attirare gli insetti che impollinano i piccoli fiori.

Una peculiarità di questa pianta consiste nel fatto che l’infiorescenza emerge dal tubero che, essendo in una fase in cui è ancora privo di radici, non ha modo di rifornirsi di acqua e di nutrienti dal terreno.

Classificazione botanica

L’Amorphophallus konjac è una specie del genere Amorphophallus della famiglia delle Araceae.

Alla stessa famiglia appartengono il Dracunculus vulgaris, Arum Italicum, il genere Monstera, l’Anthurium, lo Spathiphyllum e la calla, ovvero il genere Zantedeschia.

Fioritura

L’Amorphophallus konjac fiorisce in primavera quando dal centro del rizoma emerge un’infiorescenza che arriva a superare il metro e mezzo di altezza. L’odore non è certo dei migliori, anzi, ricorda della carne putrefatta.

Consigli per la coltivazione dell’Amorphophallus konjac

Amorphophallus konjac
Amorphophallus konjac – foto di Hinnerk11 -CC BY-SA 4.0

Il Konjac va piantato all’inizio della primavera in un substrato molto ricco di sostanze organiche e di nutrimento (un esempio può essere questo: 50% di torba, 20 % di terra e 30 % di letame maturo), per consentire il rapido sviluppo della pianta.


Dal tubero maturo emergerà per primo il fiore che “ruberà” alla pianta parecchie energie impossibili da recuperare visto che il tubero è, in questa fase, privo di radici. Pertanto il tubero si restringerà e si renderà necessario ricompattare il terriccio intorno e proteggere la pianta dal forte vento per evitare che il fiore si ribalti.


Nel momento in cui il fiore appassisce, la pianta inizia a produrre le radici, a questo punto è necessario mantenere umido il terreno, facendo attenzione a non saturare eccessivamente la parte più profonda del terreno. Quando inizia ad emergere l’unica foglia è necessario aumentare le irrigazioni e iniziare le concimazioni.

La pianta va tenuta in una posizione luminosa, da ombreggiata a pieno sole, avendo cura di proteggerla dal sole forte. Quando in autunno la foglia appassisce è consigliabile estrarre il tubero dal vaso e conservarlo in un luogo asciutto, oppure si può tenere nel vaso all’aperto, a patto che il terriccio resti asciutto: solo cosi sopporterà qualche grado sotto lo zero.

Coltivazione in vaso

È coltivabile anche in vaso. Nella scelta del contenitore adeguato ci si deve orientare per diametri che siano il triplo di quello del tubero. Dopo la fioritura è necessario ricompattare il terreno attorno al tubero. Il rinvaso si fa ogni 2 o 3 anni.

Coltivazione in piena terra

È possibile coltivare l’Amorphophallus konjac in piena terra ma solo in zone con inverni miti. La pianta va coltivata in un posto protetto, in un terreno ben drenato, il più asciutto possibile.

Coltivazione in terrazzo

Le piante allevate in vaso possono decorare i terrazzi.

Temperatura

L’Amorphophallus konjac teme il freddo ma può essere coltivato anche all’aperto in zone caratterizzate da inverni miti e scarse precipitazioni durante l’inverno.

Luce

Si tratta di una pianta che preferisce posizioni in semi-ombra e riparate dal vento.


Terriccio

Amorphophallus konjac
Amorphophallus konjac – foto di James SteakleyCC BY-SA 3.0

Preferisce un terreno ricco e soffice, formato da torba, letame maturo e un po’ di sabbia per aumentare il drenaggio.

Annaffiatura

Nel momento in cui spuntano i primi germogli è bene cominciare ad irrigare facendo attenzione che il terreno sia ben asciutto, evitando gli eccessi. Nel momento in cui la foglia appassisce le annaffiature vanno sospese fino alla primavera seguente.

Durante i mesi freddi si può dissotterrare il tubero e conservare in luogo asciutto, temperato e buio, fino alla primavera seguente.

Moltiplicazione

L’Amorphophallus può essere propagato per seme o per divisione dei tuberi.

Concimazione

Dal momento in cui viene prodotta la foglia si deve fornire del concime per piante vedi, miscelato all’acqua delle annaffiature con cadenza di 2 o 3 volte al mese 10-15 giorni. Inizialmente il concime dovrà avere prevalenza d’azoto e quando la foglia è pienamente sviluppata, prevarrà il potassio.

Parassiti, malattie ed altre avversità

I tuberi di Amorphophallus konjac vengono scelti da alcune specie di lepidotteri per deporre le loro uova. La polpa dei tuberi è apprezzata dalle larve. Troppe irrigazioni favoriscono il marciume dei tuberi.

Curiosità

L’Amorphophallus konjac è coltivato in Cina, Giappone, Corea, Taiwan e nel Sud-est asiatico.

Dal suo cormo, che contiene una gomma naturale vegetale chiamata glucomannano, si ricava la gelatina konyaku. Dalla parte ipogea, si ricava infatti una fecola impiegata da secoli nella tradizione dietetica giapponese. Il konyaku si ottiene mescolando la farina di konjac con acqua.


Con il Konjac si preparano anche le gelatine alla frutta, si tratta di uno snack largamente diffuso in Giappone e negli Stati Uniti d’America.

Diversamente dalle altre gelatine, il Konyaku ha una consistenza quasi solida e non si scioglie subito in bocca, è quindi indispensabile che venga ben masticato in quanto può provocare soffocamento (evento purtroppo che si è verificato più di una volta soprattutto tra bambini).

Amorphophallus konjac è parente dell’Amorphophallus titanus, una pianta che vanta il titolo di infiorescenza più grande del mondo. E’ infatti alta oltre 2 metri. Si tratta di una scoperta (una delle tante) del grandissimo naturalista italiano Odoardo Beccari.

Tossicità e/o uso erboristico

Amorphophallus konjac
Amorphophallus konjac – foto di KENPEICC BY-SA 3.0

Il glucomannano è impiegato come componente di alcuni integratori alimentari utili per perdere peso, ridurre il colesterolo o per favorire il transito intestinale.

A contatto con l’acqua il suo volume può aumentare fino a 60-80 volte, l’effetto è quello di distendere le pareti dello stomaco e dare una sensazione di sazietà. Si tratta di una proprietà che fa sì che si riduca l’assorbimento dei carboidrati e dei lipidi a livello intestinale.

La parte di pianta che vanta proprietà officinali è la radice.

Dal tubero del konjac si estrae un glucomannano purificato che vanta la capacità di assorbire una grande quantità di acqua, aumentando enormemente il suo volume e trasformandosi in una mucillagine fluida e vischiosa che si amalgama al bolo alimentare durante la digestione, formando un rivestimento non digeribile attorno alle particelle alimentari, capace di inglobare gli zuccheri (carboidrati) ed i grassi (lipidi), e riducendone in tal modo l’assimilazione da parte dell’organismo.

Si tratta di un fenomeno agevolato dall’ambiente acido all’interno dello stomaco. La sua ingestione deve essere accompagnata da abbondanti quantità di acqua, 2-3 bicchieri, per scongiurare il rischio di fenomeni subocclusivi a livello esofageo.


L’azione del Glucomannano è pertanto di natura meccanico-osmotica e non farmacologica, e si può così riassumere:

  • rigonfiandosi nello stomaco, il Glucomannano riduce lo stimolo della fame
  • durante il transito intestinale ingloba gli zuccheri e i grassi, incluso il colesterolo, diminuendone l’assimilazione da parte dell’organismo
  • nell’intestino crasso ingloba la flora dannosa e le tossine e preme sulle pareti enteriche, esercitando una sorta di massaggio che stimola la peristalsi, favorendo il transito intestinale e facilitando l’evacuazione


Il Glucomannano è indicato nel trattamento del sovrappeso, dell’obesità e della stipsi, delle malattie metaboliche come l’ipercolesterolemia e l’iperlipidemia, dell’iper-glicemia nel diabete di tipo 2 non insulino-dipendente.

Non è assorbito e pertanto non produce effetti sistemici, per questo non ha neppure effetti collaterali ed è adatto anche nell’obesità infantile a partire dai 10-12 anni, sotto stretto controllo medico.

Le uniche controindicazioni riguardano l’ernia iatale, poiché l’aumento di volume nello stomaco potrebbe accentuare i suoi sintomi.


Inoltre può causare fenomeni di meteorismo nelle fasi iniziali di assunzione che generalmente si riducono dopo qualche giorno, esattamente come avviene con l’assunzione delle fibre.
Può anche ridurre l’assorbimento dei farmaci somministrati contemporaneamente.

È quasi privo di calorie ed è ricco di fibre.

In Corea si usa anche come crema per il viso.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Libri su Amorphophallus konjac

THE ULTIMATE GUIDE TO KONJAC PLANT: Amorphophallus Konjac Growing Guide And Konjac Plant Care Also Aѕtоnіѕhіng Bеnеfіtѕ Of Thе Konjac Plаnt di John William Ph.D

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