Alloro (Laurus nobilis)

Alloro (Laurus nobilis)
Alloro (Laurus nobilis)

L’Alloro, nome scientifico Laurus nobilis, è una pianta perenne sempreverde largamente diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo ed in ogni regione del nostro Paese, dal piano fino agli 800 metri sul livello del mare. Cresce spontaneo in Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, coste del Lazio e della Toscana.

La macchia mediterranea, le colline litoranee non troppo aride, rappresentano il suo habitat naturale.

E’ originario dell’Asia Minore e si presenta in forma di arbusto di diverse dimensioni anche se, in realtà, si tratta di un vero e proprio albero che arriva a misurare un’altezza anche di 10 metri. Oltre che in Italia, il Laurus nobilis è diffuso lungo le zone costiere settentrionali del Mar Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia e nell’Asia Minore, passando per la Svizzera.

E’ caratterizzato da un tronco liscio con corteccia nerastra da cui partono rami sottili e glabri che compongono una densa corona piramidale. Sui rami crescono le foglie, coriacee e color verde scuro, con il bordo ondulato, lucide nella parte superiore ed opache in quella inferiore. Sulla superficie delle foglie sono presenti molte ghiandole resinose dal quale diparte il caratteristico aroma.

Ad inizio primavera, generalmente in marzoaprile, l’Alloro fiorisce producendo piccoli fiori gialli riuniti in infiorescenze ad ombrella. Si tratta di una pianta dioica, che ha, quindi, o solo fiori maschili o solo fiori femminili.

Il frutto, che matura ad ottobre, è una bacca bluastra, della grandezza di un’oliva e contiene solo un seme. E’ una pianta aromatica e contiene, cosi come le foglie, molti oli essenziali tra cui geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene.


Classificazione botanica

Alloro (Laurus nobilis)
Alloro (Laurus nobilis)

Il Laurus nobilis è una specie del genere Laurus della famiglia delle Lauraceae.

Principali varietà

Tra le varietà di Laurus nobilis citiamo il Laurus nobilis “Aurea” caratterizzato da foglie dorate e appuntite ed il Laurus nobilis “Angustifolia” che presenta foglie più strette. Si tratta della varietà nota anche come Lauro dalla foglia di salice.

Fioritura


Il Laurus nobilis fiorisce in primavera, nei mesi di marzo-aprile, producendo fiori giallastri e profumati non particolarmente vistosi. Ai fiori, nelle piante femminili, seguono i frutti blu nerastro.

Consigli per la coltivazione dell’Alloro

Alloro (Laurus nobilis)
Alloro (Laurus nobilis) – foto di Júlio ReisCC BY-SA 2.5

L’Alloro è una pianta largamente diffusa nell’areale mediterraneo (vedi giardino mediterraneo), in particolare nel nostro Bel Paese dove assume la conformazione di vere e proprie macchie chiamate Lauretum.

Ma si può trovare allo stato spontaneo anche nell’entroterra e si può coltivare tranquillamente anche in montagna purché si abbia cura di proteggerlo dalle gelate primaverili con del tessuto-non-tessuto.

Ne viene apprezzata la coltivazione nei giardini e nei parchi come pianta ornamentale ed aromatica. La coltivazione dell’Alloro non è difficile perché si tratta di una pianta molto rustica.

Cresce bene sia al sole che all’ombra, può essere coltivato sia in vaso che in piena terra. Può crescere anche in appartamento, con i giusti accorgimenti.

Può crescere libero ed informale ma è anche adatto per la creazione di siepi, e per fare da sfondo alle aiuole.

Coltivazione in vaso

La coltivazione in vaso del Laurus nobilis è consigliata per i climi più rigidi. Seppur l’alloro abbia un apparato radicale che resiste all’azione del gelo e che è in grado di produrre nuovi ricacci, la ripresa è lenta e non sempre ha esito positivo.

La coltivazione in vaso, contenendone le dimensioni con adeguate potature, consente alla pianta di Alloro di essere ricoverata all’interno nella stagione invernale.

Il rinvaso va eseguito ogni due anni perché il ritmo di crescita è piuttosto rapida. E’ un’operazione che si esegue in primavera, usando un buon terriccio fertile e soffice che non favorisca la formazione di ristagni idrici.

Coltivazione in piena terra

Alloro (Laurus nobilis) – foto di G.HagedornCC BY-SA 3.0

Le piante di Alloro di piccole dimensioni si possono acquistare in vaso e mettere a dimora nel periodo compreso fra marzo ed aprile scegliendo una posizione soleggiata, riparata dai venti freddi, in terreno ricco, umido, ma ben drenato.

I semi devono essere scarificati e posti poi in vasi con terriccio leggero, ottenuto mescolando sabbia, terra e torba. Nel momento in cui le piantine sono abbastanza sviluppate vanno trapiantate in vasi più grandi o in piena terra in posizione soleggiata.

Pianta da siepe

Il Laurus nobilis, in base al clima e al tipo di coltivazione, può essere un cespuglio o un albero.

E’ largamente usato per la creazione di siepi libere e squadrate, vista la sua compattezza e capacità di reggere alle potature. Per le coltivazioni a siepe la distanza d’impianto non deve essere inferiore a 120 cm.

Coltivazione in terrazzo

Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi. Si deve tenere presente la posizione, che deve essere riparata dai venti freddi.

Temperatura

Può sopportare temperature minime attorno ai -15°Cseppur per brevi periodi. Per questo motivo può essere coltivato in piena terra in buona parte del territorio della nostra penisola.

E’ importante proteggere la pianta contro il gelo intenso che può danneggiare la parte aerea o provocare spaccature nella corteccia.

Le temperature ottimali per l’alloro sono le temperature da clima mediterraneo.

Luce

E’ bene assicurare all’Alloro qualche ora di luce solare diretta al giorno. Non ama i venti invernali quindi è bene collocarlo in una zona riparata.

Terriccio

L’Alloro è in grado di adattarsi a tutte le tipologie di terreno anche se preferisce quello a medio impasto e ben drenante. Non ama i terreni pesanti.

Annaffiatura

Non si deve esagerare con le innaffiature, anche in primavera e in estate, l’importante è che il terreno non resti secco. In autunno ed in inverno, l’irrigazione va sospesa fino a quando le temperature non tornano oltre i 7°C.

Moltiplicazione

Alloro (Laurus nobilis)
Alloro (Laurus nobilis) – foto di Krzysztof Ziarnek, Kenraiz –CC BY-SA 4.0

Gli uccelli diffondono facilmente l’Alloro spargendo i semi, ma anche i polloni fanno si che l’alloro si moltiplichi autonomamente, tanto che un un solo individuo può produrre agevolmente dei piccoli boschi. Ma questa pianta può essere propagata artificialmente anche per talea.

Le talee semilegnose si prelevano all’inizio di settembre dai germogli laterali. Devono essere lunghe circa 10 cm e devono avere una porzione di ramo portante. Vanno poi messe in cassone freddo in un miscuglio di torba e sabbia. Per aumentare la percentuale di successo si può optare per il cassone riscaldato con substrato molto umido.

In primavera, le talee radicate vanno poi trapiantate ed allevate in vaso per due anni prima di essere messe a dimora definitivamente.


I polloni della pianta d’Alloro si ottengono invece scavando superficialmente accanto al tronco e recidendo i getti con una porzione di radice. Vanno quindi messi a dimora in piena terra o in un vaso.

Concimazione

Da inizio primavera a fine estate, l’Alloro va concimato usando un prodotto liquido con cadenza bisettimanale. Il concime dovrebbe avere un contenuto elevato di azoto che favorisce lo sviluppo delle parti verdi ed aromatiche.

Potatura

Alloro (Laurus nobilis)
Alloro (Laurus nobilis) – foto di G.HagedornCC BY-SA 3.0

La potatura si rivela indispensabile per le piante allevate in vaso. Va eseguita due volte all’anno sia per contenere lo sviluppo che per pareggiare la chioma. Anche le siepi di Alloro vanno contenute con le potature. Negli esemplari allevati in piena terra che si vogliono allevare ad albero non è necessaria la potatura fino a quando la pianta non avrà superato di 15 cm l’altezza desiderata. Va quindi cimata e vanno potati i germogli laterali per dare forma alla chioma.

L’Alloro tende ad avere un portamento pollonante, ossia produce getti basali dal collo delle radici o lateralmente al tronco.
Se non si intende ampliare la chioma o sostituire la vegetazione preesistente, i getti basali vanno rimossi tutti gli anni. I residui della potatura possono essere utilizzati in un modo alternativo piuttosto che essere gettati: con le foglie si possono creare infusi, bevande e digestivi; i rami si possono tagliare ed essiccare per creare piccoli oggetti d’artigianato dall’aroma intenso: dell’Alloro non si butta via niente!

Altri consigli per la cura

Si possono raccogliere le foglie di Alloro durante tutto il corso dell’anno e si possono fare essiccare in luoghi freschi e ventilati. I frutti vanno raccolti in autunno e si fanno essiccare al sole o in forno tiepido.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Il Laurus nobilis è una pianta rustica e molto resistente che difficilmente viene attaccata dai parassiti o le malattie. Può, tuttavia, subire l’attacco della cocciniglia, contro la quale occorre usare l’olio bianco a base di piretro.

Curiosità

Alloro (Laurus nobilis)
Alloro (Laurus nobilis) – foto di Giancarlo DessìCC BY-SA 3.0

Il legno della pianta di Alloro è aromatico ed emana il tipico profumo delle foglie. Il nome della specie “nobilis” deriva da “nobile”, anche se in realtà si tratta di una pianta semplice e molto comune.

L’Alloro, nel mito greco, rappresenta l’amata ninfa Dafne che, per fuggire da Apollo, si fece trasformare in pianta dal padre Peneo.
Da allora il Dio del Sole decise di cingere le teste degli uomini con i suoi rami. Questo si fa ancora oggi, visto che sportivi vincitori e, in Italia, i laureati indossano una corona realizzata con foglie d’Alloro.
Il Laurus nobilis è usato come infuso per aiutare la digestione oppure nella vasca da bagno per conferire alla pelle e al corpo un effetto defaticante. Aanta anche di proprietà deodoranti naturali

La diffusione e l’ampio utilizzo che si fa nella cucina siciliana hanno fatto si che l’alloro sia stato inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) come prodotto tipico siciliano.

Dell’Alloro si usano le foglie che possono essere sfruttate in cucina, per aromatizzare carni e pesci, o come rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi, per la preparazione di decotti rinfrescanti e dalle qualità digestive o pediluvi. Se trattato con alcool con l’Alloro si può ricavare un liquore profumato e aromatico dalle proprietà digestive, stimolanti, antisettiche ed è utile contro tosse e bronchite.

Dalle bacche dell’Alloro si può ricavare l’olio laurino, un olio aromatico che vanta proprietà medicinali. E’ l’ ingrediente peculiare dell’antichissimo sapone di Aleppo. Veniva inoltre impiegato per proteggere libri e pergamene e per preparare le note coroncine d’alloro.

Nel momento della fioritura il Laurus nobilis rappresenta un’importante fonte di nettare e polline per le api.

E’ importante distinguere l’alloro dal Lauroceraso (Prunus laurocerasus), una pianta tossica.

Questo disguido nasce anche dal fatto che l’Alloro è talvolta chiamato Lauro.

Il “lauro” è spesso citato nel Canzoniere di Petrarca. La donna amata dall’io lirico, Laura, viene in parte assimilata a questo albero.

Tossicità e/o uso erboristico


Secondo la medicina antica l’Alloro possedeva molte virtù terapeutiche. Le foglie sono largamente impiegate per conferire aroma a piatti di carne e pesce. Si usano per insaporire verdure e funghi sott’olio e sott’aceto. Con i frutti si prepara il liquore laurino.
La pianta ha anche proprietà terapeutiche. è tonico-stimolante, digestiva, aperitiva, espettorante, carminativa e diuretica. L’Alloro ha anche proprietà stimolanti e deodoranti in bagni e pediluvi.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Linguaggio dei fiori

L’Alloro, nel linguaggio dei fiori, simboleggia la potenza, la vittoria e la gloria. E’ una pianta sempreverde e rappresenta anche l’immortalità.

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