Arisarum proboscideum

Arisarum proboscideum
Arisarum proboscideum – foto di Meneerke bloemCC BY-SA 3.0

È un’erbacea perenne nota anche con il nome comune di Arisaro codato. In realtà il suo nome scientifico è Arisarum proboscideum.

Si tratta di una pianta endemica dell’Italia peninsulare, si può trovare dall’Emilia-Romagna alla Calabria soprattutto nella parte tirrenica. Cresce da pochi metri sul livello del mare fino 1300 metri.

Originaria di Italia e Spagna l’Arisarum proboscideum misura un’altezza di 30-40 centimetri, ha radici tuberose.

Presenta foglie che partono dalle radici con la lamina sagittata a forma di punta di freccia che hanno una lunghezza maggiore rispetto ai fiori.

L’infiorescenza è costituita da uno spadice che comprende i fiori maschili in alto ed i fiori femminili in basso, entrambi sovrastati da un’appendice biancastra.

Il colore dei fiori è marrone e bianco con curiose punte a forma di coda che appaiono in primavera, ma che, generalmente, sono nascosti dalle foglie molto più alte. Lo spadice è completamente compreso in una spata bruno-violacea, bianchiccia alla base.

Il frutto è una bacca.


Classificazione botanica

L’Arisarum proboscideum è una specie del genere Arisarum della famiglia delle Araceae.

Alla stessa famiglia appartengono il Dracunculus vulgaris, Arum Italicum, il genere Monstera, l’Anthurium, lo Spathiphyllum e le calle (Zantedeschia).

Fioritura


La fioritura dell’Arisarum proboscideum è primaverile, avviene nel periodo compreso da aprile a maggio.

Consigli per la coltivazione dell’Arisarum proboscideum

È una pianta che predilige zone ombrose e fresche, è infatti presente nei boschi di cerro, di castagno, di carpino nero e di faggio che sono caratterizzati da un’alta umidità e da terreni profondi. Cresce anche nei fossi e nelle siepi.

Ha un’alta resistenza ai climi rigidi, cresce meglio in terreni ricchi di humus, umidi ma ben drenati, che si trovano o in ombra parziale o completamente in ombra.

Non ama invece i terreni argillosi e pesanti.

Entra in dormienza in estate dopo la fioritura.

Coltivazione in piena terra

Arisarum proboscideum
Arisarum proboscideum – foto di Meneerke bloem CC BY-SA 3.0

L’Arisarum proboscideum si può piantare in gruppi. È perfetta per decorare i giardini rocciosi o anche i giardini selvatici.

Si rivela ottima per abbellire le zone in ombra attorno alla casa, oppure i percorsi ombrosi lungo le passeggiate, ed in tutte le zone dove è possibile ammirare da vicino i suoi fiori nascosti dalle foglie.

I tuberi possono essere piantati a circa 8 o 10 centimetri di profondità. Nel tempo la pianta può diffondersi e formare colonie.

Temperatura

Questa pianta vanta un’ottima resistenza ai climi rigidi.

Luce

L’esposizione ottimale va da ombra parziale a piena ombra

Terriccio

Il suo terreno ideale è ricco di humus, umido e ben drenato.

Annaffiatura

L’Arisarum proboscideum necessita di umidità costante, bisogna quindi fare in modo che il terreno non si asciughi mai completamente.

Moltiplicazione

Arisarum proboscideum
Arisarum proboscideum – foto di Rosser1954CC BY-SA 4.0

La pianta si può propagare per seme o per divisione.

La propagazione avviene anche attraverso gli insetti che vengono attirati nella spata attraverso una minuscola apertura all’estremità della “coda”. Una volta dentro, gli insetti intrappolati, nel tentativo di uscire, trasferiscono il polline dai fiori maschili a quelli femminili.

Potatura

Non serve potare.

Abbinamenti con altre piante

L’Arisarum proboscideum si può abbinare con altre piante che amano l’ombra.

Curiosità

Il nome del genere deriva dalla parola greca Arisaron che fu usata da Dioscoride in riferimento ad aris, aridos, che era il nome di una piccola erba citata da Plinio.

Il nome specifico proboscideum deriva dal greco proboskis che significa “proboscide d’elefante”.

La struttura del fiore ricorda la coda di un topo, proprio per questo uno dei nomi comuni è pianta del topo.

È facile confondere le foglie con quelle dell’Arisarum vulgare, che, oltre ad avere un habitat differente, si distingue per la spata sprovvista di appendice e per il picciolo fogliare che è maculato.

Le sue foglie possono essere confuse anche con quelle dell’Arum maculatum, che, invece si diversificano in quanto negli esemplari essiccati non assumono mai colorazione bruno-rosata.

L’Arisarum proboscideum è compreso nell’elenco delle specie floristiche rare o in via di estinzione delle Marche, redatto ai fini dell’applicazione della Legge Regionale del 30 dicembre 1974, n.52.

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