Le foglie grandi a forma di freccia sono la peculiarità della Xanthosoma, un genere di piante originaria dell’America centrale e meridionale.
La Xanthosoma, alle nostre latitudini, è coltivata per la bellezza del fogliame come pianta di appartamento. In alcune regioni tropicali viene coltivata anche perché i suoi tuberi sono commestibili, si tratta di cormi amidacei che rappresentano un alimento molto importante in tali luoghi.
Nella maggior parte delle specie la Xanthosoma è caratterizzata da foglie lunghe fino a 200 centimetri a forma di punta di freccia che nascono direttamente dal rizoma. Il colore varia in base alla specie.
Produce fiori a forma di spata ma negli esemplari allevati in appartamento è raro vedere fiorire la pianta. La spata di colore giallo crema è avvolta da brattee.
La pianta, in alcune specie, si impollina attraverso un processo chiamato proterogenia.
I fiori durano solo due notti e sono seguiti dai frutti che si sviluppano al riparo del tubo della spata. Per questo motivo nel momento in cui l’infruttescenza è matura, in alcune specie si inarca all’indietro e verso il basso mentre in altre specie si mantiene eretta. Quando il tessuto del tubo della spata si arrotola verso l’esterno, ecco che si vedono frutti di colore arancione brillante e la superficie interna della spata rosa vellutato.
Classificazione botanica
Xanthosoma è un genere della famiglia delle Araceae, sottofamiglia Aroideae, tribù Caladieae.
Alla sottofamiglia delle Aroideae appartengono piante comunemente utilizzate come ornamentali tra cui citiamo: Aglaonema, Alocasia, Arisaema, Arisarum, Arum (Arum italicus), Caladium, Calla, Colocasia, Dracunculus, Homalomena, Philodendron, Syngonium.
Principali specie
Ecco alcune specie del genere.
Xanthosoma sagittifolium
Probabilmente la specie più diffusa in coltivazione come ornamentale.
Nel suo habitat arriva a misurare fino a 6-9 metri di altezza. Produce foglie sagittate, di colore verde che arrivano a misurare una lunghezza fino a 4 metri e larghe 3, portate su piccioli rigidi e nervati che misurano una lunghezza di 3 metri. Raramente produce fiori.
Xanthosoma weeksii
Questa specie è endemica dell’Ecuador. Il suo habitat naturale è costituito da foreste montane umide subtropicali o tropicali.
Xanthosoma atrovirens
È caratterizzata da foglie verde-bluastro con venature più chiare.
Xanthosoma mafaffa
Si tratta di una specie caratterizzata da foglie enormi, luminose.
Xanthosoma eggersii
È endemica dell’Ecuador. Il suo habitat naturale è costituito da foreste umide subtropicali o tropicali di pianura. È minacciata dalla perdita di habitat.
Xanthosoma hylaeae
Questa specie è originaria dell’America meridionale occidentale e del Brasile settentrionale. Fiorisce durante la notte e sfrutta il suo profumo per attirare i suoi impollinatori.
Xanthosoma brasiliense
È caratterizzata da grandi lamine fogliari poggiate su lunghi piccioli lunghi fino a 60 centimetri. Questa specie può raggiungere un metro di altezza.
Le foglie e gli steli vengono cucinati e consumati come verdure.
Fioritura
È raro che questa pianta fiorisca se allevata in appartamento. L’infiorescenza prima di aprirsi è abbracciata in una spata che ricorda una foglia.
Le infiorescenze durano due notti. Nel momento in cui l’infiorescenza si apre, produce calore e rilascia un dolce profumo che attira i suoi impollinatori.
Consigli per la coltivazione della Xanthosoma
Nella coltivazione della Xanthosoma si deve considerare che prospera se posta in ombra parziale e, se il terreno è abbastanza umido, può anche ricevere più ore di luce diretta.
Coltivazione in vaso
La coltivazione più adatta alle nostre temperatura è quella in vaso.
Considerate che il rinvaso si esegue generalmente ogni due anni. Il terreno adatto è quello per piante verdi molto ben drenato.
Importante la concimazione, da somministrare due volte al mese durante la bella stagione e una volta in autunno ed in inverno. Si può anche optare per un concime granulare a lenta cessione.
Coltivazione in piena terra
Nelle nostre zone la coltivazione adatta è quella in vaso poiché si trova bene a temperature attorno ai 20 gradi.
In inverno va quindi, generalmente, riparata all’interno.
Solo in qualche zona del sud Italia molto mite, può essere allevata all’aperto tutto l’anno.
Coltivazione in terrazzo
Temperature permettendo, gli esemplari allevati in vaso possono essere spostati in terrazzo o in balcone.
Temperatura
Si tratta di una pianta tropicale, quindi ama il caldo e teme il gelo. La temperatura ideale è inclusa tra i 18°C e i 20°C.
Luce
L’esposizione ideale è da parzialmente ombreggiati a completamente ombreggiati.
Terriccio
Non ha particolari esigenze, è solo importante accertarsi che il terreno sia fertile e ben drenato.
Annaffiatura
La Xanthosoma richiede una certa umidità ambientale, quindi il terreno va mantenuto umido sempre attenzionando i ristagni idrici.
Si rivelano utili delle nebulizzazioni alle foglie soprattutto durante i mesi estivi.
Moltiplicazione
Questa pianta può essere moltiplicata per divisione dei rizomi. Si tratta di un’operazione da eseguire in primavera dividendo i rizomi in porzioni, ognuno che abbia almeno una gemma. I rizomi si interrano in un contenitore ad una profondità di circa 3 cm e si tengono ad una temperatura di circa 24 gradi fino a che emettono almeno 4 foglie, quindi si trapiantano in vasi più grandi alle stesse condizioni delle piante adulte.
Concimazione
La Xanthosoma giova di una fertilizzazione da somministrare in primavera, alla ripresa vegetativa. Il concime può essere somministrato con l’acqua delle irrigazioni.
Potatura
Questa pianta non necessita di potature, è sufficiente eliminare le foglie secche e danneggiate.
Parassiti, malattie ed altre avversità
La Xanthosoma soffre del marciume radicale, quindi si deve porre particolare attenzione al drenaggio del terreno.
La cattiva manutenzione è sicuramente il principale motivo di problemi per la pianta: irrigazione sregolata, cattiva esposizione, scarsa concimazione si manifestano con problemi al fogliame. La pianta può inoltre essere attaccata da cocciniglia.
Curiosità
È anche chiamata “orecchio d’elefante” in riferimento alle foglie di grandi dimensioni che, se mosse dal vento, ricordano proprio le orecchie di questo animale.
Attenzione però che il nome “Orecchio d’elefante” è comunemente utilizzato per spece dei generi Caladium, Colocasia e Alocasia.
Tossicità
La radice è tossica se consumata cruda, provoca un intenso bruciore alla mucosa faringea. Va quindi bollita prima dell’eventuale consumo.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
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