Il Coriandrum sativum, noto anche come prezzemolo cinese, è un pianta erbacea annuale originaria, si suppone, del Medio Oriente o del nord Africa, poi si è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, in Asia ed anche in America.
Appartiene alla stessa famiglia del cumino, dell’aneto, del finocchio e del prezzemolo.
Il Coriandolo è una specie archeofita, comunemente coltivata, naturalizzata in gran parte del territorio. Il suo habitat, indipendentemente dal terreno sono i campi e gli orti.
L’aspetto è quello di una pianta che non supera i 60-70 cm di altezza, con radice a fittone, fusto eretto e liscio, e foglie molto profumate e differenti in base alla loro collocazione nella pianta: mentre le foglie che si trovano più in basso hanno un lungo picciolo, sono quasi intere o suddivise in tre piccole foglioline dentate, le foglie che si trovano nella parte più alta della pianta non sono dentellate.
La pianta fiorisce all’inizio dell’estate producendo fiori di colore rosato – bianco e riuniti in infiorescenze ad ombrella.
Il frutto, chiamato seme, è di piccole dimensioni e pare una piccola sfera di colore giallastro e ricco di scanalature: si tratta della spezia che tutti noi conosciamo.
L’aroma del Coriandolo e dei suoi semi freschi è tutt’altro che gradevole e ricorda l’odore delle cimici, ma i frutti maturando mutano e diffondono un profumo molto piacevole.
Classificazione botanica
Il coriandolo, nome scientifico Coriandrum sativum, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae).
Fioritura
Ad inizio estate il Cordiandolo fiorisce regalando graziosi fiorellini bianchi riuniti in infiorescenze a ombrello. I fiori hanno cinque petali bianchi o appena rosati e sono piatti.
Consigli per la coltivazione del Coriandrum sativum
Il Coriandrum sativum è una pianta rustica che non ha particolari esigenze colturali, nelle regioni a clima temperato cresce senza problemi un po’ ovunque.
Coltivazione in vaso
Il Coriandolo può essere coltivato anche in vaso, anche se si tende ad evitare questo tipo di coltivazione per il sgradevole odore della pianta prima della completa maturazione dei semi.
Coltivazione in piena terra
Nella coltivazione del Coriandrum sativum non sono richieste cure particolari, tranne quelle comuni valide per tutte le piante: in caso di semina troppo fitta le piantine vanno sfoltite, tra pianta e pianta occorre lasciare circa venti centimetri d’intervallo. L’epoca di semina varia in base alla zona di coltivazione: all’inizio della primavera si semina nelle zone a clima temperato ed a primavera inoltrata si semina nelle zone a clima freddo. In ogni caso occorre seminare in zone soleggiate. Se si pianta in pieno campo occorre fare file distanti 50-60 cm mentre lungo la fila la distanza deve essere di circa 20 cm ad una profondità di circa 2 cm. Il terreno deve essere sciolto e ben drenato.
La pianta inizia a fiorire a partire dalla primavera inoltrata e nel periodo che va da luglio a settembre si iniziano ad estirpare le piante per raccogliere i frutti.
Una regolare sarchiatura e soprattutto lo spoglio delle foglie che si trovano alla base del cespo nel momento in cui si avvicina la fioritura daranno ottimi risultati.
Temperatura
Il Coriandrum sativum teme le temperature rigide, in particolare alcune varietà. Per questo motivo dove c’è la possibilità che si verifichino gelate tardive sono da evitare le varietà a frutto grosso e preferire quelle a frutto piccolo, più rustiche e resistenti.
Luce
Il coriandolo ama il pieno sole e ha bisogno di una posizione calda e riparata. Ma la collocazione dipende anche dallo scopo della coltivazione: la pianta, infatti, ha bisogno di una posizione ben soleggiata se la sua coltivazione è volta alla raccolta dei semi, mentre è preferibile optare per una posizione in ombra se si intende utilizzarne le foglie.
Terriccio
La pianta preferisce un terreno fertile, sciolto e ben drenato.
Annaffiatura
Il prezzemolo cinese richiede regolari annaffiature, in particolare in estate.
Moltiplicazione
La semina del Coriandolo si esegue in primavera nelle zone a clima mite, in autunno nelle regioni più fredde.
Concimazione
Per fertilizzare la terra in autunno si può utilizzare uno stallatico ben maturo.
Consociazione
Nella coltivazione del Coriandolo occorre valutare attentamente gli abbinamenti con le altre piante in quanto la sua presenza può influenzare la crescita delle piante vicine: il finocchio soffre se coltivato accanto al coriandolo mentre l’anice ne trae vigore.
Altri consigli per la cura
Non presenta particolari esigenze di terreno.
Le foglie tenere possono venire raccolte, a seconda delle necessità, a partire da un mese dopo la semina e possono essere consumate crude in insalata o aggiunte alle minestre.
I semi, come in tutte le ombrellifere, vanno raccolti recidendo le ombrelle prima che completino la maturazione ed esponendole al sole sopra un telo.
Le ombrelle, recise insieme con il loro gambo devono essere raccolte al mattino presto quando il coriandolo è ancora umido di rugiada.
Vanno poi essiccate subito altrimenti si rischia che perdano molte proprietà. Le ombrelle vanno riunite in mazzi e appese in luoghi ombreggiati, quando sono ben essiccate vanno battute all’interno di un sacchetto per separare i frutti dai peduncoli che li sostengono. I
frutti si conservano poi in recipienti di vetro.
I semi si dovrebbero conservare interi poiché la polvere di coriandolo perde l’aroma molto facilmente.
Una volta ben essiccati i semi del coriandolo possono essere conservati in un contenitore a chiusura ermetica al riparo dalla luce e dall’umidità.
Parassiti, malattie e altre avversità
Il Coriandrum sativum è una pianta rustica e molto resistente agli attacchi parassitari ma se il clima è troppo umido soffre il mal bianco o oidio.
Per mantenere il terreno sempre umido e per proteggere le piante dal freddo e dalle erbe infestanti è bene fare una leggera pacciamatura con la paglia.
Curiosità
Il nome del genere deriva dal greco “koríandron”, coriandolo, e questo da “kóris”, ossia cimice, facendo allusione al cattivo odore che somiglia a quello della cimice. Per questo motivo la pianta del coriandolo è nota anche come erba cimicina.
Nelle civiltà mediterranee il Coriandolo trovò impiego fin nell’antichità come pianta aromatica e medicinale; in alcune tombe egizie viene addirittura rappresentato come offerta rituale. Secondo Plinio il Vecchio ponendo alcuni semi di coriandolo sotto il cuscino al levar del sole poteva fare passare il mal di testa e prevenire la febbre.
Dai semi rivestiti di zucchero prendono nome i coriandoli di Carnevale.
Il coriandolo è usato in cucina, in erboristeria, in cosmetica.
In cucina i semi di coriandolo, di sapore aromatico e leggermente piccante, sono impiegati per insaporire carni, minestre, pane, selvaggina.
Il coriandolo viene utilizzato in liquoreria dove entra nella composizione della Ratafià e dell’Ambrosia. I semi si utilizzano interi per aromatizzare i sottaceti casalinghi e le conserve in salamoia; i semi macinati vengono invece impiegati per insaporire le carni, il pesce e alcuni insaccati.
Per quel che concerne la cosmetica, i semi polverizzati si usano come deodorante per lavare le mani dopo aver maneggiato cipolla, candeggina, pesce o qualunque sostanza dall’aroma forte e non troppo gradevole.
Tossicità e uso erboristico
Il
Coriandrum sativum vanta molte proprietà terapeutiche
medicinali grazie al suo olio essenziale che
contiene linalolo, geraniolo, acido acetico, acido decilico, borneolo
e pineni, acido caffeico, tannini oltre che una discreta quantità di
vitamina C. I frutti hanno proprietà antispasmodiche,
aperitive, digestive, carminative e stimolanti. E’ controindicato
per chi soffre di gastroenteriti e affezioni renali.
Il
succo estratto dalle sue parti verdi produce un effetto inebriante
simile a quello provocato da un eccesso di vino.
Il suo effetto
stimolante attenua il senso di fatica, combatte l’inappetenza e lo
rende un buon tonico per l’attività cerebrale e per il sistema
nervoso.
Il coriandolo ha inoltre un effetto fungicida e
antibatterico.
Nella medicina popolare il coriandolo veniva utilizzata come vermifugo e contro i dolori articolari.
“ Attenzione: le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico”
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