Elleboro (Helleborus), meglio conosciuta come Rosa di Natale (in questo caso si fa preciso riferimento alla specie Helleborus Niger o Elleboro nero), era una pianta molto conosciuta anche in periodi antichi. Non solo molto bella da un punto di vista prettamente estetico, ma era considerata un rimedio straordinario nella cura delle malattie mentali (in realtà è tossico).
Nei Balcani c’è la più grande concentrazione di specie, mentre altre hanno origini asiatiche. Tutte sono accomunate dalla stessa caratteristica: la facilità nella coltivazione, sia in giardino che in vaso.
Prima di passare alla descrizione dell’Elleboro è d’obbligo rispondere ad una domanda: “perché tale pianta è chiamata Rosa di Natale?”. Due i motivi principali:
- l’Helleborus niger fiorisce nel periodo invernale, proprio a ridosso delle festività natalizie (altre specie fioriscono nella prima primavera);
- il suo aspetto ricorda molto quella della rosa canina.
L’unione di queste due peculiari caratteristiche ha definito il nome comune di Rosa di Natale.
L’Elleboro cresce come un ciuffo compatto e può superare i 30cm di altezza (dipende dalle specie). Le foglie sono di colore verde scuro (con piccole variazioni di tonalità) e tra queste spiccano i bellissimi fiori che ricordano proprio quelli delle rose. Bianchi con sfumature di rosa o porpora e con piccole macchie verdi nella parte più interna: i fiori dell’Helleborus Niger sono davvero spettacolari e di una raffinata eleganza, proprio come quelli dell’Orchidea.
Tante sono le specie e tante sono le varietà di colori dei fiori: da quelli bianchi appena descritti si passa a quelli di colore rosa o alle tonalità di colore più scuro. In ogni caso lo spettacolo nel periodo della fioritura è garantito.
Nel nostro Paese l’Helleborus si trova facilmente anche in natura, ai margini dei boschi in collina e in zone ombreggiate e molto umide. Anche passeggiando lungo corsi d’acqua è possibile imbattersi nei colori di questa bellissima pianta.
Decorazioni natalizie con l’Elleboro Niger (Rosa di Natale)
L’Elleboro (Helleborus niger) è una pianta che occupa di diritto, a fianco dell’Agrifoglio, della Stella di Natale e del Cactus di Natale, un posto nella grande famiglia delle piante del Natale.
Durante le festività natalizie si è soliti decorare la casa con tanti addobbi di vario genere e, in molti casi, per rendere l’ambiente domestico ancor più colorato e accogliente si collocano nei punti più in vista del salotto o di qualsiasi altro ambiente delle bellissime piante. L’Elleboro è proprio una di queste, perfetta per donare alla casa un delicato e raffinato tocco di colore.
La Rosa di Natale ha fiori molto delicati dai bianchi petali e ben si presta a decorare un angolo ben preciso della casa, ma è perfetta anche per essere utilizzata come elegante centrotavola, in splendide composizioni.
Tutto questo è reso possibile proprio per la sua peculiare caratteristica di pianta invernale: ama i climi più freschi e fiorisce proprio nella stagione più fredda dell’anno.
Classificazione botanica
Il genere Helleborus ha diversi tratti comuni con la famiglia delle rose, ma per non fare confusione ecco il preciso documento di riconoscimento:
Regno: Plantae;
Clade: Angiosperme;
Clade: Eudicotiledoni;
Ordine: Ranunculales;
Famiglia: Ranunculaceae;
Genere: Helleborus.
Principali specie e varietà
Identificando l’Elleboro anche con il nome di Rosa di Natale è facile confondersi, ma in questo caso specifico non stiamo descrivendo una specie ben precisa di rosa, ma un genere che conta più di 20 specie.
Di seguito la descrizione delle principali specie di Elleboro (Helleborus), più conosciute e diffuse, divise in due gruppi:
- specie caulescenti: che hanno fusto aereo ben visibile e foglie sugli steli floreali (le prime 3 della lista);
- specie con foglie basali e che non hanno vere foglie sui loro gambi di fiori (tutte le altre della lista).
Helleborus Argutifolius (Helleborus Corsicus)
Conosciuto anche come Elleboro della Corsica è una specie da fiore appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. Come si può ben capire dal suo nome è originaria della Corsica e della vicina Sardegna.
È identificata come pianta perenne sempreverde e può raggiungere un’altezza di circa 120cm. Le foglie coriacee sono di forma trilobata, fiori penduli e di colore giallo-verde.
Helleborus foetidus (Elleboro puzzolente)
Si, il nome non promette nulla di buono! Specie di Elleboro delle regioni montuose dell’Europa centrale e meridionale (Italia compresa), ma non è per niente difficile imbattersi in piante selvatiche di tale specie su suoli calcarei inglesi.
È una perenne sempreverde che raggiunge i 100cm di altezza, con uno spesso fusto e foglie lucide. I fiori cadenti di colore verde-giallastro appaiono nel periodo primaverile. Perché foetidus? Un attributo che indica il forte odore sprigionato dalle foglie quando vengono lacerate.
È il più utilizzato per la coltivazione in vaso e nei luoghi molto ombrosi.
Helleborus lividus
Questa specie di Elleboro proviene dalla Spagna riesce a superare facilmente i 40cm di altezza. Si sviluppa molto anche in larghezza, arrivando ad occupare porzioni di terreno pari quasi alla sua altezza. Il nome deriva proprio dal colore scuro delle sue foglie con margini pungenti.
Più chiaro il colore dei fiori che spazia dalle tonalità del verde chiaro ad un rosa molto tenue. È una specie ampiamente utilizzata per creare ibridi in unione con L’Helleborus argutifolius.
Helleborus cyclophyllus
Elleboro dalla bellissima fioritura, originaria della regione dei Balcani (forte diffusione in Albania, Grecia e Bulgaria). Una delle sue peculiari caratteristiche è l’assenza di un gambo ricoperto di foglie. Queste ultime si trovano alla base della pianta e si sviluppano in larghezza. I fiori sono di colore giallo-verde e molto grandi.
Helleborus niger o Elleboro nero (Rosa di Natale)
È questa la specie più conosciuta e maggiormente diffusa, proprio quella che con delicatezza riesce a colorare anche gli inverni più freddi. La sua fioritura avviene a ridosso del mese di dicembre e si protrae fino all’inizio della primavera.
Ha molte caratteristiche in comune con le rose selvatiche, ma non appartiene alla famiglia delle Rosaceae.
“Niger” sta ad indicare il colore scuro delle radici, mentre ben più chiari sono i colori della parte superiore della pianta.
I grandi fiori sono generalmente di colore bianco (raramente viola o rosa) con le punte dei petali con sfumature rosa o verdi. È una specie davvero elegante e facilissima da coltivare sia in casa con le giuste accortezze, che all’aperto in giardino.
Helleborus orientalis
È una specie originaria della Grecia e dell’Asia Minore con foglie persistenti e fiori che possono assumere vari colori, anche se il tono più diffuso è il rosso. Anche questa rientra tra le specie più facili da coltivare, ma anche tra quelle più soggette ad attacchi di insetti, parassiti e virus.
Helleborus viridis (Elleboro verde)
Una specie di piccole dimensioni (raramente supera 30cm di altezza) che fiorisce tra febbraio e aprile. Ha radici rizomatose, fiori di colore verde e foglie lisce non persistenti sempre di colore verde dalla forma palmato-lobata.
È una specie che si trova in varie zone dell’Europa occidentale e centrale e rientra anche tra le specie che crescono spontaneamente in Italia (in particolar modo nelle regioni del nord)
Helleborus purpurescens
Originaria dell’Ungheria, si presenta con foglie decidue costituite da cinque foglioline e fiori di due colori: porpora all’esterno e verde nella parte più interna.
Helleborus abchasicus
Originaria delle regioni del Caucaso: è caratterizzata da foglie sempreverdi di forma lanceolata e fiori che possono arrivare anche 8cm di diametro. Il colore dei fiori è porpora nella parte più esterna con sfumature più chiare all’interno.
Specie spontanee in Italia
- Helleborus foetidus diffuso in luoghi sassosi e cespugliosi
- Helleborus lividus presente in Sardegna
- Helleborus viridis (noto anche con il nome di Elleboro verde o Elleboro falso), spontanea dei luoghi cespugliosi ed erbosi dalle zone collinari fino a quella alpina al margine dei boschi
- Helleborus odorus
- Helleborus bocconei una specie diffusa nel Centro e Sud Italia
- Helleborus niger (noto anche con il nome di Rosa di Natale, Elleboro nero e Erba rocca), vive nei luoghi erbosi e boscosi delle Alpi (dalla Val d’Aosta al Friuli)
Ibridi di Elleboro (Helleborus)
Fino a pochi anni fa l’unica varietà conosciuta e diffusa era l’Helleborus niger (“Rosa di Natale”). Finalmente, anche nel nostro paese, si stanno diffondendo varie tipologie di ibridi, che si differenziano dalle specie maggiormente conosciute per colore dei fiori, dimensioni e portamento.
Si sta procedendo ad una forte ibridazione di diverse specie di Helleborus, ma tra queste una è quella maggiormente utilizzata, l’H. orientalis, che ha permesso proprio di variare la gamma cromatica dei fiori (grigio ardesia, nero molto chiaro, viola intenso, prugna, rosso intenso, rosa, giallo e così via).
Tra gli ibridi più importanti possiamo ricordare:
- quello tra la specie Niger e l’Argutifolius: Helleborus x nigercors;
- tra Helleborus argutifolius e lividus: Helleborus x Sternii;
- l’ibrido conosciuto con il nome di Helleborus x ericsmithii (incrocio tra la specie niger e l’ibrido Sternii).
- I più recenti ibridi Helleborus Pink Ice (niger + thibetanus) e Helleborus Briar Rose (niger + vesicarius).
Fioritura
La fioritura dell’Elleboro avviene nel periodo invernale e non è difficile ottenere straordinari risultati sia quando coltivato in vaso, sia quando coltivato in piena terra per dare colore ad aiuole in giardino. La fioritura invernale assicura un tocco di colore anche in inverno, in giardino o in casa, quando le altre piante ancora non si son vestire dei colori dei loro fiori.
I fiori cominciano a sbocciare a dicembre e la fioritura si protrae fino al mese di marzo: un lungo periodo in cui la Rosa di Natale si mostra in tutta la sua bellezza.
I fiori sono di grandi dimensioni e possono arrivare a misurare anche 8cm di diametro. Al termine della fioritura la pianta si spoglia completamente per trasformarsi in un cespuglio verde, che comunque continua ad avere una generale armonia delle forme.
Consigli per la coltivazione dell’Elleboro
L’Elleboro è una pianta piuttosto facile da curare: può sembrare molto delicata, ma è una pianta che ben si adatta a diversi climi e terreni. Basta davvero poco per poter ammirare la Rosa di Natale in tutto il suo splendore, sia quando coltivata in vaso, che in giardino.
Scopriamo insieme come prendersi cura dell’Helleborus.
Coltivazione in vaso
Quasi tutte le specie di Elleboro possono essere tranquillamente coltivate in vaso, anzi molte prediligono uno spazio ridotto. Altre, come ad esempio l’Helleborus Niger, possono essere coltivate in vaso, ma è necessario assicurare alle stesse un ampio contenitore, poiché maggiore è lo sviluppo radicale. Non solo profondo, ma il contenitore scelto deve essere anche abbastanza ampio. Quindi, fate attenzione alla specie scelta!
Nei primi paragrafi abbiamo descritto l’Elleboro come pianta che ama l’ombra: non posizionate mai il vaso sotto i raggi diretti del sole, specialmente quando si decide di far prendere aria alla pianta sul balcone. Ricordiamo che la Rosa di Natale ben si presta ad essere coltivata in appartamento, ma è necessario tenerla principalmente all’aperto.
Non abbiate paura delle rigide temperature, non spaventano minimamente la pianta. Al contrario, la temperatura troppo elevata degli ambienti di casa e la scarsa umidità potrebbero giocare brutti scherzi.
Come comportarsi? Di tanto in tanto lasciate libero l’Elleboro di fare una gita all’esterno.
Per veder crescere rigogliosa la pianta è necessario preparare un terreno argilloso, ricco di calcio e ben drenato.
Coltivazione in piena terra
Il giardino è il luogo ideale per la Rosa di Natale e per la maggior parte delle specie prima descritte. Le piante cresceranno velocemente e si mostreranno in tutto il loro splendore, rendendo il giardino sempre colorato, anche in inverno.
Attenzione al terreno e alla giusta collocazione! L’Elleboro non è una pianta esigente, tutt’altro, ma particolare attenzione deve essere prestata al terreno prima della messa a dimora. Alcuni consigli:
- lavorare l’area con largo anticipo: più il terreno è lavorato e reso morbido, più veloce sarà lo sviluppo dell’apparato radicale, il quale non troverà ostacoli;
- scavare una buca profonda almeno il doppio del vaso in cui si trova l’Elleboro e del diametro di circa 60cm;
- prima di inserire la pianta nella buca, aggiungere materia organica e concime granulare a lento rilascio per piante fiorite;
- mettere a dimora la pianta e coprirla con il terreno preferibilmente alleggerito;
- coprire con uno strato di circa 3cm di pacciamatura organica;
- procedere con abbondante innaffiatura.
Una volta completate queste operazione la pianta non dovrà essere toccata per molto tempo: sono piante che non amano essere maneggiate di frequente. Ecco perché si consiglia di scegliere bene il punto esatto di collocazione (zone molto ombreggiate) e di lavorare con particolare cura il terreno in precedenza.
L’autunno è la stagione ideale per piantare l’Elleboro.
Temperatura
Non abbiate paura del gelo! L’Elleboro è una specie rustica che resiste bene anche alle basse temperature, anche quando la colonnina di mercurio scende sotto lo zero. La pianta potrebbe apparire come provata dalle basse temperature, ma non allarmatevi: non appena il termometro salirà sopra lo zero, come per magia, la Rosa di Natale apparirà nuovamente in gran forma.
Luce
L’Helleborus è una pianta che ama le zone di mezz’ombra (resiste bene anche in zone di ombra totale) e abbastanza umide. Mai collocarla in zone del giardino particolarmente soleggiate o su balconi illuminati dai raggi diretti del sole per molte ore al giorno.
L’unica luce buona per l’Elleboro è quella del mattino.
Terriccio
Il substrato ideale è abbastanza acido, compatto (ma ben lavorato), molto umido e ben drenato.
Per quanto riguarda la coltivazione in vaso si consiglia di utilizzare per l’Elleboro un mix di terra, torba e sabbia grossolana per evitare ristagni di acqua.
Innaffiature
Basta seguire una semplice regola per l’Elleboro: annaffiare regolarmente la pianta, al fine di mantenere sempre umido il terreno, anche in profondità.
Tanta umidità, ma nessun ristagno d’acqua! Ecco perché il terreno deve essere particolarmente drenante.
Moltiplicazione
La moltiplicazione dell’Elleboro può avvenire con due differenti modalità:
- per divisione: è questa l’unica soluzione per ottenere delle piante identiche a quella originale. In pratica, deve essere effettuata la divisione dei rizomi (nel periodo autunnale), ottenendo due porzioni di radici con uno o più germogli. È un’operazione molto delicata e che deve essere effettuata di rado, poiché anche per diversi anni la pianta potrebbe non fiorire.
- Moltiplicazione per semina: è decisamente più complicata della precedente. I semi devono essere sparsi sul terreno (nel periodo estivo) e ricoperti con terriccio e ghiaia molto fine. I semi germinano dopo circa 8 mesi e la fioritura della pianta non avverrà prima di 2 o 3 anni.
Concimazione
Il terreno deve essere sempre molto fertile ed è per questo che si consiglia di distribuire una buona quantità di concime organico nel periodo primaverile. Lo stallatico è ideale: è un concime naturale ottenuto dalle deiezioni di animali da allevamento (ovini, bovini, equini o avicoli).
Potatura
Per quanto riguarda la potatura della Rosa di Natale o Elleboro si consiglia di rimuovere semplicemente il fogliame troppo vecchio e danneggiato. Un’operazione da fare nel periodo invernale al fine di stimolate la crescita di nuova vegetazione.
Nel periodo primaverile procedere alla rimozione dei vecchi fiori.
Parassiti, malattie e altre avversità
Le avversità per l’Elleboro sono diverse e tra le stesse possiamo indicare sia attacchi di insetti e parassiti, sia malattie di vario genere.
Parassiti
- Phytomyza hellebori (minatore delle foglie): è una piccola mosca che generalmente attacca la specie Helleborus foetidus, scavando le foglie. L’attacco si manifesta con delle macchie di colore scuro sulle foglie, proprio a causa dei piccoli tunnel scavati dalla mosca, con lo scopo della nidificazione. Le larve mangeranno l’interno delle foglie e la pianta sarà letteralmente devastata. Cosa fare? Non appena si notano le macchie prima descritte è necessario rimuovere le foglie infestate e ricorrere ad uno specifico insetticida da utilizzare nel periodo di fioritura della pianta.
- Il macrosiphum hellebori: afide di colore bianco che infesta i fiori e il fogliame portando alla creazione di una muffa fuligginosa. Il periodo più frequente degli attacchi è quello primaverile, ma mai abbassare la guardia durante tutto l’anno. Le foglie e i fiori saranno letteralmente mangiati dalla colonia di afidi. Cosa fare? Utilizzare insetticidi specifici non durante il periodo della fioritura
Malattie Elleboro o Rosa di Natale
- Botrytis cinerea (muffa griglia): è una malattia fungina che porta al decadimento dei tessuti vegetali, con sviluppo di una muffa nelle parti colpite. Il fungo infetta solo le piante attraverso una ferita aperta e si sviluppa in condizioni di elevata umidità. Cosa fare? Rimuovere immediatamente le foglie e le parti infette e ridurre l’umidità attorno alla pianta moderando le innaffiature.
- Coniothyrium hellebori (macchia nera o fogliare): altra malattia che fa apparire sulla pianta delle macchie bruno-nerastre a forma di anello sui margini della foglia. Le macchie cresceranno fino a quando non avranno infettato l’intera foglia. Cosa fare? Il metodo più efficace è quello di distruggere immediatamente le foglie infette.
- Il virus della necrosi netta Helleborus (HeNNV): è questa la malattia conosciuta anche come Morte nera dell’Elleboro. È un virus che può arrestare la crescita della pianta e deformarla. Le foglie cominciano ad essere segnate da striature nere e motivi a forma di anello lungo le venature delle foglie. La specie maggiormente colpita è l’Helleborus orientalis, ma il virus potrebbe infettare qualsiasi altra specie. Cosa fare? Non esiste cura e si deve procedere alla distruzione della pinnata infetta.
- Pseudomonas viridiflava: malattia causata da un batterio che porta macchie fogliari di colore nero, lesioni staminali e necrosi dei petali. Al momento un solo caso è stato segnalato in Nuova Zelanda.
Curiosità
In tempi antichi la pianta di Elleboro era considerata una straordinaria medicina per la cura delle malattie mentali. Coloro i quali erano considerati pazzi venivano curati con questa pianta. Il tutto è riconducibile alla mitologia greca: Ercole guarì dalla pazzia proprio mangiando le foglie di questa pianta, mentre Melampo curò la follia del figlio somministrandogli il latte delle capre che avevano mangiato l’Helleborus.
In Italia si chiama Rosa di Natale, negli altri Paesi? La specie Helleborus niger è conosciuta con nomi diversi a seconda delle Nazioni. In Francia è conosciuta con il nome comune di Rose de Nöel; in Germania come Christrose o come Schneerose; nel Regno Unito con il nome di Christmas flower.
Tossicità
La Rosa di Natale (Elleboro) è una pianta tossica: tutte le sue parti (foglie, fiori e anche le radici) sono pericolose per l’uomo e per gli animali.
Un momento, ma Ercole non è guarito dalla pazzia mangiando le foglie? Lasciamo questa informazione nel mondo della mitologia, poiché il livello di tossicità della pianta è davvero molto alto. Si consiglia di maneggiarla con cura e di evitare il contatto diretto con le mani: utilizzare dei guanti, ad esempio durante le fasi della messa a dimora, della potatura o della moltiplicazione per divisione, è la cosa giusta da fare.
Le foglie, i fiori o qualsiasi altra parte della pianta possono addirittura portare alla morte quando ingerite. L’elleborina, inoltre, ha proprietà narcotiche.
Nello specifico, la Rosa di Natale (Helleborus niger) ha un sapore acre e può causare bruciore agli occhi, alla bocca e alla gola, ulcerazioni orali e gastroenterite.
Tutto questo era già conosciuto anche molto tempo fa: durante l’assedio di Kirrha nel 585 a.C. fu utilizzato proprio l’elleboro dai Greci per avvelenare le riserve di acqua della città e conquistarla con facilità.
Linguaggio dei fiori
Il significato dell’Elleboro è legato alla tradizione cristiana. Capire qual è il nesso di collegamento non è poi così difficile: fiorisce proprio nel periodo di Natale. A sottolineare il collegamento tra la pianta e la religione cristiana è una leggenda. Si narra che una piccola rosa senza spine sbocciò improvvisamente proprio nel momento della nascita di Gesù.
Il significato della Rosa di Natale o Elleboro (Helleborus) è quello di fiore sacro a Dio e di fiore capace di liberare tutti dalle pene e sofferenze. In India, ancora oggi, viene adagiato un fiore di Elleboro vicino al corpo delle madri in procinto di partorire, proprio per augurare un parto senza problemi, per velocizzare la guarigione della madre e per avvisare gli spiriti buoni dell’arrivo del neonato.
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Questa pianta per me è il simbolo del Natale!
Pianta bellissima
Quando l’ho comprato, il mio elleboro aveva bellissimi fiori bianchi. Ora sono bruttini: scuri, verdi…Come mai? L’elleboro è sia in terreno pieno che in vaso.
Ho due grosse fioriere in cui ho piantato camelie a fioritura invernale e diversi cespugli di Elleboro ma le camelie mi sembrano sofferenti. Le foglie non sono belle verdi e questo anno non hanno prodotto alcun fiore.
Visto la tossicità dell’Elleboro può essere questa la causa delle cattive condizioni delle camelie?
Grazie
Buongiorno,
dove è meglio mettere la pianta in estate, dentro in casa o sul balcone in posizione
ombreggiata ? O sulla scala del condominio vicino alla finestra aperta in modo che
ha una buona luce senza avere il sole diretto. E di quanta acqua ha bisogno in estate ?
Grazie !
Cordialmente,
liliane liekens
Mettili all’ombra e al fresco. D’estate poca acqua solo per non far seccare il terreno.