Andavo a S. Jeronimo
verso il porto
quasi addormentato
quando
dall’inverno
una montagna
di luce gialla,
una torre fiorita
spuntò sulla strada e tutto
si riempì di profumo.
Era una mimosa.
Non si poteva che iniziare con questi versi di Pablo Neruda. Così come la poesia incanta con dolci versi, la Mimosa seduce con i suoi colori.
L’Acacia dealbata, è questo il nome scientifico della specie che comunemente identifichiamo come Mimosa, simbolo della Festa delle donne, è una pianta che con i suoi vivaci colori riesce a rendere speciale qualsiasi giardino. La Mimosa si regala, si utilizza per completare stupendi mazzi di fiori recisi e si coltiva. È proprio quest’ultimo aspetto che sarà trattato in questa guida.
Sei pronto a conoscere tutti i segreti per coltivare con successo la Mimosa nel tuo giardino?
Prima soffermiamoci un po’ sulle generali caratteristiche. L’Acacia dealbata, specie appartenente al genere Acacia della famiglia delle Mimosaceae, è originaria della Tasmania (Australia), dove cresce spontanea e impreziosisce in modo straordinario il paesaggio.
Nel nostro Paese si può coltivare in quasi tutte le regioni e vanta una grande diffusione lungo tutta la Riviera ligure, in Toscana e nel Meridione. La Mimosa predilige climi temperati e soffre durante i lunghi e gelidi inverni. Ecco perché, lungo tutta la Costa Azzurra e, superando il confine, lungo tutta l’incantevole costa della Liguria, questa pianta cresce senza particolari problemi, regalando spettacoli unici durante la fioritura.
Spesso utilizzata per completare parchi e pubbliche aree, laddove ci sono anche altri alberi ornamentali, ma anche prezioso elemento per giardini privati di ogni genere. La Mimosa, grazie alla facilità di coltivazione e per le sue qualità estetiche che la rendono icona di una globosa ed esuberante eleganza, è una pianta che ha riscosso incredibile successo tra tutti coloro che amano il susseguirsi di accesi colori in spazi verdi dall’impeccabile stile.
Impossibile non notarla! Il giallo intenso delle piccole palline che iniziano a farsi vedere già dalla fine di febbraio, il verde delicato delle foglie parallelinervie e quella chioma tendenzialmente selvaggia sono i tratti caratteristici della Mimosa (Acacia dealbata). Dalla fine dell’inverno e fino all’inizio della primavera domina l’ambiente circostante: anche nel bel mezzo di un giardino con mille altre piante ornamentali di rara bellezza riesce ad attirare l’attenzione e diventare naturale fulcro di magnificenza.
Sono due le specie più conosciute: l’Acacia dealbata e l’Acacia retinoides (Mimosa delle quattro stagioni, con fioritura ripetuta durante l’anno), che possono essere coltivate come grandi arbusti o piccoli alberelli.
Classificazione botanica
Sono diverse le specie e le varietà che comunemente vengono identificate come “Mimosa”, ma è bene sottolineare che il riferimento più importante è quello all’Acacia dealbata. Per non fare confusione, ecco la scheda botanica della specie:
- Dominio: Eukaryota;
- Regno: Plantae;
- Divisione: Magnoliophyta;
- Classe: Magnoliopsida;
- Ordine: Fabales;
- Famiglia: Mimosaceae;
- Tribù: Acacieae;
- genere: Acacia;
- Specie: Acacia dealbata.
Quindi se qualcuno si chiede “Qual è il nome scientifico della Mimosa”, la risposta è Acacia dealbata.
Principali varietà, cultivar e ibridi di Mimosa (Acacia dealbata)
Tra le più diffuse varietà di Mimosa che si possono trovare in commercio è d’obbligo menzionare:
- Acacia dealbata Gaulois: fiorisce alla fine di febbraio e lo spettacolo offerto è incantevole. Un grande numero di fiori gialli si sviluppa tra il fogliame verde tendente al grigio. È questa la varietà più utilizzata per fiore reciso.
- Acacia dealbata Mirandole: è la cultivar che colora maggiormente il paesaggio della Costa Azzurra (isolata proprio a Villa Mirandole a Cannes). I fiori sono in numero minore rispetto alla varietà prima descritta, ma la bellezza della resta ai massimi livelli. Si adatta facilmente a qualsiasi terreno.
- A. dealbata Rustica: se ti hanno consigliato questa varietà per arricchire il tuo giardino hanno fatto bene. L’Acacia dealbata rustica è perfetta per essere coltivata nella maggior parte delle regioni del nostro Paese (resiste bene alle basse temperature). Si sviluppa formando una folta chioma che si riempie di tanti fiori a partire dal mese di marzo.
- A. dealbata Turner: caratteristiche colturali identiche a quelle dell’Acacia rustica, ma piccole differenze si possono notare nel portamento, più compatto in questo caso, e nel colore delle foglie, tendenti al grigio per l’A. dealbata Turner. Anche questa varietà è molto impiegata come fiore reciso.
- Acacia dealbata Pendula: la Mimosa pendula, con i suoi rami ricadenti, è perfetta per coprire muri di confine o riempire angoli di grandi giardini. La chioma, leggermente più selvaggia (non è il termine giusto per descriverla, ma per far meglio comprendere che per conferire alla parte aerea una forma più armoniosa è necessario effettuare precisi interventi di potatura), è la principale caratteristica estetica che la rende unica nel suo genere. Disordinata armonia è il giusto ossimoro per descrivere la sua bellezza.
- Acacia x hanburyana: ibrido ottenuto dall’Acacia dealbata e dall’Acacia podalyriifolia. Foglie che crescono su altre foglie: è questa la particolarità dell’ibrido. Su più piccole foglie, simili a quelle dell’Ulivo, si sviluppano altre foglie della tipica forma che si può notare nella maggior parte delle specie del genere Acacia. Si tratta di un piccolo albero abbastanza rustico e che può raggiungere anche i 4 metri di altezza.
Fioritura
La Mimosa può fiorire già alla fine di dicembre? Non è cosa rare imbattersi in splendidi esemplari già carichi di tante “palline” gialle quando l’inverno non è ancora andato via.
La fioritura dell’Acacia dealbata può iniziare tra dicembre e gennaio, anche se nella maggior parte dei casi la fioritura avviene a fine febbraio/inizio marzo. Proprio così, è una specie a fioritura invernale. I fiori, spettacolari nella loro semplicità di forma, durano fino alla fine di marzo, colorando le prime settimane della primavera. Raggruppati in infiorescenze a grappoli terminali, rendono la chioma appariscente e aggraziata, coloratissima e ammaliante.
“Ho visto una Mimosa in fiore in estate”! Non puntare il dito, quasi a dire “questa persona è pazza”, contro chi dice questa cosa. Come accennato già in precedenza, è cosa normale imbattersi in piante in fiore durante la primavera e l’estate, ma attenzione, non si tratta di Acacia dealbata.
È la Mimosa delle quattro stagioni, cioè l’Acacia retinoides, dalle caratteristiche estetiche simili e in grado di fiorire più volte durante l’anno, con produzione più intensa di fiori proprio a partire dalla primavera.
Come si chiamano i pallini gialli della mimosa? Tecnicamente si tratta di un’infiorescenza sferica costituita, quindi da più fiori. In pratica, quei pallini di colore gialli soffici e morbidi sono un insieme di piccoli fiori, che rendono spettacolare il risultato estetico.
Consigli per la coltivazione della Mimosa
Grande facilità di adattamento a qualsiasi terreno e poche cure per ammirare fantastiche fioriture. Prendersi cura della Mimosa (Acacia dealbata) è davvero semplice.
Coltivazione in vaso
Stupenda in giardino, perfetta per completare balconi e terrazzi di ogni dimensione. La Mimosa è la pianta ornamentale giusta per veder sbocciare la primavera in anticipo.
La coltivazione in vaso è utile per spostare la pianta in luoghi più riparati durante intemperie o per proteggerla quando l’inverno sferra i suoi colpi più forti.
Per ottenere una splendida cascata di fiori in quella che può essere definita una chioma ricca di ramificazioni, è consigliato utilizzare vasi di dimensioni medio-grandi, così da concedere all’apparato radicale tutto lo spazio necessario per lo sviluppo.
Qual è il miglior terriccio per coltivare la Mimosa in vaso? Un substrato composto da terriccio universale, a cui mescolare un terriccio di qualità per acidofile o della terra presa dal giardino (in parti uguali), e argilla espansa (creare uno strato alla base del vaso per favorire il drenaggio dell’acqua) è quello che ci vuole per non aver nessun problema durante la coltivazione.
Dove posizionare il vaso e quando annaffiare? L’esposizione in pieno sole è fondamentale condizione per ottenere degli ottimi risultati, così come annaffiature regolari (almeno una volta a settimana durante i mesi più caldi) e mai troppo abbondanti.
Quando fare il rinvaso? Tale operazione deve essere ripetuta ogni anno, scegliendo un vaso di circa 5cm di diametro più grande rispetto a quello in cui si trova la pianta.
Con questa tipologia di coltivazione potrebbero sorgere dei problemi per quanto riguarda il tronco della Mimosa. Mentre in piena terra tende a svilupparsi e irrobustirsi velocemente, in vaso impiega più tempo. Il consiglio è quello di utilizzare dei tutori, da inserire nel vaso, per fissare il tronco degli esemplari più giovani, così da scongiurare il rischio di rotture in caso di vento forte.
Coltivazione in piena terra
Se hai appena acquistato una Mimosa o desideri spostarla dal vaso in giardino, optando per una coltivazione in piena terra per eliminare ogni limite di crescita, attendi la fioritura.
Dove mettere a dimora l’Acacia dealbata? La tentazione di riempire il giardino con tanti esemplari di questa specie meravigliosa può diventare irrefrenabile, ma non tutte le zone sono idonee alla coltivazione.
Meglio scegliere una zona abbastanza riparata, magari a ridosso di un muro (il forte vento può scosciare i rami e danneggiarla in modo irreparabile) e con esposizione a Sud.
Come e quando piantare la Mimosa? La prima cosa da fare è lavorare con cura il terreno per renderlo più soffice.
La buca dovrà essere leggermente più grande del vaso in cui si trova la pianta prima della messa a dimora definitiva.
Prima di trapiantare è consigliato creare uno strato di sassolini o sabbia grossolana sul fondo della buca per aumentarne le capacità drenanti. Aggiungere dello stallatico maturo al terreno quando si procedere al riempimento della buca può agevolare la pianta nei primi mesi di vita nella nuova posizione.
Meglio aspettare che il pericolo di gelate sia lontano: mai procedere alla messa a dimora dell’Acacia dealbata quando le temperature sono inferiori ai 5°C.
Anche in giardino è utile, quando la pianta è ancora piccola, utilizzare dei tutori per il fusto. La crescita è rapida e in 3 o 4 anni al massimo si può ottenere una pianta di medie dimensioni.
La Mimosa merita un posto tra gli alberi da giardino più belli. Quando lasciata crescere senza vincoli è solita formare una grande chioma rotonda (un vero e proprio pallone giallo) e riesce a raggiungere facilmente (con le giuste condizioni ambientali) anche i 10/12 metri di altezza.
Coltivazione in terrazzo
Un vaso di grandi dimensioni e un angolo con ottima esposizione ai raggi solari possono regalare infinite gioie quando si parla di coltivazione in vaso della Mimosa.
Chi non ha la fortuna di avere un giardino dove mettere a dimora questa spettacolare pianta, ma ha un ampio terrazzo/balcone, può sfruttarne le grandi qualità ornamentali per completare le superfici esterne, coperte o scoperte, che si aprono a livello dei piani.
Temperatura
L’Acacia dealbata è una specie resistente e facile da coltivare (anche se la leggerezza generale dell’aspetto e i piccoli fiori sembrano dire il contrario), ma teme particolarmente il gelo. Soffre quando le gelate si fanno persistenti.
Se la pianta è coltivata in vaso si può spostarla in zone più riparate, ma quando lo scopo è quello di ottenere un bell’alberello in giardino l’unica cosa fare è provvedere ad una copertura con specifici teli e alla pacciamatura.
Nello specifico, la rusticità dipende dalle varietà: alcune soffrono già a temperature di poco al di sotto dello zero, altre riescono a tollerare (sempre per pochissimo tempo) temperature di circa -10°C.
Chiedete quindi ai vivai della vostra zona o controllate gli alberi presenti nelle vicinanze.
Luce
Sole, sole e ancora sole. La Mimosa ha bisogno di tante ore di luce al giorno, quindi un posizionamento a Sud o Sud-Est è quello che serve per vedere una chioma ricca di tanti fiori della forma e del colore del sole.
Terriccio
In giardino si adatta a qualsiasi tipologia di terreno. Stiamo descrivendo una pianta pioniera, cioè in grado insediarsi e crescere anche su terreni di recente formazione (ad esempio, terreni derivati da frane o colate laviche, dune costiere e aree devastate da incendi). Ecco alcuni utili consigli per mettere a dimora la pianta in un perfetto substrato:
- Coltivazione in piena terra: arricchire il terreno con del letame compostato (leggi anche come preparare un ottimo compost) e creare uno strato di argilla espansa o simil materiale per favorire il drenaggio dell’acqua.
- Coltivazione in vaso: mescolare al terriccio universale del terriccio specifico per acidofile o una buona quantità di terra prelevata dal giardino se con pH non troppo acido. Uno strato di torba e uno inferiore di materiale drenante completano la formazione di un ottimo substrato.
Annaffiatura
La Mimosa tollera la siccità e, di conseguenza, mal sopporta gli eccessi di acqua. Le piante più giovani hanno bisogno di maggiori quantità di acqua, specialmente dopo la messa a dimora definitiva. Quando annaffiare? Per non sbagliare è bene tenere a mente quanto segue:
- durante l’inverno le piante coltivate in piena terra si accontentano dell’acqua piovana. Solo a seguito di una prolungata siccità si consiglia di intervenire ogni due settimane, evitando di somministrare l’acqua durante le ore più fredde della giornata. Le piante coltivate in vaso necessitano di regolari annaffiature ogni 15/20 giorni circa.
- In estate le annaffiature devono essere fatte in modo continuo, evitando di far seccare troppo il terreno e la zolla di terra che racchiude le radici. Bagnare senza esagerare, evitando pericolosi ristagni.
Moltiplicazione
La riproduzione della Mimosa può avvenire per seme (si moltiplica con grande facilità e la semina può essere fatta in primavera), per talea (poco utilizzata per la difficile radicazione delle marze, cioè delle porzioni di ramo o gemme prelevate) o per innesto.
Meglio l’innesto o la moltiplicazione per seme? Una domanda molto importante, perché è bene sapere quale pianta si sta scegliendo quando ci si reca in un garden center. Infatti, la specie comune, Acacia dealbata, si riproduce facilmente per seme, ma per il giardino è consigliabile scegliere una varietà d’innesto.
Il perché è subito spiegato: le varietà così ottenute conservano le preziose caratteristiche ornamentali, ma sono di taglia più piccola e si sviluppano in modo più controllato. Inoltre, garantiscono una fioritura più abbondante e duratura (questo perché per l’innesto si utilizza anche l’Acacia retinoides). I fiori sono più grandi e il colore, così come quello delle foglie, è più acceso. Le varietà ottenute da innesto sono anche più resistenti e si adattano con incredibile facilità a terreni calcarei.
Concimazione
Oltre che arricchire il substrato con della sostanza organica (stallatico maturo), si consiglia di utilizzare un fertilizzante per piante da fiore, a partire dal mese di gennaio, per stimolare la fioritura.
Potatura
Non avere fretta!
La potatura della Mimosa è un’operazione da fare a partire dal 4° o 5° anno di vita della pianta per accorciare i rami più lunghi e donare alla chioma un aspetto più ordinato. La potatura deve essere fatta a fine marzo o aprile, sempre dopo la fioritura, tagliando a metà o poco più i rami già sprovvisti di infiorescenze per conferire alla parte alta una forma tondeggiante.
È pericoloso prelevare i piccoli rami fioriti? Assolutamente no, anzi è un modo per iniziare a sfoltire la chioma. Quindi, in prossimità dell’8 marzo è possibile tagliare i rametti fioriti da regalare alle donne, ma sempre operando con criterio (mai esagerare e utilizzando delle forbici ben affilate per evitare di danneggiare troppo la pianta).
Consociazione
Tante sono le piante e gli alberi di piccole e medie dimensioni che possono essere piantati vicini alla Mimosa. Scegliere piante a fioritura invernale o alberi con foglie cangianti nel colore durante le stagioni più fredde (Acero) è il miglior modo per mantenere vivo il giardino, per colorarlo anche quando fa freddo. Non è assolutamente sbagliato scegliere altre piante come la Lagerstroemia o l’Oleandro (che fiorisce dopo l’Acacia dealbata) per creare un ambiente sempre in fiore. Molto bello anche l’abbinamento Mimosa-Ulivo.
Altri consigli per la cura
I fiori di Mimosa possono essere conservati a lungo facendoli seccare. Basterà appendere i rametti a testa in giù in un ambiente poco luminoso e dove basso è il livello di umidità. Le splendide palline gialle resteranno intatte e dureranno per tantissimo tempo.
Invece, per far durare più a lungo la Mimosa, che magari completava una bella composizione di fiori, occorrerà sistemare i rametti in un alto contenitore pieno d’acqua, aggiungendo qualche goccia di limone, da collocare in un ambiente umido e luminoso. La particolarità che rende i fiori dell’Acacia dealbata unici è la forma a sfera e per mantenere intatta questa caratteristica si può ricorrere ad una costante vaporizzazione di acqua (in piccole dosi).
Parassiti, malattie e altre avversità
Afidi, cocciniglie e acari sono sempre pronti ad attaccare la Mimosa. L’unica cosa da fare, quando ci si accorge di un attacco in corso, è utilizzare nell’immediato specifici insetticidi.
Quasi tutte le specie di Acacia possono essere attaccate dai funghi Ascomycota che causano il Mal Bianco (Oidio) e da altri funghi che causano avvizzimenti delle foglie o, nei casi più gravi, il cancro rameale. Solo ricorrendo a fungicidi, da utilizzare su ogni parte della pianta, si possono ottenere buoni risultati ed evitare che la pianta muoia.
Foglie gialle della Mimosa? Le foglie gialle possono essere sintomo di carenza di ferro. Provare a inserire terriccio per acidofile, non usare acqua calcarea o usa appositi prodotti per rende il terreno più acido.
Curiosità
Capo Mimosa. Sai cos’è? No, non è un capo indiano che indossa un Kostoweh fatto di rami di Acacia, ma una splendida località italiana.
Hai voglia di assistere ad uno spettacolo mozzafiato? Recati in questa zona della provincia di Savona nel mese di febbraio e… non crederai ai tuoi occhi.
Tantissime Mimose che colorano un paesaggio già incantevole di suo, donando allo stesso un fascino ancor più grande. Poi, puoi anche fermarti qualche giorno a Pieve Ligure dove, proprio a febbraio, si svolge la Sagra della Mimosa, una coloratissima festa che attira un numero sempre crescente di turisti.
La Mimosa, simbolo della Festa delle donne dal 1946, è stata la pianta che ha ispirato il famoso pasticciere Adelmo Renzi per la creazione del dolce omonimo, cioè la Torta Mimosa, con il quale vinse uno dei più importanti concorsi dolciari italiani.
Le curiosità su questa pianta spettacolare e così carica di significato sono diverse. A parte quanto detto poc’anzi, sapevi che…
- … gli Indiani d’America dedicavano il proprio amore regalando un mazzo di Mimose?
- … le ragazze inglesi, al posto delle spille o altri accessori di moda, erano solite attaccare un ramoscello di Mimosa alla giacca per evidenziare la propria femminilità?
- … le foglie di Mimosa sono il piatto preferito delle giraffe?
Leggende sulla Mimosa
Quante leggende ci sono su questa bellissima pianta con i fiori color del sole? Tante. Quella che segue è la Leggenda della principessa Azar, scelta tra tutte perché ambientata proprio nei luoghi di origine della Mimosa.
La leggenda narra che, tanto tempo fa, l’Isola della Tasmania era dominata da un re guerriero molto coraggioso, Asan. Bellissima era la sua sposa, Azar. Il re difendeva il territorio dagli attacchi dei nemici senza paura e in prima linea durante i combattimenti, ma durante uno scontro venne gravemente ferito. La madre e la sorella del re, da sempre gelose delle attenzioni che lo stesso dedicava alla bellissima moglie, iniziarono a prendersi cura del loro re, figlio e fratello, evitando alla regina di avvicinarsi. Quest’ultima era disperata, ma tenuta lontana con vari pretesti. Quando Asan si riprese del tutto decise di punire la moglie, riportandola alla sua dimora da nubile e spogliandola di tutti i suoi averi. Questa era la punizione per non essersi preso cura di lui. La giovane, su volere del fratello, fu promessa in sposa ad un altro principe di terre lontane. Lei non si ribellò, ma chiese in dono un lungo velo per nascondersi e non farsi riconoscere dal re Asan e dai figli quando fosse passata attraverso le terre del suo regno. Questo non bastò, perché i figli la riconobbero quando passò dinanzi alla sua vecchia reggia. Corsero tra le sue braccia. Asan da lontano li richiamò a sé e la regina si accasciò al suolo per il grande dolore. Il futuro marito di Azar corse verso di lei, ma quando alzò il lungo velo non trovò la donna, ma un arbusto, una Mimosa, che aveva saldamente ancorato le radici nella terra dove la principessa aveva lasciato il suo cuore.
Come nasce la Festa della donna?
L’idea della Giornata internazionale dei diritti della donna nasce nel febbraio 1909 su iniziativa del Partito socialista americano.
Perché proprio l’8 marzo? In realtà fino al 1921 i singoli Paesi che aderirono a tale iniziativa scelsero giorni diversi per la celebrazione. Solo nel 1921 venne approvata, nella Seconda conferenza delle donne comuniste, tenutasi a Mosca, la data dell’8 marzo come unica data per celebrare le donne e i loro diritti. Quando si parla di Festa della donna si fa spesso riferimento ad un tragico evento, quello relativo all’ incendio scoppiato in una fabbrica di New York dove morirono decine di operaie. Questo è sbagliato, perché la Festa delle donne non fa riferimento a questo evento (la fabbrica a cui si fa riferimento, cioè quella di camicie, non esisteva, ma un rogo con vittime ci fu nel mese di febbraio). Infatti, la festa della donna nasce il 28 febbraio del 1909, come detto all’inizio, come ricorrenza per la grande manifestazione in favore del diritto di voto a tutte le donne. La data dell’8 marzo è stata definita solo in seguito. Non una festa per ricordare le vittime del rogo, ma per celebrare la ferma volontà delle donne di affermare i diritti di genere.
Perché è stata scelta la Mimosa come simbolo per la festa delle donne?
Si parla di Mimosa e subito il riferimento all’8 marzo scatta automatico. Si parla di donne, della loro festa, e la Mimosa mette in ombra tutte le altre piante. Perché la Mimosa è diventata simbolo della Festa delle donne?
Nel 1946, l’U.D.I. (Unione Donne Italiane) ha scelto la Mimosa come pianta simbolo della Giornata internazionale dei diritti della donna perché è una delle piante più belle già in fiore alla fine di febbraio. Una pianta elegante e forte, proprio come tutte le donne. In prima linea, per quanto riguarda la scelta del simbolo della Festa delle donne, si schierarono Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Matte, che definirono la Mimosa un fiore “collettivo”.
Ecco che si può ben comprendere che la scelta non è stata fatta solo prendendo in considerazione la bellezza estetica della pianta e il periodo di fioritura, ma anche in ragion del fatto che l’Acacia dealbata era facilmente reperibile e costava anche poco presso i fiorai (era appena tornata la luce dopo il buio periodo della Seconda Guerra Mondiale e la situazione economica del nostro Paese non era per nulla grandiosa).
Non è tutto. La Mimosa era il fiore che i partigiani donavano alle staffette. Insomma, non poteva essere assolutamente scelto altro fiore per omaggiare la Donna (la “D” maiuscola non è un errore) e come simbolo per la Giornata internazionale dedicata ai suoi diritti.
Uso erboristico della Mimosa
Gli Aborigeni australiani attribuivano alla Mimosa delle proprietà curative, utilizzandola come principale ingrediente per la preparazione di uno speciale decotto utile per combattere malattie veneree, nausea e vari disturbi nervosi. L’Acacia dealbata non è solo una pianta dal grande valore ornamentale, ma è utilizzata anche in medicina e consigliata in molte diete (i decotti a base di Mimosa riducono il senso di fame). Inoltre, gli oli essenziali estratti dai fiori hanno proprietà antisettiche, astringenti, purificanti della pelle e sono anche impiegati a scopi terapeutici per curare stati d’ansia e di stress. Insieme agli oli essenziali di jojoba e ylang ylang trovano ampio impiego nell’industria della cosmesi.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Tossicità
La Mimosa può causare non pochi disturbi ai gatti, anche se per fortuna non ne provoca la morte quando ingerita. Per gli uomini, invece, non è pericolosa, ma il polline dei fiori può provocare allergie.
Linguaggio dei fiori
Che significato ha la mimosa?
Una pianta forte ed elegante, come la donna, capace di fiorire e mostrarsi in tutta la sua bellezza anche in terreni difficili. Simbolo della lotta per i diritti e sigillo della parità di genere.
Regalare una Mimosa? Sì, è il modo giusto per omaggiare una donna. Prima del fiore, sempre il rispetto.
Libri
Nessun manuale di botanica per la coltivazione della Mimosa, ma questa volta i consigli per una rilassante ed interessante lettura riguardano tutt’altro. Ecco tre libri, magari da regalare insieme ad un ramoscello di Mimosa, per omaggiare il coraggio, la forza e l’intraprendenza delle donne:
- Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie, di Francesca Cavallo, Elena Favilli;
- Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte, di Ritanna Armeni;
- Sei donne che hanno cambiato il mondo: Le grandi scienziate della fisica del XX secolo, di Gabriella Greison.
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è un fiore utilizzato prettamente a marzo per la Festa della Donna 🙂