Amaryllis

Un bellissimo gruppetto di Amaryllis (foto CC BY-NC-ND 2.0)

Amaryllis è un genere di meravigliose bulbose che fa parte della grande famiglia delle Amaryllidaceae. Grande è il fascino delle specie appartenenti a questo genere: un fiore dai delicati contorni sorretto da un lungo stelo di colore scuro. I contrasti cromatici tra i petali e le foglie sono molto particolari, facendo salire alle stelle il valore ornamentale di queste piante.

L’Amaryllis rientra nella categoria dei più grandi bulbi che si possono trovare facilmente in commercio ed è generalmente proposto per ottenere fantastiche fioriture autunnali. La pianta presenta delle lunghe foglie che si sviluppano dopo la fioritura e steli floreali che possono allungarsi fino a raggiungere i 50/70 cm di altezza. Sui robusti steli si possono sviluppare dai 6 ai 12 fiori, ricadenti, che possono avere diversa colorazione e dimensioni di non poco conto.

Mission impossibile? No, coltivare l’Amaryllis non è per niente una difficile impresa e con poche cure è possibile godere di fioriture di grande valore.

Differenze tra Amaryllis e Hippeastrum

Quando si parla di Amaryllis si fa spesso confusione con un altro genere di bulbose che vanta una grande diffusione, l’Hippeastrum.

Perché è facile cadere in errore? Fino a qualche decennio fa esisteva un unico genere, cioè quello di cui ci stiamo occupando in questa mini guida per la coltivazione, che comprendeva anche il sottotipo Hippeastrum. Quando si è giunti alla conclusione che le specie, fino a quel momento inglobate in un unico genere, dovevano essere distinte, sono iniziati i problemi.

Le differenze di coltivazione ci sono, seppur minime, ma la confusione è principalmente tassonomica. Una differenza nota ai tanti appassionati di giardinaggio che, non si sa per quale motivo, continuano ad identificare con il nome Amaryllis (genere originario delle zone del Sudafrica) tanti ibridi di Hippeastrum (le specie del genere Hippeastrum sono originarie del Sud America).

Hippeastrum ibrido (foto CC BY-ND 2.0)

Dal punto di vista delle migliori tecniche di coltivazione per portare queste meravigliose bulbose ad una stupefacente fioritura è possibile precisare che l’Amaryllis belladonna, specie che vanta la più ampia diffusione, può essere coltivata anche in piena terra (ben si adatta al clima delle regioni centrali e meridionali del nostro Paese), mentre per gli Hippeastrum ibridi si consiglia una coltivazione in vaso. Inoltre, il periodo naturale di fioritura di questi ultimi è la primavera e solo tramite “forzatura” è possibile farli fiorire in autunno e in inverno al chiuso.

Non è tutto, perché ci sono anche altre differenze:

  • Le foglie dell’Amaryllis si sviluppano dopo la fioritura, lo scapo fiorale è pieno e i semi prodotti sono carnosi e dalla sferica forma ( riescono a germinare anche senza essere interrati).
  • L’Hippeastrum ha uno scapo fiorale cavo e produce semi piatti e di colore più scuro.
differenze Amaryllis Hippeastrum
Le foglie dell’Amaryllis che iniziano a svilupparsi (foto CC BY-NC 2.0)

Classificazione botanica

Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae;
Divisione: Magnoliophyta;
Classe: Liliopsida;
Ordine: Liliales;
Famiglia: Amaryllidaceae;
Genere: Amaryllis.

Principali specie

Le specie appartenenti a questo genere sono:

Amaryllis belladonna;

Amaryllis paradisicola: specie descritta nel 1998 con fiori che si colorano di rosa in modo più uniforme rispetto alla specie che ci accingiamo a conoscere più da vicino.

Resta l’Amaryllis belladonna quella che vanta una maggiore diffusione: apprezzata per la facilità di coltivazione e la favolosa fioritura.

Amaryllis belladonna

Specie che cresce in natura in piccoli gruppi tra rocce e in zone riparate e, proprio per questo motivo, è possibile piantarla in un giardino roccioso per ricreare il suo habitat.

Predilige climi mediterranei e presenta un bulbo piriforme di circa 10 cm che mai deve essere interrato completamente.

Il bulbo è marrone e arrotondato ed ha una moderata velocità di crescita.

I grandi fiori sono portati, in numero compreso tra 5 e 12 unità, su scapi floreali che possono raggiungere i 50 cm di altezza e possono avere una colorazione più o meno scura in molte tonalità di rosa con sfumature bianche.

Ad essere precisi, la specie originale ha fiori di colore rosa, ma attualmente sono tantissime le varietà e gli ibridi che è possibile trovare in commercio con fiori che dal bianco passano al rosso vivo seguendo una precisa scala di tonalità (alcuni ibridi hanno petali con doppio colore).

Per coltivare senza problemi l’Amaryllis belladonna si consiglia di metterla a dimora in un substrato ben drenato (i migliori risultati si ottengono in suoli leggermente acidi o neutri) e di lasciare il bulbo indisturbato per un lungo periodo di tempo (si parla di anni). Le foglie sono decidue e si sviluppano dopo la fioritura. Restano verdi per tutto il periodo invernale.

Coltivazione Amaryllis belladonna
Amaryllis belladonna (foto CC BY-NC-ND 2.0).

Fioritura

I fiori dell’Amaryllis possono assumere varie tonalità di rosa, dalla più chiara a quella più scura (fino al rosso), ma non è raro imbattersi in esemplari dai bianchi fiori con leggere sfumature di rosa.

I fiori si sviluppano dalla fine dell’estate, per aprirsi in autunno tutti nella stessa direzione, cioè dal lato esposto al sole. Le grandi dimensioni dei fiori e i colori rendono queste piante incredibilmente affascinanti e adatte per impreziosire piccole aiuole ben riparate in giardini mediterranei o per valorizzare più piccoli spazi quando coltivate in vaso.

Consigli per la coltivazione dell’Amaryllis

Non è difficile veder sbocciare l’Amaryllis, ma è opportuno seguire delle precise direttive per assicurare alla pianta le giuste condizioni per la crescita. Scopriamo quali sono le migliori cure per ottenere dei grandi fiori che durano a lungo.

Coltivazione in vaso

Il bulbo dell’Amaryllis non deve essere interrato del tutto, ma sporgere per metà sopra il terriccio. È possibile utilizzare vasi di piccole dimensioni, circa 16 cm di diametro, e sfruttare un tutore in plastica o altro materiale per sorreggere il fusto durante la crescita. Il rinvaso può essere effettuato subito dopo il periodo della fioritura, spostando il bulbo in un substrato composto da nuovo e fresco terriccio, morbido e perfettamente drenante.

Coltivazione in piena terra

Si può parlare di coltivazione in giardino per l’Amaryllis, ma solo in regioni dove il clima è particolarmente mite durante tutto l’anno. Le regioni centrali e meridionali del nostro Paese offrono buone condizioni per la coltivazione in piena terra di questa pianta. Creare una piccola aiuola con queste meravigliose bulbose è il giusto modo per dar lustro ad angoli ben riparati dove manca un po’ di colore.

L’Amaryllis belladonna si presta alla realizzazione di bordure molto particolari (foto CC BY-SA 2.0)

Temperatura

I bulbi riescono a tollerare le basse temperature, ma non resistono a lunghe gelate. La temperatura ideale per la coltivazione dell’Amaryllis è di circa 15/24°C, con minime che non dovrebbero scendere per periodi prolungati sotto i 10°C.

Luce

Un’esposizione in pieno sole è quello che serve alla pianta per crescere e procedere verso un importante traguardo, quello di una sgargiante fioritura.

Terriccio

Il substrato ideale per la coltivazione di queste Amaryllidaceae deve essere composto da terriccio universale, torba e sabbia. Inoltre, caratteristiche importanti sono la morbidezza e il perfetto drenaggio dell’acqua. I ristagni sono molto pericolosi, poiché spianerebbero la strada ad attacchi fungini che in breve tempo porteranno la pianta alla morte.

Annaffiatura

Dopo la messa a dimora dei bulbi è opportuno procedere con abbondanti innaffiature. Dopo si può procedere con regolarità ogniqualvolta che il terriccio inizia ad asciugarsi negli strati superficiali.

Moltiplicazione

La riproduzione dell’Amaryllis avviene tramite la divisione dei bulbilli, operazione da portare a termine quando tutta la parte aerea è assente. I bulbilli dovranno essere staccati con delicatezza dalla pianta madre, cercando di non danneggiare le radici, per poi essere messi a dimora in un substrato ricco di sostanza organica. Passeranno diversi anni prima che i nuovi bulbi raggiungano dimensioni idonee per la produzione di fiori.

Concimazione

Per dare alla pianta tutte le sostanze nutritive necessarie per sviluppare fiori e foglie di grandi dimensioni si può utilizzare un concime liquido per piante da fiore in tutte le annaffiature da effettuare durante il periodo di crescita attiva.

Potatura

Eliminare le foglie secche e danneggiate è l’unica cosa da fare. L’Amaryllis è una bulbosa da fiore di piccole dimensioni che non necessita di eccessivi interventi di potatura.

Consociazione

Si consiglia di non abbinare all’Amaryllis altri bulbi durante la messa dimora. Si potrebbe ottenere una bella composizione, da sistemare in un grande terrazzo, sfruttando dei grandi portafiori da completare con i vasi di che contengono i bulbi di Amaryllis e altri che contengono piante verdi e altre ornamentali che sviluppano i loro fiori durante lo stesso periodo. In giardino si potrebbe pensare ad una prima linea di Amaryllis e uno sfondo di Agapanthus.

Resistere al fascino dell’Amaryllis? Impossibile (foto CC BY 2.0)

Parassiti, malattie e altre avversità

Le comuni minacce per le specie di Amaryllis sono:

  • Stagonospora curtisii: fungo che causa macchie sulle radici e sul fiore. Limitare le annaffiature e mantenere un costante livello di umidità, mai troppo alto, è un giusto modo per prevenire un attacco del genere. In casi più gravi si può ricorrere a fungicidi a base di rame.
  • Penicillium: altri funghi che provocano la muffa verde e il marciume radicale. Evitare ristagni e ambienti troppo caldi e umidi.
  • Cocciniglia cotonosa: adulti e larve di Pseudococcus citri succhiano la linfa dalle foglie e provocano una melata su cui di sviluppa la fumaggine.
  • Le limacce possono attaccare le piante coltivate in piena terra in giardino. Si può procedere manualmente all’allontanamento o utilizzare delle specifiche esche avvelenate e prodotti repellenti per evitare che si avvicino alla pianta.
  • La mosca del Narciso, Lampetia equestris, può attaccare il bulbo. Sono le larve a nutrirsi direttamente dal bulbo. Si capisce che l’attacco è in corso quando le foglie hanno problemi a svilupparsi. Per eliminare le larve si può procedere al dissotterramento del bulbo per immergerlo in acqua calda per circa 60 minuti.

Curiosità

Il bulbo dell’Amaryllis (che ricordiamo può essere utilizzato anche come fiore reciso) era molto utilizzato dalle popolazioni indigene africane per avvelenare le punte delle frecce. Il succo del bulbo era uno degli ingredienti principali per la preparazione di misture atte a potenziare l’efficacia delle armi.

Il nome del genere fa diretto riferimento ad Amarillide, la pastorella citata da Virgilio nelle Bucoliche, amata da Titiro e declamata per la sua bellezza.

Esistono vari ibridi intergenerici tra cui:

  • x Amarine: ibrido tra Nerine e Amaryllis belladonna.
  • x Amarcrinum: ibrido tra Amaryllis belladonna e Crinum
  • x Amarygia : ibrido tra Amaryllis belladonna e Brunsvigia

Tossicità

Il bulbo dell’Amaryllis è velenoso: contiene alcaloidi, come la bellamarina, che provocano convulsioni, tremori, vomito e diarrea. Anche le parti verdi della pianta sono pericolose, sia per l’uomo che per gli animali.

Linguaggio dei fiori

Il fiore dell’Amaryllis è raffinato e delicato: simboleggia l’eleganza e la fierezza. Una pianta che può essere regalata per manifestare non solo il proprio amore (la bellezza del fiore può essere paragonata a quella della persona amata), ma anche per far capire al destinatario che è una persona molto forte e fiera.

Bibliografia consigliata

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