Asclepias syriaca

Asclepias syriaca
Asclepias syriaca – foto di Stefan.lefnaerCC BYSA 3.0

Tra i suoi nomi comuni ci sono Pianta dei pappagalli, Albero della seta, Lino d’India, ma il nome scientifico è Asclepias syriaca.

Si tratta di una pianta perenne originaria dell’America settentrionale e diffusa per lo più come pianta mellifera ed ornamentale. Cresce sui bordi stradali, nelle aree ferroviarie, nei terreni incolti e seminativi, nei frutteti e vigneti abbandonati, in aree umide e ai margini dei boschi.

È caratterizzata da un fusto eretto coperto di peli lanuginosi, che arriva a misurare 1,50 metri di altezza. Ha radici rizomatose, striscianti dalle quali si originano nuovi fusti. Le foglie sono opposte, ovato-lanceolate, misurano una lunghezza da 10 a 20 centimetri.

Dalla tarda primavera fino all’estate compaiono di fiori peduncolati che sono raggruppati in ombrelle. I fiori sono profumati e nettariferi. Il colore dei fiori è porpora-rosato con sfumature verdastre alla base. Se si tagliano gli steli e le foglie trasuda una linfa lattiginosa.

Dopo la fioritura appaiono baccelli verrucosi e prominenti che si aprono a maturità liberando i numerosi semi a coda di seta che vengono dispersi dal vento.

Classificazione botanica

L’Asclepias syriaca è una specie del genere Asclepias della famiglia delle Apocynaceae, sottofamiglia Asclepiadoideae, tribù Asclepiadeae, sottotribù Asclepiadinae.

Fioritura

La fioritura della Pianta dei Pappagalli avviene in primavera-estate nei mesi di giugno-agosto.

Si tratta di una fioritura ricca e lunga, caratterizzata da fiori ricchi in nettare.

I baccelli dei semi sono apprezzati nelle composizioni di fiori secchi.

I fiori sono una attrattiva per le farfalle in quanto sono ricche di nettare.

Consigli per la coltivazione della pianta dei pappagalli

Asclepias syriaca – foto di Stefan.lefnaerCC BYSA 3.0

Cresce bene sia in pieno sole che a mezz’ombra. Si deve però tenere presente che a mezz’ombra la pianta stenta a fiorire.

Può essere allevata su qualsiasi tipo di terreno a condizione che sia ben drenato.

Si può allevare in giardino o in vaso.

Coltivazione in vaso

L’Asclepias syriaca può essere coltivata in vaso, nella scelta del contenitore si deve optare per un vaso che abbia un diametro minimo 24 centimetri.

Il rinvaso si fa ogni anno.

Coltivazione in piena terra

Asclepias syriaca
Asclepias syriaca

È una pianta rustica che sopporta siccità, salinità del suolo, temperature basse ed anche temperature elevate.

L’Asclepias syriaca si può facilmente coltivare da seme, qualora i baccelli non venissero rimossi prima dell’apertura, si autosemina formando colonie estese. Diventando anche invasiva.

È facilmente coltivabile in qualsiasi tipo di terreno compresi i terreni poveri e secchi, purché ben drenati.

È preferibile coltivarla in vaso per il primo anno e porla a dimora in seguito .

Temperatura

Gli esemplari allevati in giardino tollerano anche periodi di gelo fino a -25°C.

Luce

Asclepias syriaca
Asclepias syriaca – foto di Greg HumeCC BY-SA 4.0

Per ottenere una fioritura ottimale è meglio esporla al pieno sole, tuttavia cresce bene anche in ombra parziale.
In ombra potrebbe avere una fioritura stentata.

Terriccio

Preferisce terreni argillosi leggeri/sabbiosi, e mediamente ricchi. È in grado di adattarsi sia a pH acidi che basici.

Annaffiatura

La rusticità dell’ Asclepias syriaca si traduce anche nella tolleranza alla siccità.

Moltiplicazione

Si può propagare per seme o per divisione dei rizomi.

Nella prima ipotesi si deve considerare che l’Asclepias syriaca ha la tendenza ad autoseminarsi, in quanto il vento è in grado di trasportare i semi a grandi distanze.

La propagazione per rizomi ha una resa molto alta: da singolo rizoma può crescere una colonia di migliaia di piante clonali.

Concimazione

L’Asclepias syriaca gradisce una concimazione leggera autunnale e primaverile.

Potatura

Asclepias syriaca
Asclepias syriaca – foto di Stefan.lefnaerCC BY-SA 3.0

È sufficiente una cimatura volta a mantenere la compattezza della pianta.

Abbinamenti con altre piante

Può essere abbinata a Verbena bonariensis e Salvia nemorosa.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Si tratta di una pianta rustica che non presenta problemi importanti e che è piuttosto resistente a parassiti e malattie.

Curiosità

Il nome del genere è un tributo al dio greco Asklepios, dio della medicina. L’epiteto specifico significa Siria.

Le larve di farfalla monarca sono ghiotte delle foglie di Asclepias syriaca.

Ma la pianta è commestibile anche per l’uomo: i frutti si possono consumare ancora immaturi in soffritto o bolliti mentre dai semi si ricava un olio commestibile.

In inglese è chiamata “milkweed” ossia erba del latte per il lattice presente nelle foglie e nei gambi. Il lattice si può tramutare in gomma o in colla.

I frutti ben maturi sono impiegati per riempire i giubbotti di salvataggio, e come oleassorbenti idrorepellenti.

L’Asclepias syriaca viene chiamata anche “pianta dei pappagalli” in quanto i frutti piumati ricordano dei pappagallini.

Attenzione: la pianta Asclepias syriaca è inclusa nella lista delle specie esotiche invasive secondo il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 della Commissione Europea (vedi anche l’articolo https://www.edendeifiori.it/22883/piante-infestanti.php). Quindi non allevatela se non sotto stretto controllo.

Asclepias syriaca
Asclepias syriaca

Tossicità e/o uso erboristico

La radice della pianta bollita vanta proprietà diaforetiche, espettoranti diuretiche, emetiche e purgative. Il lattice delle foglie è impiegato come cicatrizzante e per combattere i reumatismi. Gli indiani d’America impiegavano l’infuso della radice come contraccettivo.

Il polline della Asclepias syriaca è allergenico e il suo lattice tossico può irritare la pelle. Inoltre i glucosidi che contiene il lattice, se ingeriti, possono avvelenare.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

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