Pachysandra

Pachysandra
Pachysandra – Photo by David J. StangCC BY-SA 4.0

Se si desidera tappezzare una zona del giardino in ombra si può optare per la Pachysandra un’ottima alternativa all’erba del prato che ha difficoltà a crescere all’ombra o alla semiombra.

La Pachysandra è un’erbacea perenne sempreverde originaria dell’Asia e dell’America del Nord.

Questa tappezzante vanta vigorosi rizomi sotterranei e misura un’altezza di 20-30 cm.

E’ caratterizzata da foglie verde scuro, ovali, coriacee, appuntite e con i margini dentati, portate nella parte eretta di steli robusti e striscianti. Nei mesi di maggiogiugno la pianta produce spighe di fiorellini bianchi poco appariscenti.

Ha una crescita veloce e si moltiplica con grande facilità, in breve tempo diventa altamente decorativa, con le sue foglie ovali ed appuntite, riunite in rosette, che nella stagione invernale si dorano. Sono proprio le foglie a rappresentare l’aspetto decorativo della pianta.

Classificazione botanica

La Pachysandra è genere della famiglia delle Buxaceae (come il più conosciuto Bosso, o la Sarcococca).

Principali specie

Al genere Pachysandra appartengono 4 specie di piante perenni, sempreverdi, rustiche. La specie più nota è sicuramente la Pachysandra terminalis che si rivela particolarmente adatta per coprire il terreno nelle zone del giardino in ombra, dove forma dei tappeti compatti.

Ecco la descrizione di alcune specie.

Pachysandra terminalis

Pachysandra  terminalis ´Variegata´
Pachysandra terminalis ´Variegata´ – Krzysztof Ziarnek, KenraizCC BY-SA 4.0

La Pachysandra terminalis è originaria del Giappone, ha un portamento tappezzante, altezza e diametro misurano circa 30 cm. Si tratta di una pianta suffruticosa caratterizzata da foglie obovato-romboidali, verde scuro. Nel mese di aprile produce piccoli fiori bianchi, riuniti in spighe che misurano una lunghezza di circa 2-5 cm.

Della specie esistono diverse varietà:

La Pachysandra terminalis ´Green Carpet´, caratterizzata da foglie lucide, finemente dentate e da fiori estivi bianchi. Si tratta di un’ottima coprisuolo che vanta un portamento compatto e che arriva ad un’altezza massima di 10-15 cm.

Anche la Pachysandra terminalis ´Green Sheen´ è un’ ottima coprisuolo caratterizzata da foglie verde scuro. Cresce più lentamente rispetto alle altre varietà ma ha una tolleranza al caldo maggiore.

La Pachysandra terminalis ´Variegata´, è più alta rispetto alle altre varietà. Misura infatti 20-25 cm di altezza. E’ caratterizzata da foglie variegate bianco-crema sui margini.

Pachysandra axillaris

Si tratta di una specie rara caratterizzata da foglie lucide che possono essere triangolari o lanceolate. Da inizio primavera produce fiori bianchi, molto profumati. L’altezza della pianta è di 10-20 cm.

Pachysandra procumbens

Pachysandra procumbens
Pachysandra procumbens- Derek RamseyCC BY-SA 2.5

Si tratta di una semi-sempreverde che presenta foglie ovate, grossolanamente dentate, e leggermente tomentose. I fiori bianco-rosati iniziano a sbocciare ad aprile. La pianta arriva a misurare un’altezza di 15-25 cm.

Pachysandra stylosa

Questa sempreverde arriva a misurare un´altezza massima di 20-25 cm. Presenta un fogliame verde scuro e fiori bianco-rosati. Questa pianta trova la sua location ideale in zone in ombra e i terreni acidi.

Fioritura

Pachysandra
Pachysandra – SB JohnnyCC BY-SA 3.0

La Pachysandra fiorisce in primavera, nel periodo che va da aprile a maggio.

I suoi fiori non rappresentano la principlae attrattiva di questa pianta, sono invece le foglie ad essere decorative.

I suoi fiori poco appariscenti, sono riuniti in infiorescenze. Sono piccoli, bianchi e privi di petali e creano un effetto cromatico unico con il verde delle foglie.

Consigli per la coltivazione della Pachysandra

La Pachysandra è perfetta per le zone d’ombra, in quelle zone “morte” del giardino. In questo caso si rende una valida e degna sostituta dell’erba del prato.

Si tratta di una pianta facile da coltivare, ha una bassa manutenzione e non necessita di cure particolari. E’ necessario evitare i ristagni idrici ed eliminare e bruciare tempestivamente le piante colpite dal mal secco.

Coltivazione in vaso

Questa pianta tappezzante può essere coltivata in fioriere o vasi adeguatamente capienti. In questi casi è perfetta sui balconi all’ombra dove regala belle macchie di colore verde che contrastano con il bianco dei fiori.

La larghezza del vaso deve essere almeno 50 cm mentre la profondità non deve essere inferiore ai 40 cm. Il vaso si riempie con terreno fresco, sciolto, ricco di sostanza organica e sabbia di fiume. In caso si espanzione eccessiva e rapida della pianta è necessario diradate di tanto in tanto. Questo le renderà anche più rigogliose. Il rinvaso si esegue altermine della stagione invernale.

Coltivazione in piena terra

Pachysandra
Pachysandra

Le piante di Pachysandra possono essere messe a dimora in piena terra in ottobre o in marzo. Questo vale sia per le piante ottenute dalla divisione dei rizomi che per quelle acquistate.

Il terreno deve essere fertile, ricco di sostanza organica, e la posizione deve essere parzialmente o totalmente ombreggiata.

In primis si devono lavorare ed alleggerire con materiale drenante le buche che accoglieranno le piante. La distanza deve essere di circa 30 cm.

Se si desidera un effetto tappezzante compatto ogni metro quadro vanno piantate 9/12 piante. Se invece non si ha premura di coprire subito il terreno coperto si può aumentare la distanza di piantagione a 40 cm e ridurre a cinque il numero di piante per metro quadrato. Questa opzione consente di ritardare le operazioni di sfoltimento indispensabile per la salute delle piante.

Mensilmente è opportuno concimare usando un fertilizzante organico da sciogliere nell’acqua delle annaffiature.Il terreno.

Temperatura

La Pachysandra non teme il freddo, ma soffre il gelo intenso o prolungato e non ama i venti invernali.

Luce

Questa tappezzante predilige l’ombra, e la mezz’ombra. E’ perfetta sotto la chioma degli alberi, a patto che il terreno sia sufficientemente umido, ricco di humus e ben drenato. In pieno sole, tende ad ingiallire, perdendo così la bellezza del fogliame.

Terriccio

Il terreno ideale per la Pachysandra è fertile e fresco. La pianta non ama i ristagni e mantiene la vegetazione anche durante l’inverno in particolare nei climi non troppo rigidi. Se il terreno è troppo compatto, si può aggiungere sabbia di fiume, concime organico e terriccio fertile.

Annaffiatura

Per uno sviluppo adeguato la Pachysandra necessita di annaffiature frequenti durante il periodo vegetativo quando è necessario mantenere fresco il terreno.

Meglio annaffiare dal basso, evitando di bagnare le foglie, per non favorire l’insorgere di malattie crittogamiche.

In inverno le irrigazioni vanno diradate fino ad essere sospese completamente nei giorni più freddi.

Pachysandra terminalis
Pachysandra terminalis – Krzysztof Ziarnek, KenraizCC BY-SA 4.0

Moltiplicazione


La Pachysandra si può riprodurre per divisione dei rizomi nel mese di marzo. In primavera le piante vanno levate dal terreno, divise e ripiantate direttamente a dimora distanziandole 40 cm circa tra di loro per far si che ogni piantina si sviluppi al meglio.

La pianta può essere propagata anche per seme ma la propagazione per divisione dei cespi è più facile da eseguire e garantisce di ottenere piante geneticamente identiche a quelle originali.

Concimazione

Questa pianta si può concimare in autunno e primavera usando un fertilizzante organico o minerale a lenta cessione o aggiungendo del fertilizzante liquido diluito in acqua.

Potatura

Pachysandra
Pachysandra

E’ bene diradare di tanto in tanto la Pachysandra per ottenere una crescita più rigogliosa. Le operazioni di diradamento eseguite in primavera offrono l’occasione per moltiplicare la pianta con la divisione di cespi e di rizomi.

Abbinamenti con altre piante

La Pachysandra è perfetta per dare nuova vita agli angoli ombrosi del giardino. Si abbina con piante che hanno le medesime esigenze colturali come Astilbe, Felci e Geranium.

Altri consigli per la cura

Ogni due o tre anni è buona norma stimolare la produzione di nuova vegetazione cimando le piante. La concimazione va fatta in autunno ed in primavera usando fertilizzante organico o minerale a lenta cessione. Per mantenere giovane il tappeto di Pachysandra si deve diradare regolarmente la pianta. In tal modo si arieggia la coltivazione, si impedisce l’insorgere di malattie fungine ed il propagarsi della cocciniglia, e si ottiene uno sviluppo più rigoglioso.

Parassiti, malattie ed altre avversità

La Pachysandra è una pianta piuttosto rustica e abbastanza robusta e non teme particolari parassiti. Tuttavia è sensibile agli attacchi della cocciniglia e teme i ristagni d’acqua. Per debellare le cocciniglie si deve fare ricorso a prodotti chimici specifici da somministrare in una giornata soleggiata e non ventosa.

Tossicità e/o uso erboristico


Questa pianta non è tossica né per l’uomo né per gli animali

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

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