I giardini di coralli, di anemoni e di alghe non sfioriscono al soffio degli autunni. (Renée Vivien).
Questa citazione riguarda l’Anemone, chiamato anche fiore del vento per il temperamento delle sue corolle che ondeggiano anche con la brezza più leggera tanto da sembrare una farfalla.
L’Anemone, un genere di piante da fiore erbaceo, perenne, rustico che conta oltre 100 specie e numerosissime varietà, alcune spontanee dell’Europa altre provenienti dal Sudafrica o dal Sud America. L’anemone è un elegante e delicato fiore primaverile che ama le mezze stagioni.
Allo stato spontaneo lo si può incontrare nelle passeggiata nei boschi o in campagna, in prossimità di alberi ad alto fusto. Gli Anemoni amano i sottoboschi perché preferiscono i posti umidi, riparati dai raggi solari diretti e intensi. Si tratta di pianta erbacea perenne la cui altezza varia da 15 centimetri fino ad un metro.
L’Anemone è caratterizzato da fiori singoli , portati da un peduncolo, a corolla semplice o doppia di diverso colore in base alla specie: dal rosso al viola, dal rosa al bianco. Le foglie sono molto decorative, pennate e divise, di colore verde brillante, il fusto è fragile e delicato, arrossato nella parte inferiore. I frutti sono acheni di piccola dimensione, pelosi.
Classificazione botanica
L’Anemone è un genere di piante che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae, tra le più ricche e variegate famiglie presenti in botanica.
Più nello specifico, il genere Anemone appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae, sottofamiglia: Ranunculoideae, tribù: Anemoneae.
Alla stessa tribù appartengono anche i generi Clematide, Hepatica, Pulsatilla.
Principali specie
L’Anemone è un genere che comprende numerosissime specie e cultivar, alcune di queste sono coltivate per il loro fiore reciso, altre semplicemente per decorare il giardino in qualità di pianta perenne. Tra le specie del genere Anemone, che sono oltre 100, menzioniamo quelle che fanno parte della flora spontanea italiana. Gli esempi più significativi sono due: l’Anemone coronaria e l’Anemone blanca.
Anemone coronaria
Si tratta della specie più diffusa in coltivazione di cui esistono tantissimi cultivar. L’Anemone coronaria cresce spontanea negli spazi aperti, in campi incolti, in zone a pascolo non troppo intensivo dell’Europa del Sud. E’ caratterizzata da foglie frastagliate e da fiori semplici o doppi, bianchi, rossi, blu o violacei.
Questa specie fiorisce in piena primavera, prima al Sud. Si può programmare il momento della prima fioritura mettendo a dimorai tuberi nodosi, in diversi momenti: chi vuole vedere la pianta fiorita a metà primavera i tuberi si possono mettere a dimora già in autunno, per vedere i colori degli anemoni alla fine della primavera la messa a dimora va eseguita all’inizio della primavera stessa, chi desidera la fioritura in tarda primavera potrà procedere con la messa a dimora durante l’estate.
A causa della loro provenienza, l’Anemone coronaria e le sue cultivar sono suscettibili al freddo. Il loro fogliame cresce infatti presto dopo l’impianto ed anche brevi gelate possono danneggiarlo. Seppur le piante danneggiate si riprendono velocemente risultano comunque più deboli e tardano la fioritura. Tutte le specie di Anemone coronaria sopravvivono bene da un anno all’altro, ma nelle zone soggette a gelate occorre prevedere protezioni adeguate poiché le piante lasciate nel terreno spuntano presto in autunno e le foglie sono pertanto presenti d’inverno.
Anemone blanda
L’anemone blanda è una pianta da fiore ideale per la creazione di scenografiche macchie di colore in vaso e in giardino. Si tratta di una pianta erbacea perenne tappezzante con radice rizomatosa caratterizzata da tuberi di piccole dimensioni: 3-4 cm di diametro. Fiorisce nel periodo di aprile-maggio producendo numerosissimi fiori a di colore bianco, rosa, lilla o blu, con centro giallo che terranno compagnia per alcune settimane.
E’ caratterizzata da foglie di colore verde scuro, profondamente lobate. Arriva a misurare circa 15-20 cm di altezza e 7-10 cm di larghezza. L’Anemone blanda, è molto facile da coltivare e fiorisce bene già nel primo anno dopo l’impianto autunnale. Le sue cultivar si prestano bene anche alla coltivazione insieme con bulbose più grandi a fioritura più tardiva.
Anemone hortensis
E’ chiamato anche anemone stella o anemone dei campi, si tratta di una pianta erbacea perenne che arriva a misurare dai 15 ai 45 cm circa di altezza, che fiorisce nel periodo compreso da febbraio ad aprile. Produce fiori con corolle di colore roseo-violaceo, con petali strettamente lanceolati. E’ caratterizzato da foglie bratteali sessili, verticillate, generalmente intere, di forma lineare-lanceolata.
Anemone hupehensis o Anemone autunnale (ora Eriocapitella hupehensis)
L’Anemone japonica, nota anche come Anemone hupehensis var. japonica, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae.
L’Anemone japonica presenta foglie basali lungamente picciolate, di forma da ovali a quasi circolari, con bordi dentati o lobati. I fiori sono tipicamente grandi e colorati di bianco, rosa o viola, con molteplici petali disposti in modo da formare un fiore vistoso e arrotondato. Al centro dei fiori si trova un ciuffo di stami dorati.
La fioritura avviene verso la fine dell’estate e può protrarsi fino all’autunno, regalando un prolungato spettacolo di colore.
Vedi l’articolo completo sull’Anemone japonica o Eriocapitella hupehensis
Anemone apennina
Si tratta di una specie originaria dell’Europa sud-orientale e che è presente sull’Appennino Emiliano e in tutte le regioni dell’Italia centrale e meridionale, inclusa la Sicilia. L’Anemone apennina cresce nel sottobosco di faggete, quercete e a volte anche leccete, dal livello del mare alla fascia montana.
Si deve fare attenzione in quanto tutta la pianta è tossica per la presenza di alcaloidi. Produce fiori larghi fino a 4 cm che contano 8-12 petali ellittici, di colore azzurro-violaceo o talora bianco, e numerosi stami gialli. Ha foglie basali con un lungo picciolo, pelosette sulla pagina inferiore.
Anemonoides nemorosa
E’ nota con il nome Anemone dei boschi, si tratta di una piccola pianta che non supera i 30 centimetri di altezza. Si tratta tra le prime specie a fiorire tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Produce fiori bianchi, appena sfumati di viola nella pagina inferiore, solitari, che misurano 2,5-3 centimetri di larghezza, formati da 6-12 petali di forma ellittica.
Anemonoides ranunculoides
Questa specie è nota con il nome comune di anemone giallo. Produce fiori con corolle di circa 2-3 cm di diametro, rette da peduncoli coperti di peluria. I petali sono in numero di 5-6 e sono di un bel giallo intenso.
Anemone epatica (ora Hepatica nobilis)
Il nome comune di questa specie è anemone epatica, erba epatica, erba trinità. Si tratta di una piccola pianta, che arriva a misurare un massimo di 15 centimetri, tipica dei suoli calcarei. Produce fiori solitari di colore viola, o rosa, raramente bianchi, larghi 2-3 cm con numerosi stami.
E’ stato rinominato ufficialmente Hepatica nobilis, per cui ti rimando all’articolo sull’Hepatica
Fioritura
L’ Anemone produce fiori formati da alcuni sepali a forma di petalo in numero molto variabile, i cui colori vanno dal tenue e delicato colore bianco ai toni più vivaci e accesi. Anche i pistilli sono molto numerosi. A seconda della varietà la fioritura può avvenire in primavera, estate o autunno e dura alcune settimane. Esistono varietà a fiore doppio, semidoppio e semplice, di vari colori.
Consigli per la coltivazione dell’ Anemone
La gran parte delle varietà di Anemone cresce con molta facilità sia in giardino che in vaso. Si tratta di piante che necessitano di un’esposizione ombreggiata, di un suolo leggero, acido o neutro, fresco.
Coltivazione in vaso
Gli Anemoni si prestano bene anche alla coltivazione in vaso. Nella scelta del vaso, occorre optare per contenitori ampi, dove la pianta potrà svilupparsi sia in altezza che in larghezza, con profondità non troppo ridotte per non limitare lo sviluppo dell’apparato radicale.
Nel fondo del vaso occorre mettere della ghiaia per favorire lo sgrondo dell’acqua. Poi si riempie il tutto con un terreno drenante, tendenzialmente acido, arricchito con concimi azotati, organici e compost.
Coltivazione in piena terra
Per la coltivazione in giardino è invece opportuna una blanda zappatura prima della messa a dimora per favorire la distribuzione uniforme delle sostanze nutritive. La messa a dimora avviene inserendo il bulbo, generalmente nel tardo inverno, a circa 7-10 centimetri di profondità, con le radici rivolte verso il basso.
In attesa dello sviluppo della pianta, quando le temperature sono ancora proibitive, occorre coprire il terreno con una lieve pacciamatura di foglie o paglia. Molte anemoni si prestano alla naturalizzazione (o inselvatichimento) in zone aperte.
Inoltre molte specie di anemoni sopravvivono bene da anno in anno, ma in zone soggette a gelate è necessario prevedere opportune protezioni. Nella coltivazione in giardino si deve tenere presente la necessità di ombra degli anemoni.
Coltivazione in terrazzo
Gli anemoni possono decorare balconi e terrazzi in modo molto scenografico. Le piante vanno posizionate in luoghi protetti da vento. Occorre inoltre scegliere una zona ben riparata dal vento come in prossimità di muri.
Temperatura
Gli Anemoni preferiscono il clima primaverile, la fioritura di queste piante avviene tra i 14 e i 20 gradi.
Luce
L’Anemone preferisce un’esposizione a mezz’ombra, proprio per questo le varietà spontanee crescono nei sottoboschi, dove è possibile godere sia dei raggi del sole che di ripari per le ore più afose della giornata.
Terriccio
Il terreno ideale per gli anemoni è quello ben drenato, ricco di sostanze nutritive, ben umido e tendenzialmente acido.
Annaffiatura
Nella fase di crescita è sufficiente annaffiare un paio di volte a settimana. Durante il periodo di fioritura, che generalmente coincide con l’aumento delle temperature, è consigliato incrementare leggermente l’apporto d’acqua, sempre verificando prima dell’operazione l’eventuale secchezza del terreno.
Moltiplicazione
La moltiplicazione degli Anemoni si esegue facilmente in primavera per divisione dei cespi, o per talea di radici. Per le specie rizomatose vengono usati i piccoli rizomi estratti dal terreno durante il periodo di riposo estivo, e che vengono piantati in autunno dopo un periodo di riposo.
E’ possibile anche eseguire la moltiplicazione per seme, ma in tal caso servono delle precise operazioni manuali, molto lunghe e piuttosto delicate, e sono necessari due-tre anni per ottenere le piante da fiore che si desiderano.
Concimazione
Per stimolare la crescita della pianta si deve somministrare un concime che abbia un più alto contenuto di Azoto (N).
Per favorire la fioritura per invece, è consigliabile somministrare in primavera del concime specifico per bulbose liquido o granulare a lenta cessione arricchito di Potassio(K).
Potatura
Nel momento in cui la pianta raggiunge uno sviluppo eccessivo, si può procedere alla potatura e alla rimozione delle parti secche o danneggiate. A fine fioritura si può anche intervenire con il taglio della vegetazione a livello del suolo.
Altri consigli per la cura
La pianta di Anemone deve essere messa al al riparo dai venti, vicino a muri o siepi. Durante l’ estate va posizionata a mezz’ombra in quanto soffre molto il caldo torrido. Durante l’ inverno è bene proteggere la pianta dal freddo, coprendo il terreno con della pacciamatura, come foglie o paglia.
I tuberi possono essere conservati facilmente, ma devono stare lontanto da posti dove potrebbero progressivamente assorbire l’umidità che aumenta il metabolismo nel tubero fino a farlo morire.
Al momento dell’impianto i tuberi invecchiati precocemente ammuffiscono anziché germogliare. Prima della messa a dimora può essere utile sommergere i tuberi in acqua a temperatura ambiente per 12 ore. Parassiti, malattie ed altre avversità Gli Anemoni sono piante resistenti che non presentano particolari problemi di malattie e parassiti
Curiosità
L’Anemone proviene dalle zone settentrionali del bacino Mediterraneo. Nella penisola di Kamchatka l’estratto di anemone era utilizzato per avvelenare la punta delle frecce. In passato si riteneva che l’anemone epatica fosse utile nella guarigione delle malattie del fegato, per la somiglianza del colore di questo organo con quello delle pagine inferiori delle foglie.
Al calare del giorno o quando inizia a cadere la pioggia gli anemoni inclinano i fiori verso terra e i petali esterni arrivano quasi a chiudersi per proteggere stami e pistilli, così preziosi per garantire la sopravvivenza della specie. Nella mitologia greca, Anemone era un’affascinante ninfa della quale si erano innamorati due venti: Zefiro, che soffia in primavera e Borea, freddo di tramontana.
Nella lotta per contendersi l’amata, i due venti scatenarono bufere e tempeste, facendo arrabbiare Flora (Dea della vegetazione) che, ingelosita, lanciò un incantesimo su Anemone, trasformandola in un fiore e legandola ai suoi spasimanti per sempre.
La corte di Zefiro, delicato vento di primavera, l’avrebbe fatta schiudere; mentre le carezze di Borea, vento freddo, l’avrebbe portata a disperdere precocemente i petali. Proprio per questa ragione l’Anemone è un fiore di breve durata.
Il suo significato latino “soffio vitale“, richiama proprio il suo carattere effimero. Gli etruschi lo consideravano il fiore dei morti e, ancora oggi, le necropoli vicino a Tarquinia sono tappezzate da suggestive distese di anemoni azzurro pastello.
Tossicità e/o uso erboristico
La tossicità degli Anemoni è piuttosto elevata e riguarda tutte le specie e la pianta intera, per la presenza di alcaloidi, del glicoside tossico ranuncolina, e di varie saponine. L’indigestione provoca sintomi come vomito, diarrea, vertigini, confusione mentale, problemi cardiocircolatori e respiratori gravi sino al collasso, mentre il contatto può provocare dermatiti e vesciche anche molto dolorose e persistenti.
La pericolosità maggiore si presenta con la pianta fresca, perché l’essiccazione determina la decomposizione dei principali prodotti tossici in composti più semplici e praticamente privi di effetti dannosi.
Gli estratti di anemoni utilizzati per uso interno sono particolarmente pericolosi. L’anemone dei boschi, in particolare, contiene un alcaloide velenoso che irrita le mucose e la pelle; in passato veniva impiegato nel trattamento delle malattie reumatiche e dei dolori articolari, ma si tratta di un pratica abbandonata e assolutamente da evitare proprio per l’estrema pericolosità della pianta.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Secondo la leggenda questo fiore nacque dalle lacrime versate da Venere per la morte dell’ amato Adone. Da qui i significati di MALINCONIA e ABBANDONO, ma anche CANDORE. L’Anemone è anche simbolo della brevità delle gioie d’amore.
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