La sua peculiarità sono indubbiamente le grandi foglie. È la Gunnera manicata, chiamata anche “mostro delle paludi” per evidenziare le notevoli dimensioni o “Rabarbaro Gigante” per la somiglianza con le foglie di questa pianta.
Si tratta di una pianta ornamentale perfetta per decorare i bordi di laghetti e stagni, o ai margini di fiumi e torrenti.
È una pianta erbacea perenne originaria del Sudamerica, caratterizzata da una struttura molto semplice: foglie giganti e palmate che si originano direttamente dai fusti spinosi che superano i 2,5 metri di altezza. Le foglie possono raggiungere una larghezza di 5 metri, presentano nervature profonde e un bordo frastagliato.
Le foglie hanno la superficie superiore piuttosto ruvida e quella inferiore costellata da spine. Sono sorrette da piccioli cilindrici, robusti e spinosi.
Tra luglio e agosto la Gunnera manicata fiorisce regalando, fiori simili a quelli dell’Erica e delle Cicas, riuniti in pannocchie dense di colore verde-rossastro ed a forma di cono.
Classificazione botanica
La Gunnera manicata è una specie del genere Gunnera della famiglia delle Gunneraceae.
Fioritura
Questa pianta fiorisce in estate. A livello ornamentale, c’è da dire che il punto forte sono le foglie enormi.
Consigli per la coltivazione della Gunnera manicata
La Gunnera manicata deve essere coltivata all’esterno in ambienti umidi, per questo ben si presta in ambienti vicino a fontane, vasche, stagni o laghetti (ma non dentro).
Ricordate che avete bisogno di molto spazio per coltivare questa pianta, che è un’erbacea ma raggiunge le dimensioni di un albero.
In inverno perde le foglie, che ricompaiono impetuose in primavera verso marzo.
Coltivazione in vaso
La coltivazione in vaso non è consigliata in quanto, per valorizzare la Gunnera manicata servono spazi ampi ed un terreno profondo.
Coltivazione in piena terra
La messa a dimora della Gunnera manicata si esegue nei mesi di aprile-maggio, in terreni profondi ed umidi, avendo cura che non ci siano ristagni d’acqua. Si deve scegliere una posizione al sole o in ombra parziale e riparata, per scongiurare il rischio che il vento danneggi le foglie.
La somministrazione di letame o composta favorisce uno sviluppo rigoglioso.
Per mantenere l’umidità dopo l’impianto, è necessario irrigare bene e pacciamare.
Il primo anno è bene continuare ad annaffiare affinché l’apparato radicale si irrobustisca adeguatamente. Poi si può lasciare la pianta indisturbata.
Temperatura
Ama un clima mite e teme le forti gelate invernali, ma resiste fino a -10°C e oltre quando è ben radicata a condizione che ci sia una buona pacciamatura.
Con queste modalità si adatta a vivere all’esterno in quasi tutta l’Italia.
Quando le temperature si abbassano verso lo zero ricoprite la base della pianta con una spessa pacciamatura (15/20 cm), per evitare che gelino le radici.
Non ama il caldo torrido e secco, in questi caso meglio sistemarla in una zona a mezz’ombra.
Luce
La Gunnera manicata va coltivata in ambienti con forte umidità ed al sole diretto o in semi ombra. È importante tenerla riparata dal vento forte.
Terriccio
Il substrato ideale è umido, profondo e ricco di sostanza organica. Il pH può essere acido, alcalino e neutro.
Annaffiatura
Il terreno deve essere sempre umido, ma non devono stare in acqua! Quindi vicino a laghetti o stagni, ma NON dentro.
Le innaffiature devono essere frequenti ed abbondanti, almeno fino a che l’apparato radicale sia ben sviluppato. Si deve garantire l’acqua soprattutto nei periodi estivi e di siccità.
Moltiplicazione
La propagazione può avvenire per semina e divisione dei rizomi.
La semina si esegue in primavera mettendo i semi in semenzaio o in un vaso con un terreno formato da sabbia e torba. Si annaffia e si dispone in ombra a una temperatura di 18°C. Il periodo della germinazione dura da 15 giorni a un mese, durante tutto questo tempo il terreno va mantenuto umido.
Se si opta per la propagazione per divisione dei rizomi si deve procedere ad aprile o maggio prelevando i rizomi nati alla base delle piante adulte e mantenendo intatte le radici. I rizomi si spostano nei vasi e si attende che attecchiscano, poi si può procedere alla messa a dimora a maggio o giugno, mantenendo una distanza tra le piante superiore a 5 metri.
Concimazione
Dalla primavera a fine fioritura è bene di disporre alla base della pianta concime a lenta cessione. In alternativa si può usare del concime liquido miscelato all’acqua delle irrigazioni ogni 20 giorni
Potatura
Non è necessario potare ma è sufficiente recidere alla base le foglie secche in autunno e quelle spezzate.
Se si desidera ridurre il volume della chioma è opportuno intervenire durante il riposo o dopo la fioritura, riducendo di un terzo la vegetazione dell’anno precedente.
Abbinamenti con altre piante
Gli abbinamenti ideali sono con l’Ajuga, l’Astilbe, la Bergenia, il Carex, la Hosta, la Persicaria.
Altri consigli per la cura
Durante l’inverno, la Gunnera manicata va protetta con terriccio e con le sue foglie appassite. Si tratta di una pacciamatura che va rimossa in in primavera, all’inizio della ripresa vegetativa.
Parassiti, malattie ed altre avversità
La Gunnera manicata può subire l’attacco di ragnetto rosso e di afidi. Possono inoltre insorgere malattie fungine. Possono essere somministrati a scopo preventivo antiparassitari specifici.
Curiosità
In Nuova Zelanda, ma anche in alcune zone del nord Europa, la Gunnera manicata è considerata una specie infestante.
Il suo nome le è stato attribuito dal vescovo naturalista norvegese, tale Johan Ernst Gunnerus, lo stesso che ha battezzato lo squalo elefante.
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