Monarda didyma

Monarca didyma
Monarca didyma

La Monarda didyma, nota come fiore del Bergamotto, è una pianta erbacea perenne aromatica che viene coltivata sia a scopo ornamentale per la bellezza dei fiori, sia come pianta officinale per le proprietà benefiche delle foglie.

La pianta tende a formare cespugli abbastanza folti, alti circa 60, 90 centimetri di colore verde scuro, densi, compatti e molto decorativi.

La Monarda didyma ha una robusta radice rizomatosa dalla quale partono steli erbacei, eretti a sezione quadrangolare, spesso striati da venature rossastre, coperti da foglie lanceolate con pagina leggermente rugosa, margini dentellati e apice a punta. Le foglie sono verde scuro, sono aromatiche e se strofinate emanano un gradevole profumo molto simile a quello della Menta.

I fiori sono generalmente rosso scarlatto, colorano la pianta a partire da metà giugno a fine agosto. Si riuniscono in infiorescenze a forma di ombrello, fungendo da richiamo per api e farfalle. La Monarda didyma seppur sia una pianta officinale interessante, è poco citata nei libri di fitoterapia.

È più nota invece come pianta ornamentale.

Classificazione botanica

Monarca didyma
Monarca didyma

La Monarda didyma è una specie del genere Monarda, proveniente dal Nord America. Il genere appartenente alla famiglia delle Labiatae e raggruppa 20 specie di piante annuali e perenni, rustiche, con foglie aromatiche, originarie delle regioni orientali degli Stati Uniti e del Canada.

Principali varietà

Per l’uso ornamentale in commercio si trovano varietà a fiore bianco, rosa, lilla e viola. Per uso medicinale occorre scegliere solto varietà a fiore rosso come la ‘Cambridge Scarlet’, ‘Prariebrand’, ‘Sqaw’ a fiori rosso scarlatto

Monarda ‘Cambridge Scarlet’

Si tratta di una varietà con foglie verdi e profumate. In estate produce numerosi capolini scarlatti che sbocciano in continuazione da giugno ad agosto, risaltando sulle verdi foglie .

Monarda ‘Beauty of Cobham’

Questa varietà in estate produce fiori rosa tenue o porpora che creano particolari contrasti di colore con il verde delle foglie.

Monarda Croftway Pink

Da giugno ad agosto produce fiori persistenti di un bel colore rosa brillante.

Fioritura

Monarca didyma
Monarca didyma

La Monarda didyma fiorisce abbondantemente in estate nel periodo compreso da giugno ad agosto. Durante il periodo della fioritura sugli apici dei fusti sbocciano fiori profumati con forma sferica e con brattee di colore rosso, rosa o bianco. I fiori generalmente sono riuniti in infiorescenze a forma di ombrello e sono ricchi di nettare, per questo attirano molte specie di insetti e soprattutto le api.

Consigli per la coltivazione della Monarda didyma

La Monarda didyma è una pianta rustica che cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, anche se preferisce terreni soffici e ben drenati. La pianta ha un’ottima tolleranza a l freddo ma non al caldo eccessivo. Per questo è opportuno metterla a dimora in luoghi parzialmente ombreggiati, ed evitare l’esposizione in pieno sole, soprattutto se è coltivata in zone con estati particolarmente secche.

La semina si fa in primavera in semenzaio o direttamente in piena terra.

Nel suo habitat naturale la Monarda didyma vive nel sottobosco ed in prossimità dei corsi d’acqua.

fiore del Bergamotto
Monarca didyma

Coltivazione in vaso

La Monarda didyma coltivata in vaso va travasata in contenitori più grandi nel momento in cui le radici escono dai fori di drenaggio delle acqua delle annaffiature. Quando si esegue il rinvaso è consigliabile diradare anche i cespi e utilizzare terriccio fresco e fertile. Un consiglio è quello di mettere i vasi della Monarda didyma vicino alle finestre oppure in terrazza, in quanto la pianta è un ottimo repellente per le zanzare, che trovano fastidio nel profumo delle foglie.

Coltivazione in piena terra

La messa a dimora della Monarda didyma si fa in primavera o a settembre. Per allestire le aiuole occorre piantare gruppi di 2-6 piante a distanza di 30-45 centimetri.

La coltura può avere una durata di 3-4 anni al massimo, ma potendo è preferibile trapiantarla ogni anno (al massimo ogni due anni), sia per contrastare le malerbe, nei confronti delle quali la Monarda vanta buone capacità competitive, sia perché è molto esigente nei confronti degli elementi minerali e della sostanza organica.

Il terreno va preparato e concimato, occorre fare un’aratura autunnale ed interramento di letame maturo oppure di stallatico pellettato o compost. In primavera si esegue la fresatura o l’erpicatura e l’interramento dei concimi minerali o organici.

Pianta da siepe

La Monarda didyma tende a formare dei bei cespugli quindi può fungere la pianta da siepe.

Monarca didyma
Monarca didyma

Coltivazione in terrazzo

Per godervi il terrazzo senza il fastidio delle zanzare potete coltivare dei vasi di Monarda didyma che funge da repellente naturale.

Temperatura

La Monarda didyma tollera bene le basse temperature ma non sopporta le temperature eccessive, per questo è bene coltivarla in una zona semiombreggiata.

Luce

Questa pianta officinale ama il luoghi soleggiati, purché non sia esposta in pieno sole nelle zone eccessivamente calde, ma si sviluppa bene anche in quelli semiombrosi.

Terriccio

La Monarda didyma preferisce i terreni profondi, ricchi di nutrienti e di humus e con una buona capacità idrica. La pianta è in grado sfruttare bene le precedenti concimazioni.

Annaffiatura

Le annaffiature vanno eseguite regolarmente ogni 3 – 4 giorni a partire dalla primavera fino all’autunno mentre in inverno vanno sospese.

Moltiplicazione

Monarca didyma
Monarca didyma

Questa perenne può essere moltiplicata per seme in primavera e per divisione dei cespi in autunno o in primavera.

Moltiplicazione per seme

La semina si fa in semenzaio in primavera, le piantine vanno trasferite a dimora direttamente in piena terra o in vaso nel mese di ottobre p nella primavera successiva quando è scongiurato il periodo delle gelate notturne. Le piantine vanno distanziate di 50-60 cm l’una dall’altra.

Moltiplicazione per divisione dei cespi

Il sistema di moltiplicazione più utilizzato è la divisione delle radici, che si effettua sia in autunno che in primavera, si tratta di una propagazione agamica che garantisce piante di Monarda identiche alla pianta madre. Si effettua ogni 2-3 anni su piante forti e vigorose.

La moltiplicazione per divisione dei cespi si può fare in autunno o in primavera, estraendo la pianta dal terreno, dividendo i cespi districando le radici e ripiantando al momento stesso nel terreno bel lavorato, soffice e ricco di humus.

Per favorire l’attecchimento della radice nella nuova dimora occorre infine annaffiare abbondantemente.

Concimazione

Monarca didyma
Monarca didyma

Una volta al mese, nel periodo primavera – estate, si deve somministrare del concime liquido specifico per piante da fiore, che sia ricco in azoto, potassio e fosforo. A partire dall’autunno fino alla ripresa vegetativa ogni 2–3 mesi è opportuno distribuire alla base della pianta un fertilizzante granulare a lenta cessione a basso contenuto di azoto

Potatura

A settembre occorre tagliare gli steli all’altezza del terreno che possono essere utilizzati per produrre compost. Questo tipo di potatura favorisce l’emissione di nuovi getti e per evitare seri danni causati dal gelo dell’inverno

Consociazione

La Monarda didyma può essere abbinata all’Achillea, all’Agastache, alla Lavatera, alla Lobelia, alla Nepeta o erba dei gatti, all’Origanum (maggiorana), alla Salvia, alla Sidalcea, al Thalictrum, alla Veronica.

fiore del Bergamotto
Monarda didyma

Altri consigli per la cura

Da metà giugno fino a fine agosto si può fare la raccolta manuale dei fiori singoli: partendo da una sola volta, fino ad arrivare a due o tre volte alla settimana. L’apice della fioritura è nel mese di luglio. La resa in fiori freschi oscilla da 4 a 6 kg/100 a metro quadro. La resa in prodotto secco è invece molto bassa: da 700-900 grammi di fiori freschi si ottengono soltanto 100 grammi di fiori secchi. Per ottenere 1Kg di fiori secchi occorrono circa 8-10 ore di lavoro. La temperatura di essiccazione consigliata è di 35 °C.

Occorre conservare i fiori in ambienti secchi ed in contenitori sigillati perché sono igroscopici. Se oltre ai fiori si desidera raccogliere anche gli spicastri e le foglie apicali, occorre eseguire il primo taglio a metà luglio nel momento in cui la pianta è in piena fioritura, il secondo taglio si esegue a metà settembre.

Parassiti malattie

La Monarda didyma è soggetta all’oidio (Erysiphe monarde) e all’avvizzimento (Phyllosticta monardicola). Per quel che concerne i parassiti, in coltivazione la pianta può essere attaccata dai bruchi, mentre se l’essiccazione si esegue in ambienti aperti, la pianta può essere attaccata da una tignola (Plodia interpunctella) che depone le uova sui fiori. La Monarda didyma è inoltre soggetta, come tante altre piante ornamentali, al marciume delle radici causato dai ristagni idrici nel terreno e nel sottovaso.

Curiosità

Il nome botanico Monarda è un tributo al nome del medico spagnolo, Nicolaus Monardes (1493-1578), uno dei fondatori della nuova farmacognosia, ovvero quella branca della farmacologia che si occupa dello studio di farmaci ricavati da fonti naturali.

La Monarda era molto nota ai nativi americani che ne avevano distinto ben quattro varietà in base al profumo: era largamente usata sia come erba medicinale, che come pianta sacra durante le capanne sudatorie cerimoniali in quanto favorisce la sudorazione.

La varietà con il fiore rosso è comunemente conosciuta come tè Oswego, perché originariamente furono proprio gli indiani Oswego ad utilizzarla nella preparazione del tè, introdotto poi in Europa nel XVIII secolo.

Questo tè è ricordato nella storia americana, come il sostituto del tè inglese dopo il “Boston tea Party”, nel 1773, quando i patrioti americani con un atto di protesta contro le leggi sulla tassazione commerciale, gettarono in mare un intero carico di tè proveniente dall’ Inghilterra: questo fatto fu visto come la causa scatenante che fece poi scoppiare la guerra di indipendenza americana.

Nel linguaggio comune queste bellissime e robuste piante sono chiamate “menta selvatica”, “menta dei cavalli”, “balsamo delle api”, “té di Oswego” e “tè di Pennsylvania”.

Tossicità e uso erboristico

La Monarda didyma è anche usata per scopi officinali. Vengono usati sia i fiori tubulosi e bilabiati che le foglie essiccate, raccolte al tempo della fioritura, con le quali si confeziona anche una tisana nota come “tè Oswego”. La pianta contiene antocianine, olio essenziale, fenoli, sostanze amare e tannini.

Viene largamente usata in omeopatia, per aromatizzare bevande rinfrescanti, per abbassare la febbre, come digestivo e, grazie al suo colore vivo, per conferire una nota colorata alle tisane. Dai fiori si può ricavare anche uno sciroppo dissetante molto buono, particolarmente apprezzato dai bambini.

L’infuso viene preparato con le foglie della Monarda didyma e si usa per trattare disturbi digestivi, in caso di flatulenza, come diuretico, febbrifugo ed espettorante. Dalla pianta è inoltre ricavato un olio essenziale rubefacente, antimicotico, antibatterico e antinfiammatorio; è ottimo anche come tonico per capelli.

Le giovani foglie e gli apici vengono usati anche in cucina, crudi o cotti, per insaporire pietanze, da aggiungere in insalate o per aromatizzare bevande. Per guarnire le portate vengono usati i fiori, eduli e aromatici.

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico

Libri

Per chi volesse cimentarsi in quale lettura sulla Monarda, ecco un suggerimento.

A Native American Medicine: How To Meditate And Heal The Physical Body Using Medicinal Plants and Essential Oils For The Mind Body Spirit

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