Ciavardello

Ciavardello (Sorbus torminalis)
Ciavardello (Sorbus torminalis) – foto di Kirill BorisenkoCC BY-SA 2.5

Un nome ridente per descrivere un albero imponente: il Ciavardello si fa certamente notare soprattutto in autunno quando i suoi colori brillano con i colori di un tramonto da cartolina.

Ma questa non è l’unica peculiarità di questo albero deciduo che può vivere fino a cento anni: regala una fioritura ricca e profumata, produce frutti commestibili e decorativi, ha foglie che, in base al tipo di terreno ed a seconda delle irrigazioni, assumono colori diversi diventando gialle nei terreni umidi e calcarei , rosse, arancio e viola nei terreni aridi e neutri.

Si tratta di una specie di Sorbo, il nome scientifico è Sorbus torminalis, originaria dell’Europa meridionale del Nord-Africa e del Medio-Oriente,che cresce fino a 800 metri di quota e che è diffusa in tutte le regioni d’Italia tranne che in Valle d’Aosta.

La sua distribuzione è concentrata soprattutto nella parte sudorientale del territorio, dove si incontra nei boschi di latifoglie decidue piuttosto maturi.

Il Ciavardello è una specie pioniera nella colonizzazione delle aree degradate.

Di aspetto si presenta con una chioma densa a globosa, ha una corteccia marrone- grigiastra, dapprima liscia, in seguito rugosa e screpolata.

Le foglie sono semplici, alterne, di una lunghezza di e 6-7 centimetri.

In natura può arrivare a misurare un’altezza di 15 metri, mentre in coltivazione si mantiene contenuto ed arriva al massimo a 8 metri ma si può trovare anche sotto forma di alberello o arbusto di 1 o 2 metri rendendosi quindi perfetto per giardini di piccole dimensioni.

Il Ciavardello produce frutti, dal gusto acido e con proprietà astringenti, e regala un legno di ottima qualità, facile da lavorare e da lucidare perfetto per la realizzazione di strumenti musicali.

Classificazione Botanica

Ciavardello
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

Il Ciavardello, nome scientifico Sorbus torminalis, è una specie del genere Sorbus della famiglia delle Rosaceae.

Principali varietà

L’ibridazione tra il Sorbus torminalis ed il Sorbus aria da vita al il Sorbus latifolia e il Sorbus bristoliensis.

Fioritura

Sorbus torminalis
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

La fioritura del Ciavardello avviene nei mesi di aprilemaggio. I frutti, dei piccoli pomi ovoidali lunghi circa 1 centimetri, maturano invece a fine estate – inizio autunno, nei mesi di settembreottobre e persistono sulla pianta sino a novembre-dicembre.

I piccoli fiori sono di colore bianco crema, hanno 5 petali e sono profumati, sono riuniti in corimbi eretti.

Consigli per la coltivazione del Ciavardello

Ciavardello
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

Il Ciavardello in coltivazione mantiene dimensioni piuttosto contenute quindi si rivela perfetto anche per giardini piccoli, in particolare per quelli situati nella prima. E’ possibile piantarne un unico esemplare oppure creare un boschetto lasciando nello spazio attorno alla pianta un prato rustico, dall’aspetto naturale cosi da dare l’idea di un pezzetto di bosco.

Il Sorbus torminalis è coltivato come pianta ornamentale per la bella fioritura e per le bacche decorative, è impiegato in parchi e giardini come pianta singola o a gruppi.

E’ perfetta per giardini spontanei o a bosco è adatto per decorare aree verdi urbane, viali, per rivestire scarpate stradali e argini di fiumi. E perfetto per la forestazione di aree dimesse ed è indicato nelle zone di ripopolamento di volatili che vanno ghiotti delle bacche

Questa bella specie di Sorbo può coltivata senza problemi in tutta Italia, sia al Nord nei climi freschi che al Sud e nelle zone siccitose.

Ha un apparato radicale molto esteso e profondo che lo rende non adatto per essere coltivato in vaso

Coltivazione in piena terra

Sorbus torminalis
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

Per l’impianto è consigliabile orientarsi per le piante coltivate in vivaio perché trattandosi di una pianta fittonante l’ espianto risulterebbe difficoltoso ed il taglio della radice principale creerebbe rallentamenti nella crescita. Ma si possono trapiantare giovani piante di 2-3 anni con radici ancora superficiali. L’impianto va eseguito in terreno leggero e leggermente acido.

E’ bene eseguire la messa a dimora all’inizio dell’ autunno, verso metà del mese di settembre. Occorre scavare una buca che sia profonda il doppio della zolla e riempirla con terriccio precedentemente cosi da risultare friabile e ben sminuzzato.

Pianta da siepe

Ciavardello
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

Il Ciavardello può essere anche impiegato per creare delle siepi informali, soprattutto se affiancato al biancospino.

Temperatura

Il Ciavardello ha un’ottima rusticità riscontrabile anche per le temperature. Pertanto può resistere sino a -15/-20°C; tollera bene anche il caldo e sopporta senza problemi temperature anche di 35-40°C:

Luce

Questa pianta predilige esposizioni soleggiate e non sopporta l’ ombra. Può quindi essere coltivato o al sole o a mezz’ombra ma è bene evitare l’ombra totale.

Terriccio

Riesce ad adattarsi indifferentemente al pH del terreno, quindi cresce nei suoli acidi che in quelli calcarei e sassosi, tuttavia preferisce i substrati da neutri a subacidi, argillosi, profondi.

Annaffiatura

Sorbus torminalis necessita di essere irrigato bene nel momento della messa dimora e anche nei primi anni di vita se si desidera una crescita veloce, regolandosi con irrigazioni con cadenza settimanale nei mesi che vanno da aprile ad agosto.

Moltiplicazione

Sorbus torminalis
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

La moltiplicazione di questa specie di Sorbo si esegue in primavera interrando i semi precedentemente stratificati, ossia che siano stati conservati in sabbia umida in un ambiente fresco per tutto l’inverno.

Gli esemplari giovani, e quindi di altezza ridotta, si possono moltiplicare per propaggine. Questo tipo di propagazione si fa in primavera o in autunno interrando e fissando con un sostegno la parte centrale di un ramo. tenendo umida la zona di terreno dove il ramo è interrato, nel giro di due, tre mesi radicherà.

Concimazione

Per favorire una crescita veloce, il Ciavardello può essere concimato con cadenza mensile nel periodo che va da aprile a ottobre. Il fertilizzante deve essere a base azotata.

Potatura

Non occorre una vera e propria potatura. È sufficiente eliminare i rami secchi, morti o fuori forma.

Abbinamenti con altre piante

Ciavardello
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

il ciavardello può essere consociato con Berberis o con la Lantana (Viburnum lantana), o la Cicerchia nera (Lathyrus niger) o, ancora il Litospemo (Lithospermum purpurocaeruleum).

E’ inoltre adatto a comporre siepi informali, in particolare nei giardini biologici affiancato da biancospino, nocciolo, carpino nero o azzeruolo.

Altri consigli per la cura

per preparare i semi per la propagazione occorre immergerli, dopo la raccolta che avviene nel mese di ottobre, in acqua fredda per 24 ore. Poi vanno asciugati e seminati immediatamente in una composta di torba e sabbia, in vasi o vasche in cassone freddo.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Ciavardello (Sorbus torminalis)
Ciavardello (Sorbus torminalis) – foto di J.-H. JanßenCC BY-SA 3.0

Il Sorbus torminalis in alcune zone d’Italia ha manifestato una insolita malattia fogliare caratterizzata dalla presenza di numerose pustole di color arancio sulla pagina superiore delle foglie che le rendeva ruvide al tatto.

Nei casi di diffusione marcata le piante apparivano intensamente pigmentate di giallo, per l’alternanza cromatica del verde brillante della foglia con il colore aranciato delle pustole.


E’ stato poi accertato che le maculature fogliari erano dovute alla presenza di Gymnosporangium spp. (un fungo basidiomicete ordine Uredinales), agente di ruggine fogliare che può provocare la defogliazioni delle piante colpite.


La presenza di questo fungo, tuttavia, indica un aspetto positivo che riguarda l’ambiente; i funghi agenti di ruggine sono particolarmente sensibili agli inquinanti dell’aria e sono dunque una sorta di bio-indicatori la cui diffusione è indice di aria non inquinata.

Curiosità

Ciavardello
Ciavardello – foto di Andrea Moro Università degli Studi di Trieste – CC BY-SA 4.0

La fioritura primaverile del Ciavardello e il particolare colore delle foglie che in autunno diviene rosso brillante, rende questa pianta utilizzata a scopo ornamentale. Inoltre i piccoli frutti, persistono sulla pianta sino ad inverno inoltrato e sono anch’essi altamente decorativi.

Ma sono anche particolarmente apprezzati dagli uccelli per questo motivo questa specie di Sorbo viene spesso piantata negli appostamenti fissi di caccia, ed utilizzata per attrarre gli uccelli.

Il valore del legno di Ciavardello può essere paragonato a quello del Noce: si tratta di un legno duro, a grana fine, molto omogeneo e compatto, di colore rosso-bruno con alburno più chiaro.

E’ particolarmente ricercato ed apprezzato in ebanisteria e liuteria per le sue proprietà acustiche. Con il suo legno vengono infatti realizzati strumenti musicale ma anche arredi.

Le cortecce venivano usate invece per tingere le pelli di rosso e bruno.

Questa pianta può vivere fino a 100 anni.

Il nome generico era già utilizzato dai Romani e potrebbe derivare da due parole celtiche che significano ‘aspro’ e ‘mela’ ad indicare i frutti commestibili che ricordano nella forma delle piccole mele e che hanno un sapore aspro. Torminalis, significa “che guarisce i tagliati” e deriva a “tormina”, “dolori di ventre”, “coliche” facendo allusione alle proprietà astringenti dei frutti.

Gli antichi romani li usavano contro i disturbi intestinali.e contro le coliche.

Tra i nomi comuni troviamo anche “pero Cerbone” per la forma dei frutti.

Tossicità e/o uso erboristico

Ciavardello (Sorbus torminalis)
Ciavardello (Sorbus torminalis) – foto di RosenzweigCC BY-SA 3.0

il frutto del Ciavardello ha un buon contenuto in vitamina C viene impiegato in erboristeria per le coliche dello stomaco ed intestinali e per combattere la dissenteria .

Con la polpa dei frutti maturi si possono realizzare ottime maschere detergenti, tonificanti e riacidificanti per aiutare le pelli precocemente invecchiate, ed astringenti e lenitive per aiutare le pelli irritabili.

Con i frutti maturi si possono inoltre confezionare marmellate e sciroppi.
Dopo la fermentazione dei frutti, si può ricavare un ottimo distillato.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Linguaggio dei Fiori

Il Ciavardello riprende il significato del genere a cui appartiene: il Sorbo. Si tratta di una pianta di buon auspicio che secondo la leggenda, avrebbe il potere di allontanare miseria e sfortuna e di attirare la buona sorte.

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