Tra i colori d’autunno spicca senza dubbio quello delle foglie del Sorbo. Ma questa pianta non si fa solo notare in questa stagione. Andiamo a scoprirla.
Il Sorbo è molto apprezzato come pianta ornamentale per la fioritura ma anche per i frutti rosso/arancio e per il fogliame che in autunno si colora di rosso, oro, porpora ed arancione. Andiamo a conoscere questa pianta.
I sorbi possono essere, in base alla specie, arbusti o alberi che possono arrivare a misurare fino a 12 metri. Sono caratterizzati da una corteccia grigia con chiazze bianche da rami giovani pubescenti, che diventano glabri, bruno-rossicci con il trascorrere del tempo.
Le specie di Sorbo pur avendo molte differenze tra loro, hanno in comune un apparato radicale eccezionalmente esteso e robusto che funge da vera e propria ancora e che rende le piante immuni dagli effetti del vento. Altra peculiarità del Sorbo è che tollera l’inquinamento delle città quindi si presta per l’arredo urbano.
A fine dell’estate il Sorbo produce una gran quantità di piccoli frutti rossi e lucidi, di cui alcuni uccelli sono ghiotti. Gli uccelli rappresentano anche i primi ‘coltivatori’ di sorbi, in quanto i tre minuscoli semi rossastri contenuti nei pomi non sono digeribili e vengono disseminati qua e là dalle deiezioni degli animali.
Classificazione botanica
Il genere Sorbo, nome scientifico Sorbus appartiene alla famiglia delle Rosaceae
Principali specie
Il genere comprende oltre 200 specie, vediamone alcune
Sorbo domestico – Sorbus domestica
Questa questa specie è chiamata anche Sorbo comune e ha il merito, il pregio, di aver sfamato centinaia di generazioni contadine grazie ai suoi frutti.
Arriva a misurare fino a 10 metri di altezza, ha una bella chioma che può arrivare a misurare 5 metri di diametro, ha foglie grandi ed alterne composte da 13-15 foglioline lanceolate. La fioritura avviene nel mese di maggio quando il sorbono regala piccoli fiori color crema riuniti in infiorescenze ad ombrelle.
Il Sorbo domestico è caratterizzato da frutti raggruppati in gruppi di 4 – 6. la forma dei frutti ricorda quella di una piccola pera nella varietà pyrifera o di una mela nella varietà malifera. I frutti sono molto piccoli e hanno un colore giallo o rossastri.
Si raccolgono nei mesi di settembre-ottobre quando sono ancora acerbi e poi si tengono in ceste con paglia fino a Natale, allora saranno maturate. Cresce in Italia
Sorbo aucuparia
Questa specie è nota anche come sorbo degli uccellatori. Vive in ambienti freschi o freddi, fra 600 e 2000 metri di altezza, è diffuso soprattutto in Alto Adige dove vive assieme ad abeti, faggi, rododendri alpini. Preferisce i suoli leggermente acidi. Può misurare fino a 10 metri di altezza, è caratterizzato da rami elastici, da grandi foglie alterne.
La fioritura avviene nel periodo tra maggio e luglio quando sbocciano piccoli fiori di colore bianco-crema, riuniti in infiorescenze. Al termine di luglio ecco che è il turno dei frutti, dei piccoli pomi rossi lisci ed ovali.
Il nome comune è dovuto al fatto che si usava per catturare gli uccelli, fortemente attratti dai suoi frutti. E’ una specie originaria dell’Europa centrale e settentrionale, nei Paesi scandinavi si usava appendere i suoi rami nelle stalle per proteggere il bestiame.
Sorbo torminalis
Vedi anche l’articolo dedicato al Ciavardello o Sorbo torminalis
E’ conosciuto con il nome comune di ciavardello. Si tratta di una specie in grado di adattarsi bene a quote basse, e che tollera terreni anche poco fertili o persino argillosi.
Arriva a misurare 15 metri di altezza, è caratterizzato da una densa chioma, da foglie semplici, lobate, dentate, verdi scure. Tra aprile e maggio fiorisce regalando fiori color creme che sono riuniti in infiorescenze a mazzetto. Nei mesi di ottobre-novembre appaiono i frutti rosso porpora.
Il Sorbo torminalis si può allevare anche a cespuglio dato per via della sua alta capacità pollonifera. Viene largamente sfruttato per le alberature stradali o nei parchi pubblici.
Sorbo aria
E’ noto come sorbo montano, si tratta di una specie tipica delle zone alpine, che non riesce a vivere in pianura: lo troviamo accanto a faggi, castagni, a volte con lecci.
Può arrivare a misurare 15 metri di altezza. E’ caratterizzato da grandi foglie, dotate di vistose nervature e da un margine leggermente seghettato.
Nei mesi di maggio-giugno fiorisce regalando piccoli fiori bianco crema, riuniti in tipiche infiorescenze. I frutti sono piccoli e numerosi di un bel rosso scarlatto con polpa gialla e farinosa.
Sorbo intermedia
Si tratta di una specie praticamente inesistente in Italia ma comune nel Nord Europa e soprattutto nei Paesi scandinavi dove si può trovare nei viali urbani, nei parchi pubblici, nei giardini privati. Il nome comune è sorbo svedese.
Arriva a misurare 12 metri di altezza ma si può coltivare anche come arbusto. E’ caratterizzato da una chioma a forma di cono composta da foglie con la lamina superiore verde e con lamina inferiore chiara.
Diversamente dalle altre specie le foglie ingialliscono e cadono senza assumere i colori spettacolari tipici del genere. A maggio- giugno produce piccoli fiori bianchi.
In Italia può essere allevato solo in montagna sia sulle Alpi che sull’Appennino, nelle zone con temperature estive inferiori a 28 °C.
Sorbus chamaemespilus
Conosciuto con il nome comune di Sorbo alpino la specie chamaemespilus è originaria della fascia alpina che parte dai Pirenei ed arriva alle montagne balcaniche.
Nel nostro Paese lo troviamo solo sulle Alpi e sugli Appennini ed in alta montagna (dai 1.200 m in su). Cresce su un terreno calcareo, nei pendii rupestri ma si trova anche nei ghiaioni e tra le rocce associato a pino mugo, rododendri e ginepri.
Si presenta come un grosso cespuglio alto e largo circa un metro e mezzo. Ha fusti legnosi striscianti e rami ascendenti, coperti da foglie verde scuro, intere, finemente dentellate.
Nei mesi di giugno-luglio fiorisce regalando fiori rosa quasi rossi. Nel mese di Agosto produce invece i frutti, che sono dei piccoli pomi rossi.
Fioritura
La bellezza del Sorbo sta nel fogliame autunnale, nei frutti e anche in parte nei fiori. L’epoca di fioritura varia in base alla specie ma avviene per lo più nei mesi di maggio giugno. I fiori sono piccoli, generalmente bianco crema e sono raggruppati in infiorescenze a corimbo portate all’apice dei rami dell’anno.
I fiori del Sorbo sono preziosissimi per le api.
Alla fioritura seguono i frutti chiamati sorbe o sorbole che ricordano delle piccole mele o delle piccole pere. I frutti sono commestibili per gli animali e per l’uomo.
Consigli per la coltivazione del Sorbo
Il Sorbo si può coltivare in giardini, in zone urbane, in mezzo ad un prato, isolati. Si rendono perfetti nelle zone caratterizzate da forte vento, per via del robusto ed esteso apparato radicale che li ancora al terreno. Sono le piante ideali per l’arredo urbano perché tollerano bene lo smog.
Quindi vento, soprattutto sulle coste marine, inquinamento atmosferico urbano e basse temperature non rappresentano un problema alla coltivazione.
L’esteso e profondo apparato radicale del Sorbo, lo rende inadatto per essere coltivato in vaso
Coltivazione in piena terra
Generalmente preferiscono un terreno fresco e ricco di humus, umido ma che abbia un buon drenaggio. La messa a dimora si effettua nei periodo che va da ottobre a marzo, su un terreno non gelato, distanziando il Sorbo di almeno 5 mentri da altri alberi o manufatti.
A seconda del tipo di giardino si potrà scegliere la specie più adatta. Ad esempio in mezzo ad un prato è perfetto il Sorbo aria che sfoggia unabella chioma globosa, in giardini di piccole dimensioni sono adatti il Sorbo vilmorinii ed il Sorbo hupehensis che arrivano ad un’altezza massima di 5-6 metri. Nei giardini rocciosi si può optare per il Sorbo reducta o per il Sorbo poteriifolia.
Temperatura
Il Sorbo non teme il freddo ed il gelo: è in grado di resistere fino a -35 °C (-20 °C il sorbo domestico), può tollerare gelate tardive in primavera o precoci in autunno, e tollera altresì le nevicate anche molto intense compresa la permanenza del manto nevoso sui rami.
Luce
E’ bene scegliere una posizione al sole o in mezz’ombra in quanto favorisce sia la crescita che la produzione di fiori e di bacche. Attenzione che la location sia sempre ben ventilata soprattutto durante l’estate.
Terriccio
In base alle specie le esigenze possono variare ma solitamente il Sorbo tollera qualsiasi tipo di suolo, ma cresce meglio su un terreno fertile, ricco di humus, sciolto, aerato, umido e ben drenato.
Annaffiatura
I sorbi hanno un apparato radicale che scende molto in profondità nel sottosuolo, per questo occorre annaffiarli con frequenza nei periodi di siccità prolungata. il Sorbo necessita di regolari irrigazioni soprattutto nel primo anno. Poi si può procedere irrigando solo in estate per i primi 5-6 anni dopo l’impianto.
Moltiplicazione
Il sorbo può essere propagato per seme o per innesto su portinnesti naturali come il biancospino o il cotogno, cosi da anticipare l’entrata in produzione della pianta.
Nel mese di ottobre, si prelevano i semi dalla parte carnosa delle bacche e si immergono in acqua fredda per 24 ore. Poi si asciugano e si seminano immediatamente in una composta di torba e sabbia, in vasi o vasche in cassone freddo.
In tempi rapidi avviene la germinazione, e, nel momento in cui si sviluppa la seconda foglia si possono trapiantare in vivaio per un paio d’anni prima della messa a dimora definitiva. E’ bene considerare che le piante coltivate da seme hanno uno sviluppo molto lento ed iniziano a produrre attorno al 15° anno di vita della pianta.
Concimazione
La concimazione del Sorbo si esegue con letame maturo, da somministrare nella dose di 2 kg per pianta oppure somministrato 200 grammi di stallatico secco nel momento dell’impianto e ogni anno nel mese di novembre per i primi 5-6 anni; in seguito il fertilizzante non è più necessario.
Potatura
Non occorre potare il Sorbo e ci si può quindi limitare ad eliminare eventuali rami secchi o malformati. Se occorre una potatura di formazione per i giovani esemplari, la si deve eseguire verso la fine dell’inverno.
Abbinamenti con altre piante
I sorbi possono essere consociati con siepi miste sullo sfondo, tappezzanti sempreverdi ai piedi ad esempio eriche e ginepri nani.
Tutte le specie di Sorbo possono essere abbinate esteticamente con altre piante legnose, sia facendosi notare dal gruppo con la propria chioma, sia mescolando i loro forti colori con quelli degli altri alberi come faggi, querce, betulle etc
Parassiti, malattie ed altre avversità
In genere i sorbi sono piante che ben tollerano le malattie, ma possono essere attaccati da diverse specie di afidi, compresi quelli che aggrediscono i meli da frutto: il più dannoso è l’afide lanoso (Eriosma lanigerum). Le foglie della specie aucuparia possono essere colpite dal Gymnosporangium cornutum un fungo (‘ruggine’) che scolorisce le foglie e le fa avvizzire.
Anche gli insetti rodilegno, soprattutto il rodilegno giallo (Zeuzera pyrina) ed il rodilegno rosso (Cossus cossus), possono scavare gallerie all’interno dei rami ed alla base del tronco. Si contrastano infilando un filo di ferro robusto nelle gallerie, cosi da infilzare la larva, o usando un insetticida specifico.
Curiosità
Il Sorbo è un albero molto diffuso nel Nord Europa, i Celti e i Germani gli attribuivano poteri magici, tanto che la pianta veniva usata come protezione verso i demoni e gli stregoni e per allontanare fulmini e i sortilegi. Ancora oggi sé usanza piantare un sorbo nel giardino per attrarre la fortuna.
Il Sorbo è da sempre impiegato per scopi ornamentali per il colore del fogliame, per il fiori e per i frutti; a scopo alimentare per i frutti; per conciare i pellami con i tannini contenuti nelle foglie; per il legno duro e flessibile e per produrre bastoni.
I frutti del sorbo domestico appena raccolti non sono commestibili ma lo diventano solamente dopo aver subito l'”ammezzimento”, un processo che prevede la loro permanenza nella paglia che consente l’avviarsi di un processo di fermentazione che li rende idonei al consumo.
Tossicità e/o uso erboristico
I frutti di alcune specie sono stati impiegati in erboristeria sin dall’antichità, soprattutto per il loro alto contenuto di vitamina C.
I frutti sono anche usati per realizzare il sidro, le confetture di sorbe, i liquori e le salse. Un tempo i frutti venivano infilati in un lungo filo e stesi ad essiccare sui graticci, servivano per ricavare la farina per la produzione del pane soprattutto nei periodi di carestia.
La produzione del sidro, molto nota in antichità, veniva ottenuta invece facendo semplicemente fermentare la polpa del frutto ammezzito.
In fitoterapia i frutti del Sorbo vantano proprietà astringenti, diuretiche, detergenti, rinfrescanti e tonificanti. Inoltre il succo dei frutti è impiegato in cosmesi per normalizzare le pelli grasse.
Il tannino estratto dal legno e dalle foglie si usa per la concia del pellame. Il legno viene anche sfruttato per il lavori di ebanisteria per via della sua durezza
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
La leggenda popolare racconta che la pianta di sorbo sarebbe in grado di allontanare la miseria e la sfortuna grazie al colore rosso dei suoi frutti. E’ una pianta considerata in grado di allontanare spiriti cattivi ed ogni di mali. Per questo nel linguaggio dei fiori il Sorbo è simbolo di fortuna e di buon auspicio.
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