Fotinia

Fotinia
Fotinia

La Fotinia, nome scientifico Photinia, è un genere di piante originarie dell’Asia temperata, della Nuova Zelanda e dell’Australia. Si tratta di una pianta arbustiva (che può essere usata come siepe nei giardini) che difficilmente supera i 4 metri di altezza

Il genere conta alcune decine di specie la maggior parte delle quali sempreverdi.

Il merito principale della sua diffusione come pianta da giardino e del suo successo va al colore rosso brillante delle foglie ma la pianta è molto apprezzata anche per la fioritura bianca primaverile composta da ampie infiorescenze ad ombrello formate da piccoli fiori bianchi dal profumo delicato.

Oltre il colore, le foglie hanno anche un altro punto di forza: non cadono quasi mai, permettendo quindi di creare una siepe compatta a soli tre anni dalla messa a dimora delle piante giovani.

I rami sono quasi sempre spinosi. Le foglie sono alternate, intere o finemente dentate, e, in base alla specie, variano da 3 a 15 cm in lunghezza e da 1,5 a 5 cm in larghezza.

La Fotinia produce un piccolo frutto a forma di mela che misura da 4 a 12 mm.

Matura in autunno e spesso rimane appeso sul cespuglio fino all’inverno. I frutti sono impiegati come cibo dagli uccelli, che espellono i semi con i loro escrementi e quindi contribuiscono alla moltiplicazione della pianta.

Classificazione botanica

La Photinia è un genere che appartiene alla famiglia delle Rosaceae, la stessa delle rose.

Principali specie e varietà

Ci sono diverse specie e varietà di Fotinia, in commercio esistono soprattutto ibridi
ecco le principali:

Photinia x fraseri

Photinia x fraseri
Photinia x fraseri – foto di Hedwig StorchCC BY-SA 3.0

La varietà probabilmente più coltivata è la Photinia x fraseri, si tratta di un ibrido ottenuto attorno al 1940, tra le specie Photinia glabra e Photinia serrulata, ottenuto dal vivaio Fraser di Birmingham, nello Stato di Alabama (USA). Fu poi commercializzata con il nome di “Birmingham”.

Vanta una discreta rusticità, come le altre specie si adatta bene a tutti i terreni, purchè ben drenati. Le foglie giovani ovalie e lanceolate, sono di un bel colore rosso.

É sempreverde, di aspetto tondeggiante e frondoso, che può arrivare a misurare un’altezza di 3-4 metri di altezza. All’inizio della primavera regala un’abbondante fioritura caratterizzata da piccoli fiori bianchi, riuniti in corimbi, delicatamente profumati.

Della specie Photinia x fraseri esistono molti cultivar (il cui numero cresce anno dopo anno) tra cui citiamo

  • Photinia × fraseri ‘Camilvy’ con foglie corrugate,
  • Photinia × fraseri ‘Curly Fantasy’ con foglie ondulate,
  • Photinia × fraseri ‘Super Hedger’ a crescita verticale e molto veloce,
  • Photinia × fraseri ‘Robusta Compacta’: forma un arbusto compatto e folto e presenta foglie più piccole di un colore rosso vivo. Cresce rapidamente ed è resistente al freddo. E’ una varietà rustica molto apprezzata per realizzare siepi basse.

Photinia × fraseri ‘Red Robin’

Fotinia Red Robin
Fotinia Red Robin

Si tratta della cultivar più diffusa che ha ottenuto anche il premio al merito da giardino della Royal Horticultural Society

É un arbusto sempreverde altamente decorativo caratterizzato da foglie di color rosso vivace che nel momento in cui germogliano diventano poi verde scuro lucido.

La fioritura avviene nei mesi di aprile maggio.

Photinia × fraseri ‘Little Red Robin’ – Photinia Nana

C’è anche la cultivar Photinia × fraseri ‘Little Red Robin’che somiglia molto alla ‘Red Robin’, ma è la variante nana la cui altezza non supera i 50/60 cm, ideale quindi per i piccoli spazi e per la coltivazione in vaso.

É sempreverde, compatta con portamento eretto. I rami sono ricoperti rami da foglie di colore verde brillante. Fiorisce durante la primavera producendo fiori di colore bianco.
É coltivata soprattutto in vaso ma è indicata anche per la realizzazione di piccole siepi e bordure in zone soleggiate o di ombra parziale. Non sopporta i climi troppo freddi.

Photinia × fraseri “pink marble

Si tratta di una variante della P. Red Robin conosciuta anche con il nome di ‘Cassini’. Vanta una romantica tinta roseata un margine variegato bianco-crema sulle foglie. E’ alta circa 2 metri ed è caratterizzata. E’ una varietà adatta alla coltivazione in vaso, come pianta da siepe. Non ha particolari esigenze colturali, resiste fino a -20°C.

Photinia villosa

Photinia Villosa
Photinia Villosa – foto di SalicynaCC BY-SA 4.0

La Photinia villosa è un arbusto deciduo originario della Cina, del Giappone e della Corea. Nota anche come bacca di Natale e Photinia orientale, compone un arbusto alto e largo oltre 3 metri. E’ caratterizzata da foglie ellittiche che in autunno diventano rosse e arancioni. Produce grappoli di fiori bianco rosati. E’idonea alla coltivazione nei giardini spaziosi e nei parchi pubblici.

Photinia serratifolia

Photinia serratifolia
Photinia serratifolia- foto di Qwert1234 CC BY-SA 3.0

Nota anche come Fotinia cinese è un arbusto sempreverde originario della Cina. E’ caratterizzata da rami alti con foglie lanceolate, lunghe 20 cm e larghe 8, verde scuro su rami rossi. In primavera produce fiori color crema a cui fano seguito bacche che maturano in autunno e che resistono anche nei mesi invernali.

Photinia davidiana

Photinia Davidiana
Photinia Davidiana – foto di Xemenendura-CC BY-SA 3.0

Si tratta di una pianta arbustiva perenne originaria della Cina e del Giappone. Ha una forma tondeggiante e arrivare a misurare 3-4 metri di altezza. E’ caratterizzata da lunghe foglie lanceolate ed in primavera produce corimbi di piccoli fiori profumati prima bianchi seguiti da grappoli di bacche rotonde rossastre.

E’ largamente coltivata a scopo ornamentale per la costruzione di siepi in zone soleggiate ma cresce abbastanza bene anche in penombra ed in un luoghi riparati dai venti freddi invernali.

Photinia beauverdiana

Si tratta di un albero deciduo espanso caratterizzato da foglie lunghe, ovali e dentate che dal verde scuro virano al rosso in autunno. In tarda primavera produce grappoli di piccoli fiori bianchi seguiti da bacche ovali rosse.

Photinia “Birmingham

È stato il primo ibrido di Photinia x fraseri di cui abbiamo parlato sopra. Fu chiamato così dal vivaio Fraser per la commercializzazione


Si tratta di una varietà arbustiva compatta e molto rustica con fusti ramificati ricoperti da foglie tondeggianti, cuoiose di colore tendente al rame. In primavera produce grandi infiorescenze composte da piccoli fiori a 5 petali. E’ resistente al gelo e tollera anche una temperatura di -5 °C.

Fioritura

Fotinia
Fotinia

La Fotinia fiorisce in primavera producendo fiorellini bianchi delicatamente profumati.

Consigli per la coltivazione della Fotinia

Fotinia
Fotinia

La Fotinia è una pianta resistente, largamente impiegata come siepe da giardino. Cresce bene nei climi austeri e spesso si trova come arbusto decorativo delle aiuole o come pianta da ingresso.

Ha un’ottima resistenza allo smog e per questo è sovente presente nei parchi cittadini o nelle zone densamente trafficate.

Quando allevata in vaso si tratta di una deliziosa pianta decorativa, ci sono specie più di altre che ben si prestano alla coltivazione in vaso. Ad esempio la Photinia Red Robin che cattura l’attenzione in qualunque contesto, soprattutto durante la fioritura primaverile, quando il contrasto rosso-bianco è molto apprezzabile.

Necessita di poche cure: una zona soleggiata, poca acqua, un terreno ben drenato e una potatura di contenimento.

Coltivazione in vaso

Per la Photinia occorre un vaso ampio e piuttosto profondo, che consenta alla pianta di svilupparsi correttamente. Si deve disporre dell’argilla espansa o altro materiale drenante sul fondo del vaso, per scongiurare il rischio di ristagni idrici. La differenza principale rispetto a una Fotinia coltivata in piena terra è relativa all’irrigazione: in vaso, infatti, la pianta ha bisogno di essere innaffiata regolarmente tra la primavera e l’estate.

Il rinvaso si esegue quando le radici della pianta fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature. Si impiega un contenitore più grande del precedente e del nuovo terriccio fresco.

Coltivazione in piena terra

I momenti migliori per piantare la Fotinia sono la primavera e l’autunno, stagioni non troppo calde o fredde che permettono alla pianta di adattarsi al meglio. L’autunno, in particolare, rappresenta il periodo migliore perché corrisponde con il periodo in cui maturano i frutti.

La siepe va posizionala in un luogo soleggiato o a mezz’ombra, ci si deve assicurare che il terreno in cui si mette a dimora sia ben drenato, privo di qualsiasi ristagno idrico. Il terreno va lavorato bene ed arricchito con terriccio fresco e con dello stallatico. Va aggiunta anche della sabbia per aumentarne la porosità e migliorarne il drenaggio. Le piante giovani devono essere ben protette dal vento e dal freddo intenso.

La crescita di questa pianta è piuttosto veloce, si tratta di un arbusto vigoroso che si allarga in base alla specie. Anche la distanza tra una pianta e l’altra, in fase di piantumazione, può quindi variare dai 50 a 90 cm circa.

Pianta da siepe

Fotinia
Fotinia

La Fotinia è un’ottima pianta da siepe, cresce forte e rigogliosa. E’ un’esplosione di colori costante che renderà il giardino sempre colorato: rosso, verde, bianco.

Coltivazione in terrazzo

Le specie di Fotinia coltivate in vaso possono decorare terrazzi e balconi.

Temperatura

Questa pianta da siepe ha un ottima resistenza, cresce in tutti i climi: dal clima di montagna a quello oceanico.

La resistenza alle basse temperature varia anche in base alla specie. Pertanto se si abita una zona caratterizzata da climi particolarmente rigidi è opportuno optare per specie più resistenti.

Luce

La Fotinia può essere allevata in pieno sole o a mezz’ombra

Fotinia
Fotinia

Terriccio

La pianta si adatta a qualsiasi tipo di terreno purché sia ben drenato.

Annaffiatura

Generalmente la Fotinia non ha bisogno di molta acqua e, nella maggior parte dei casi, si accontenta delle piogge. Si deve fare attenzione che il terreno non sia secco o troppo umido.

Moltiplicazione

La Photinia può essere propagata per talea o per seme, il metodo più efficace è la talea

Moltiplicazione per semina

La semina si esegue stratificando i semi su una composta mantenuta umida fino alla comparsa dei germogli.

È poco praticata poiché richiede tempi lunghi e perché in nuovi esemplari hanno caratteristiche diverse per via delle ibridazioni e della mescolanza del patrimonio genetico.

Moltiplicazione per talea

Nei mesi estivi si devono prelevare delle talee semilegnose da rami sani e vigorosi impiegando cesoie ben affilate e disinfettate.

Si devono anche eliminare le foglie e si deve mettere a radicare ogni talea in un vasetto con terriccio universale miscelato con abbondante sabbia oppure torba e sabbia. Occorre poi innaffiare regolarmente e posizionare i vasi all’ombra fino all’attecchimento delle radici.

Le nuove piantine, prime di essere messe a dimora in piena terra, man mano che si irrobustiscono si devono trasferire in vasi più grandi e vanno allevate per almeno per 2-3 anni prima del trapianto a dimora definitiva.

Photinia
Photinia

Concimazione

La Photinia non ha particolari esigenze in tema di concime. Tuttavia nella stagione vegetativa si può spargere alla base della siepe del concime granulare a lenta cessione.

Potatura

La Fotinia va potata non oltre le 2 volte all’anno, e sempre dopo il periodo di fioritura, così da mantenere la chioma folta e favorire la crescita delle nuove foglie. Si consiglia di intervenire a fine agosto. Si devono lasciare alcuni fiori, perché potrebbero formarsi dei nuovi frutti

Vanno potati i rami più esterni: più se ne tagliano, più si avranno nuovi boccioli rossi in autunno.
La potatura invernale va invece eseguita non più tardi di metà Dicembre, e solo per contere la crescita e dare forma alla pianta.

Altri consigli per la cura

La Fotinia si adatta bene pressoché a qualunque terreno e non necessita di cure particolari.

Cresce con poca acqua, l’annaffiatura è però importante nel periodo estivo, anche se si deve assolutamente evitare il ristagno idrico alla base del fusto.

Per la concimazione è consigliabile usare lo stallatico durante il periodo invernale e concimi organici nel periodo estivo, se si vuole aumentare la crescita occorre optare per quelli con molto azoto.

Per la Fotinia allevata in vaso è meglio usare un concime a rilascio graduale di azoto e potassio, da fornire preferibilmente prima di agosto.

Photinia
Photinia

Parassiti, malattie ed altre avversità

La Photinia è resistente, ma teme in modo particolare gli afidi e la cocciniglia.

La cocciniglia può essere debellata trattando le foglie con un olio minerale o semplicemente piantando la pianta in una zona soleggiata. Se si scorgono sulle foglie delle macchie di colore grigiastro, la pianta potrebbe essere stata attaccata dall’Entomosporium maculatum: si tratta di una malattia che si verifica in primavera, e che si può prevenire in inverno rimuovendo dal terreno le foglie malate e cadute.

Se si nota un deperimento della pianta, che si presenta con colori più spenti del solito, forse il caso di potare i rami cosi da favorire la nascita di nuovi getti, oppure si può usare del concime organico o minerale per restituire vigore.

Una comune infestazione della Photinia è quella provocata dall’oziorrinco adulto, una bruco che si nutre delle sue radici, identificabile dai segni rotondi su fusto e foglie.

Curiosità

La Photinia è stata classificata nel 1821 da John Lindley, botanico inglese. Il suo nome deriva dal greco “photeinos”, che si traduce con “brillante”, aggettivo che descrive l’aspetto delle foglie.
Nelle zone della Nuova Zelanda è spesso utilizzata per intrecciare i tipici costumi delle feste tradizionali.

Tossicità e/o Uso Erboristico

Alcune varietà di Photinia sono tossiche per la presenza di glicosidi cianogeni nei vacuoli del fogliame e delle cellule della frutta. Se le foglie vengono masticate, i composti vengono rilasciati e vengono rapidamente convertiti in acido cianidrico (HCN) che blocca la respirazione cellulare. La quantità di HCN prodotta varia sensibilmente tra i taxa ed è solitamente maggiore nelle foglie giovani. I ruminanti sono particolarmente colpiti dai glicosidi cianogeni perché il primo stadio del loro sistema digestivo (il rumine) ha le condizioni migliori per la liberazione di HCN rispetto allo stomaco dei vertebrati monogastrici.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”


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