Il nome scientifico è abbastanza impronunciabile: Thalictrum rochebruneanum, quello comune certamente più abbordabile: ruta dei prati o ruta lavanda.
Si tratta di una pianta perenne rizomatosa originaria della penisola coreana e del Giappone.
Cresce generalmente fino a 120-180 cm di altezza, ha un portamento slanciato, ed un aspetto arioso. Il fogliame color verde-bluastro ricorda quello delle Aquilegia. Il Thalictrum rochebruneanum regala fioriture molto particolari: delle nuvole di piccoli fiori penduli color lavanda-porpora con stami gialli a contrasto.
La sua ariosità le conferisce una sorta di trasparenza che la rende perfetta per essere collocata davanti a perenni più basse o sul retro delle bordure.
Il Thalictrum rochebruneanum ha ricevuto il premio per il merito del giardino della Royal Horticultural Society .
Classificazione botanica
Il Thalictrum rochebruneanum è una specie del genere Thalictrum della famiglia delle Ranunculaceae.
Alla famiglia delle Ranunculaceae appartengono molti generi comunemente utilizzati a scopi ornamentali tra cui citiamo l’Aquilegia, l’Aconitum, il Delphinium, l’Helleborus, l’Eranthis, l’Anemone, la Clematis, il Ranunculus.
Fioritura

Rispetto alle altre specie del genere il Thalictrum rochebruneanum fiorisce più tardi, a metà estate generalmente nei mesi di luglio–agosto, quando la pianta si riempie di fiori color lavanda/glicine.
La fioritura è però più lunga rispetto alle altre specie del genere: arriva infatti fino a 6 settimane.
Consigli per la coltivazione del Thalictrum rochebruneanum
Il Thalictrum rochebruneanum si coltiva in terreno fertile, mediamente umido e ben drenato, Ama una posizione al sole leggero e attenuato.
Perde le foglie in inverno.
Non ama le estati calde e umide.
Coltivazione in piena terra
Il periodo migliore per la messa a dimora è la primavera. Le piante si posizionano in buche precedentemente lavorate ad una distanza di un metro. Meglio limitare al massimo 5 esemplari al metro quadrato.
Temperatura

Il Thalictrum rochebruneanum non teme il freddo, sopporta temperature fino a -20 C°, ma è insofferente alle estati calde ed umide.
Luce
Ama un’esposizione al sole se non troppo forte, meglio in ombra parziale.
Terriccio
Questa piante preferisce i terreni ricchi, mediamente umidi, ben drenati
Annaffiatura
Le irrigazioni devono essere regolari, il terreno tra un’annaffiatura e l’altra deve essere lasciato asciugare per scongiurare il rischio che si formino ristagni idrici e conseguenti marciumi radicali.
Moltiplicazione
La propagazione del Thalictrum rochebruneanum può essere fatta per seme e per divisone dei cespi o rizomi.
La semina può essere fatta nel periodo compreso tra marzo-aprile se in semenzaio freddo oppure a settembre. Si mettono i semi in un terriccio specifico avendo cura di mantenerlo sempre umido. Dopo circa 3 settimane avviene la germinazione.
Nel momento in cui le nuove piantine emettono almeno due foglie sufficientemente grandi potranno si possono trasferire in vasi singoli oppure possono essere messe a dimora definitiva in piena terra.
La divisione dei rizomi è invece una tecnica di propagazione vegetativa agamica e si esegue in primavera. I cespi più vigorosi si dividono in più porzioni ognuna che abbia delle radici ben sviluppate. le piante divise si impiantano subito.
Concimazione

Può risultare utile somministrare dello stallatico ben maturo nei mesi autunnali e del concime granulare a lento rilascio specifico per piante verdi e da fiore nei mesi primaverili.
Potatura
Il Thalictrum rochebruneanum va potato a fine autunno, prima che la pianta entri in riposo vegetativo.
Vanno accorciati i rami più lunghi e disordinati e vanno recise di circa la metà le infiorescenze appassite. Poi nei mesi primaverili, si può favorire l’emissione di nuovi getti fioriferi eseguendo un’ulteriore potatura accorciando i fusti.
Abbinamenti con altre piante
Il Thalictrum rochebruneanum si può abbinare a perenni, a fiori selvatici, all’Actaea, all’Astilbe, all’Hosta, al Trollius.
Molto utilizzato come sfondo in bordure miste a fioritura estiva.
Altri consigli per la cura
Occasionalmente è bene eliminare le erbe infestanti che crescono alla base dei cespi.
Parassiti, malattie ed altre avversità
È una pianta abbastanza rustica che generalmente non presenta gravi problemi di insetti o malattie. Occasionalmente possono presentarsi l’oidio e la ruggine.
Curiosità
Il nome del genere deriva dal termine greco thaliktron, usato da Dioscoride per descrivere una pianta di questo genere.
Tossicità
Non è una pianta tossica ma il contatto con il fogliame può irritare la pelle.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
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