Aquilegia

Aquilegia
Aquilegia

Bella si erge l’aquilegia e china il suo capo. È emozione? O è spavalderia? Voi non lo indovinate”.

Questa citazione è tratta da una poesia di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) e descrive perfettamente la peculiarità dell’Aquilegia che cosi bella tiene il capo chino quasi a nascondersi. Andiamo a conoscere questa pianta.

L’Aquilegia è una pianta erbacea perenne caratterizzata da un fogliame leggero e finemente diviso, da fiori dalla forma molto particolare, leggeri e con lunghi speroni che possono essere di colore bianco, azzurro, giallo, rosso, lilla, viola, rosa, o avorio.

Originaria dell’America, dell’Asia e delle zone alpine dell’Europa, solo alcune specie sono africane. In Italia cresce spontanea sulle Alpi e gli Appennini.

Il genere comprende una settantina di specie tutte rustiche e perenni, caratterizzate da foglie composte da tre lobi, incisi più o meno profondamente con un colore che va dal verde pallido al verde glauco e con fiori che possono essere solitari o riuniti in rade pannocchie.

Tutti i fiori hanno la forma caratteristica di calice formato da cinque sepali lanceolati, che racchiude i cinque petali della corolla tanto da formare una sorta di imbuto. I fiori alla base hanno uno sperone particolarmente pronunciato e nelle specie a fiore pendulo sono rivolti verso l’alto a comporre una coroncina.

Questa perennne viene coltivata per realizzare bordure miste o gruppi isolati, per la coltivazione in vaso sui terrazzi ma anche per il fiore reciso.

Classificazione botanica

Aquilegia
Aquilegia

L’Aquilegia è un genere di piante della famiglia delle Ranunculaceae, sottofamiglia Thalictroideae, tribù Isopyreae.

Principali specie

Il genere comprende circa 70 specie, con tantissimi ibridi e varietà orticole.
Nel nostro Paese, allo stato spontaneo, sono presenti circa dieci specie riunite, secondo Pignatti, in tre gruppi:

  • Aquilegia alpina (pianta delle rupi) che è presente con due specie distinte;
  • Aquilegia vulgaris (pianta dei boschi e dei cespugli in zone ricche d’humus) che è presente con quattro specie;
  • Aquilegia einseleana (pianta delle rupi e dei macereti) presente con cinque specie.

Tra le specie più impiegate come piante ornamentali troviamo l’ Aquilegia chrysantha, la specie caerulea, l’Aquilegia flabellata, la specie formosa, l’Aquilegia vulgaris, spontanea dei nostri boschi.

Aquilegia alpina

Aquilegia alpina
Aquilegia alpina- Foto di H. ZellCC BY-SA 3.0

Questa specie cresce spontanea nelle Alpi, arrivando a misurare un’altezza di 30-50 centimetri.

È caratterizzata da foglie fortemente incise e fiori di un bell’azzurro carico, che misurano una larghezza di 3-5 centimetri, con uno sperone ricurvo e molto pronunciato- di questa specie ci sono varietà a fiori di colore bianco e azzurro-violetto.

Aquilegia bertolonii

Aquilegia bertolonii
Aquilegia bertolonii – Foto di Lionnel RoussetCC BY-SA 2.5

Si tratta di una specie nana che arriva al massimo a misurare 15 centimetri di altezza.

Cresce spontanea nelle Alpi, e nei mesi di maggiogiugno produce grandi fiori blu-porpora. Si tratta di una pianta adatta alla coltivazione in vaso e nel giardino roccioso.

Il nome della specie prende il nome dal noto botanico sarzanese Bertoloni.

Aquilegia discolor

Aquilegia discolor
Aquilegia discolor – Foto di Juan José SánchezCC BY-SA 2.0

Questa specie è originaria della Spagna, è adatta al giardino roccioso e alla serra alpina.

L’Aquilegia discolor produce fiori larghi 3-4 centimetri, con sepali azzurro pallido e petali bianchi.

La sua altezza non supera i 10-15 centimetri.

Aquilegia ecalcarata

Aquilegia ecalcarata
Aquilegia ecalcarata – Foto di Meneerke bloemCC BY-SA 2.0

L’Aquilegia ecalcarata è originaria della Cina, è caratterizzata da fiori rosso porpora senza speroni che sbocciano riuniti in piccole pannocchie. Arrivano a misurare 30 centimetri di altezza.

Aquilegia flabellata

Aquilegia flabellata
Aquilegia flabellata – Foto di KENPEI CC BY-SA 3.0

Originaria del Giappone da aprile a luglio produce fiori ricadenti, con petali bianchi e sepali verdastri.

Ha un aspetto compatto ed una taglia ridotta (non supera infatti i 15-25 centimetri di altezza) che la rende adatta alla coltivazione in vaso.

Aquilegia pyrenaica o A. einseleana

Questa specie arriva a misurare fino a 15-25 centimetri di altezza, produce fiori molto piccoli di colore azzurro-violaceo.

Aquilegia scopulorum

Aquilegia scopulorum
Aquilegia scopulorum- Foto di Stan Shebs CC BY-SA 3.0

Questa specie è originaria dell’America Settentrionale, in estate produce fiori di colore viola, con sfumature più scure sugli speroni. Cresce fino a 15 centimetri di altezza.

Aquilegia caerulea

Aquilegia coerulea
Aquilegia coerulea- Foto di Josef F. StueferCC BY 2.0

Questa specie è originaria delle Montagne Rocciose dell’America Settentrionale, ha foglie larghe di colore verde glauco.

Nel periodo che va da aprile a luglio produce fiori con petali bianchi e sepali azzurri che misurano il doppio dei petali. Arriva a misurare 40-80 centimetri.

Aquilegia canadensis

Aquilegia canadensis
Aquilegia canadensis- Foto di Fritzflohrreynolds CC BY-SA 3.0

Questa specie è originaria dell’America Settentrionale. Da maggio a luglio produce fiori ricadenti di colore giallo, con speroni rossi. Arriva a misurare fino a 40-50 cm. di altezza. Preferisce i terreni leggeri, sabbiosi, argillosi.

Aquilegia chrysantha

Aquilegia chrysantha
Aquilegia chrysantha- Foto di Stan Shebs CC BY-SA 3.0

Una specie originaria dell’America Centrale, caratterizzata da foglie di colore verde glauco e fiori larghi 5-7 centimetri con sepali gialli con striature rosse e petali gialli, con speroni lunghi 4-5 centimetri.

La fioritura avviene nel periodo che va da maggio ad agosto. Arriva a misurare fino a 1 metro di altezza.

Aquilegia longissima

Aquilegia longissima
Aquilegia longissima- Foto di Melburnian CC BY-SA 3.0

Questa specie è originaria dell’America Centrale, produce fiori gialli con sepali lanceolati e petali con speroni lunghi anche 7-8 centimetri. La fioritura avviene nel periodo compreso da giugno a settembre. L’altezza è tra i 30 ed i 60 centimetri.

Aquilegia vulgaris

Aquilegia vulgaris
Aquilegia vulgaris

Si tratta di una specie originaria dell’Europa, è caratterizzata da fusti che tendono a ramificarsi nella parte superiore. Nel periodo di maggio-giugno produce fiori penduli, che arrivano a misurare 2-4 centimetri di larghezza di colore blu o viola scuro, con speroni corti.

Può arrivare a misurare fino a un metro di altezza.

Aquilegia skínneri

Questa specie è originaria del Nord America e del Messico, è alta circa 80 centimetri ed è resistente al freddo. La fioritura avviene in estate quando produce grandi fiori molto decorativi bi colori giallo-arancio con spruzzi rossastri.


Fioritura

Aquilegia
Aquilegia

La fioritura cambia in base alla specie ma generalmente avviene nella tarda primavera o ad estate inoltrata. I fiori hanno un alto potere decorativo.

I fiori sono ermafroditi ossia sullo stesso fiore ci sono sia gli organi di riproduzione maschile che quelli femminili.

Consigli per la coltivazione dell’Aquilegia

Si tratta di una pianta rustica che non richiede cure particolari e che si adatta bene alle diverse situazioni.

La loro durata vegetativa non è molto lunga: nel giro di pochi anni perdono la loro bellezza ed il loro vigore e vanno, pertanto, rinnovate.

Coltivazione in vaso

Aquilegia – Foto di Floradania

L’Aquilegia può essere coltivata anche in vaso, questo tipo di coltivazione è indicata soprattutto per le specie alpine, in particolare per la specie Aquilegia flabellata e le sue varietà. I vasi adatti sono ciotole di 20-25 centimetri di diametro, raggruppando 3-4 piante per contenitore.

Il rinvaso si esegue ogni due anni nel mese di Marzo. Per la coltivazione in vaso si può usare un terriccio specifico per piante da fiore. Sul fondo è bene depositare uno strato di biglie di argilla espansa per migliorare il drenaggio dell’acqua.

Coltivazione in piena terra

Per la messa a dimora in piena terra si deve procedere in primavera.

Prima di procedere all’impianto occorre eseguire una vangatura dell’aiuola arricchendo il terreno con l’aggiunta di letame maturo. Si devono fare delle buche che siano poco più larghe e profonde delle dimensioni del pane di terra che avvolge le radici.

Indispensabile il drenaggio per scongiurare il rischio di marciumi radicali. Per favorire il drenaggio è opportuno porre sul fondo della buche della sabbia grossolana o altro tipo di materiale drenate.

Dopo l’impianto, si riempiono i vuoti con altro terriccio, e si compatta con una leggera pressione delle mani. Infine si annaffia abbondantemente con acqua meglio se non calcarea.

Pianta da siepe?

Aquilegia
Aquilegia

L’Aquilegia forma dei bei cespugli variopinti e con un ricco fogliame.

Coltivazione in terrazzo

Si tratta di una pianta in grado di decorare i terrazzi ed i balconi quando coltivata in vaso.

Temperatura

L’Aquilegia è una pianta perenne e rustica che tollera bene sia le alte che le basse temperature. Cresce spontanea in alcune aree alpine e prealpine quindi non teme il freddo.

Solitamente preferisce aree fresche, ma soleggiate per almeno alcune ore al giorno. Durante il periodo invernale è consigliabile provvedere a una pacciamatura con fogliame secco per anticipare la ripresa vegetativa primaverile.

Luce

Aquilegia
Aquilegia

Questa pianta preferisce posizioni a mezz’ombra ma ben sopporta un’ esposizione in pieno sole in clima fresco. Ci sono specie che, più di altre, sono adatte sia a posizioni soleggiate che a mezz’ombra. È comunque opportuno fare attenzione ai colpi di sole, che possono provocare una rapida disidratazione delle piante.

Terriccio

L’Aquilegia preferisce terreni umidi e freschi, è fondamentale che siano ben drenati e ricchi di sostanza organica, con aggiunta di terriccio di foglie.

Annaffiatura

Questa pianta non richiede annaffiature abbondanti ma irrigazioni moderate. Quindi poca acqua ma spesso. Tollerano anche brevi periodi di siccità.

Moltiplicazione

Aquilegia
Aquilegia – Foto di Floradania

Questa perenne può essere moltiplicata per seme o per divisione dei cespi.

Il periodo adatto per la semina è la primavera, ed in tal caso si assisterà alla prima fioritura a partire dal secondo anno di vita. Il composto adatto è a base di torba e sabbia, in cassone freddo. Le nuove piantine vanno trapiantate nei mesi di settembre-ottobre.

In serra è possibile eseguire la semina anche nel mese di ottobre. In tal caso si procederà alla messa a dimora definitiva nella primavera seguente

Oppure si moltiplica per via agamica con la divisione dei cespi o per talea. Se si desiderano cespi vigorosi e molto fioriferi, una volta messe a dimora, le piante non vanno trapiantate per alcuni anni.

È una pianta che si ibrida spontaneamente con grande facilità.

Concimazione

Aquilegia
Aquilegia

Il concime va somministrato ogni 20 giorni, nel periodo aprile – luglio. È bene usare un concime per piante da fiore, sciolto nell’acqua delle annaffiature.

In alternativa si può fornire ogni 2 mesi del concime granulare a lenta cessione bilanciato in macroelementi e con una buona percentuale di microelementi. Le prime concimazioni vanno fornite a partire dal mese di marzo e vanno sospese in estate durante i mesi più caldi di luglio e agosto.

Potatura

Occorre potare la pianta eliminando le corolle sfiorite affinché si stimoli una fioritura nuova e generosa.

I fusti delle specie alpine, dopo la fioritura, devono essere cimati mentre i fusti delle specie da bordura devono essere tagliati a livello del suolo

Abbinamenti con altre piante

L’Aquilegia si abbina perfettamente con le campanule, con gli anemoni o con piante verdi come hosta.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Questa pianta può subire gli attacchi degli afidi che possono attaccare sia le foglie che i fiori. Possono essere eliminati con insetticidi specifici.

La ruggine si manifesta in primavera, quando compaiono macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie. Si debella con prodotti specifici.

Un altro nemico della pianta è il virus del mosaico del cetriolo che si manifesta con la comparsa di piccole macchie gialle che si formano fra le nervature delle foglie.

Curiosità

Il nome del genere deriva dal latino aquila (visto che i fiori ricordano un artiglio di aquila). Proprio per questo motivo in passato si associava alla pianta la proprietà di rendere la vista acuta come quella di un rapace.

Nell’antichità la pianta era anche nota come “erba del leone”, il suo nome comune, “colombina”, si riferisce alla somiglianza del fiore a un gruppo di colombe.

Nel medioevo l’aquilegia simboleggiava la nascita, è stata raffigurata in varie tavole della Natività di Gesù. Era considerata simbolo di Gesù Cristo e dello Spirito Santo, dell’umiltà, della tristezza, della fertilità, della sessualità e della volubilità.

La medicina popolare le attribuiva proprietà astringenti, antisettiche, depurative e calmanti tanto che veniva consigliata per disturbi del sistema nervoso. Le parti aeree ed i semi contengono una sostanza tossica quindi se ne può usare solo la radice per uso esterno nella cura di ulcere, scabbia e tigna.

Tossicità e/o uso erboristico

Aquilegia
Aquilegia

È una pianta velenosa ed altamente tossica per la presenza di glicosidi attivi che liberano acido cianidrico ed un alcaloide chiamato aquilegina e che possono provocare difficoltà cardio-respiratorie e danneggiare il cuore.

In medicina viene impiegata per le sue proprietà antisettiche, diuretiche, calmanti, ma per la sua tossicità è riservata esclusivamente all’uso da pare dei medici

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Linguaggio dei Fiori

Nel gergo dei fiori l’aquilegia simboleggia l’amore perfetto.

Bibliografia

Il genere Aquilegia L. (Ranunculaceae) in Italia -The genus Aquilegia L. (Ranunculaceae) in Italy di Enio Nardi

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