È conosciuta come il Fiore della passione, ma il suo nome è Passiflora.
Si tratta di una pianta rampicante rustica sempreverde (o quasi), apprezzata per il suo vigore e per l’ effetto decorativo dei fiori. È originaria delle zone tropicali e subtropicali del centro del sud America.
È caratterizzata da un apparato radicale con un notevole sviluppo in profondità. Il fusto varia a seconda delle specie per quel che concerne forma e consistenza e forma variabile. Lo si può trovare a sezione circolare o a sezione quadrangolare, poligonale, triangolare.
I fusti della Passiflora vanno indirizzati su sostegni. Soprattutto nelle specie rampicanti all’ascella delle foglie ci sono dei viticci utili come ancora della pianta per i supporti.
Così come i fusti anche le foglie variano per dimensioni e forme a seconda delle specie. Alcune specie sono caratterizzate da foglie di pochi millimetri (ad esempio la passiflora gracillima) altre hanno foglie che superano il metro di lunghezza (passiflora gigantifolia). A seconda delle specie le foglie sono semplici, mono o pluri lobate. Hanno stipole all’attaccatura del picciolo al fusto con forme e dimensioni che variano a seconda della specie.
Nel periodo che va da giugno ad agosto la Passiflora produce grandi fiori stellati, che rappresentano la principale attrativa di questa pianta.
La struttura dei fiori è piuttosto complessa: hanno forma simmetrica a raggi, sono solitari e si trovano all’ascella delle foglie, sono composti da una corolla di petali bianchi circondata da una corona di sottili filamenti con diversi colori, porpora alla base, bianchi nel mezzo ed azzurri all’apice.
La pianta dopo la fioritura, in genere in autunno, produce frutti commestibili di colore arancione che si formano solo nelle zone meno fredde. All’interno del frutto si trova una polpa gelatinosa che ricopre i piccoli semi.
Classificazione botanica
Il genere Passiflora fa parte della grande famiglia delle Passifloraceae, sottofamiglia delle Passifloroideae, tribù delle Passifloreae. ordine Malpighiales.
Principali specie
Esistono alcune decine di specie ed un centinaio di varietà di Passiflora, ma per quanto riguarda il nostro paese la specie principalmente diffusa è la Passiflora caerulea che, grazie al tantissimo interesse suscitato, ha dato vita a tantissimi ibridi.
Ci sono piante rampicanti, a portamento lianoso, arbustive, erbacee, annuali e perenni.
Passiflora caerulea
La Passiflora caerulea è originaria del Brasile e del Perù.
Il nome della specie deriva dal latino caeruleus, ossia ceruleo/azzurro in riferimento alla colorazione del fiore. Si tratta probabilmente della specie più diffusa nella nostra penisola. Ha una buona resistenza anche alle temperature più rigide.
Nel Paese d’origine è considerata una pianta medicinale: le foglie secche sono impiegate per le proprietà sedative, diuretiche, antielmintiche, emmenagoghe, antiscorbutiche.
Ha un portamento rampicante e possiede viticci grazie ai quali può ancorarsi alle superfici.
Fiorisce per tutta l’estate. Le foglie sono palmate a 5 lobi con un colore verde intenso e possiede i fiori piuttosto grandi, generalmente arrivano ad un diametro di 10 cm. Dentro i bellissimi fiori si distingue il colore blu dei filamenti della corona.
Della Passiflora caerulea esistono numerose cultivars, le più note sono:
- Passiflora coerulea ‘Costance Elliot’, caratterizza da fiori di colore bianco-panna;
- e la Passiflora coerulea ‘Imperatrice Eugenia’.
Passiflora incarnata
La Passiflora incarnata è originaria del centro America ma si è adattata bene anche al clima europeo.
È una specie molto rustica, ed è caratterizzata da un’elegante fioritura. Facile da coltivare, è la specie che desta più d’interesse per gli usi fitoterapici.
Il nome deriva dal latino incarnatus ossia colore della carne/rosso scuro. È caratterizzata da foglie trilobate e da grandi fiori solitari, di colore bianco violaceo con un’appariscente corona di filamenti dello stesso colore bianco-violaceo.
Il periodo di fioritura della Passiflora incarnata va da luglio fino a settembre.
Negli Usa veniva essiccata e fumata come alternativa della cannabis, per il suo effetto leggermente stimolante. In Sudamerica, con il frutto ricco di vitamina veniva preparato un vino con effetto inebriante.
Anche in Europa è largamente impiegata in ambito fitoterapico. Dalle foglie e dalle radici viene preparata una tintura madre usata come sedativo e antispasmodico.
Rappresenta un rimedio naturale per l’insonnia. La Passiflora incarnata produce serotonina.
Passiflora quadrangularis
La Passiflora quadrangularis è originaria del Brasile. La sua la particolarità è quella di possedere dei fusti quadrangolari. La sua fioritura che va da giugno e prosegue per tutta l’estate. I fiori che produce sono molto grandi, hanno sepali di colore bianco e petali rossi.
I filamenti della sua corona variano dal bianco, al blu al rosso.
Passiflora edulis (Maracuja)
La Passiflora edulis è originaria del Brasile. Si tratta di un rampicante che che può raggiungere un’ altezza di ben 7 metri
La sua fioritura inizia dal mese di giugno e dura per tutta l’estate.
I suoi fiori sono bianchi con la corona di filamenti rosso-violaceo.
Si tratta di una delle specie più diffuse in Italia, in particolare nel sud-Italia dove trova l’ambiente ottimale per per crescere rigogliosa.
È famosa per i suoi frutti commestibili chiamati maracuja o frutto della passione. Nelle zone più calde bissa la produzione di frutti anche due volte l’anno.
Passiflora laurifolia
Nota come granadilla gialla, questa specie è caratterizzata da un frutto di colore giallo rotondeggiante della grandezza di un uovo, con polpa biancastra. Il sapore è gradevole anche se leggermente acidulo.
Tra le specie che producono frutti commestibili ci sono anche: Passiflora coccinea, Passiflora nitida, Passiflora maliformis, Passiflora antioquiensis.
Passiflora incense
Si tratta di un ibrido di Passiflora frutto dell’incrocio tra Passiflora incarnata e Passiflora cincinnata, una pianta rustica, profumata e vivace ed una più delicata, subtropicale con fiori belli e grandi.
Il risultato è una pianta altamente decorativa.
Il fiore ha un diametro di 12-13 cm, composto da petali e sepali violetti, impreziositi da una grande corona di lunghi filamenti. I fiori sono violetti, ma hanno leggere bande più chiare, soprattutto al centro della corolla.
Fioritura
La particolarità della Passiflora sono i suoi fiori che si distinguono dalle forme uniche.
La fioritura avviene in estate ma varia da specie a specie: se coltivata in zone a clima particolarmente mite la passiflora può fiorire durante tutto l’anno.
Le dimensioni dei fiori variano in base alla specie: vanno dalla grandezza di un pisello a quella di un uovo.
I fiori della Passiflora sono generalmente ermafroditi e solitari (è raro che siano in coppia o in racemi) ed hanno dimensioni che variano a seconda della specie da pochi millimetri a parecchi centimetri.
Il Fiore della Passione possiede una struttura fiorale piuttosto originale: tre brattee che in alcune specie possono diventare molto appariscenti. Il calice è composto da 4-5 sepali corti con la pagina inferiore dai colori vivaci. La corolla è composta da un certo numero di petali a raggiera piana con colori intensi. Attorno al centro della corolla sorge una corona di filamenti molto appariscente con forme e dimensioni che variano a seconda delle specie.
L’appariscenza serve alla pianta per attirare gli insetti impollinatori.
La fioritura è molto apprezzata dalle api, per le notevoli quantità di nettare contenute nei fiori. Trattandosi infatti di piante non molto grandi delle foreste tropicali hanno compensato la non eccessiva grandezza con la vistosità dei fiori proprio per poter competere con l’alto numero di altre specie delle loro zone naturali.
In moltissime specie i frutti della Passiflora sono commestibili. Il frutto, che al suo interno è formato da una polpa gelatinosa che contiene i semi, consiste in una bacca di vari colori che cambiano a seconda delle specie, generalmente di forma ovoidale o allungata.
Consigli per la coltivazione della Passiflora
La coltivazione della Passiflora dipende dalla specie: alcune possono essere coltivate in giardino, altre in vaso.
Generalmente la coltivazione è piuttosto semplice, l’unica accortezza è che non tutte le specie tollerano temperature eccessivamente basse.
Coltivazione in vaso
La pianta è adatta anche alla coltivazione in vaso, ed anche come pianta da interno, purché si garantisca una buona esposizione alla luce solare. Ma non tutte le specie possono essere coltivate in vaso. Un esempio di specie che possono essere coltivate in vaso sono la Passiflora coerulea ed alcuni ibridi come la Passiflora incense che in ambiente ristretto fiorisce in modo più abbondante.
Se la passiflora viene coltivata in vaso, durante l’estate è opportuno sistemarla all’aperto
Il rinvaso delle passiflora deve essere eseguito annualmente nel mese di marzo fino a che il vaso non raggiunge le dimensioni di 25-30 cm. Dopo è sufficiente rimuovere lo lo strato superficiale del terreno per 2,5-3 cm e sostituirlo con terriccio nuovo.
Per ottenere una crescita ottimale ed una buona fioritura è fondamentale utilizzare un buon terriccio che possieda la caratteristica di permettere di drenare le acque in eccesso.
Una buona composizione potrebbe essere formata da una parte di terriccio fertile, una parte di torba e una parte di sabbia.
Coltivazione in piena terra
Nel caso in cui la Passiflora venga piantata all’aperto in un terreno argilloso, prima dell’impianto è opportuno scavare profondamente e mescolare della sabbia al terreno della sabbia al fine di migliorare il drenaggio e per consentire al terreno di riscaldarsi più rapidamente durante la primavera.
Il terreno deve essere lavorato fino a renderlo soffice. La buca deve essere più grande rispetto alla zolla di terra ed alle radici della pianta perché in tal modo si assicura un po’ di volume di terra smossa all’apparato radicale.
Si deve considerare che la pianta ama tanto sole, quindi è adatta per essere posta a sud, o sud-ovest e sud-est, ma è meglio evitare collocare la pianta in ambienti a nord o penalizzati da eccessive fonti di ombreggiamento. Inoltre, è necessario considerare il suo sviluppo rigoglioso: la pianta può arrivare a misurare anche i 5 metri di altezza.
Pianta da siepe
Se la pianta è coltivata all’aperto produce dei cespugli molto fitti che raggiungono altezze elevate tanto da essere usata come pergolato.
Coltivazione in Terrazzo
La Passiflora è ideale per decorare balconi e recinzioni. In breve tempo,con i suoi lunghi tralci, riesce, infatti a coprire grandi superfici.
In terrazzo può essere posta in grandi contenitori dove può sfoggiare i suoi fiori portati da tralci lunghi parecchi metri.
Temperatura
La Passiflora è una pianta tropicale e per questo ama il caldo. Si è adattata bene alle temperature del nostro Centro-Sud. Le temperature ideali sono quelle comprese tra i 18 e 27°C d’estate e 10 °C d’inverno.
Ma ci sono varietà più tolleranti alle basse temperature che crescono bene anche in Pianura Padana. Secondo Maurizio Vecchia in pianura padana si possono coltivare all’aperto la Passiflora caerulea e sue cultivar, Passiflora incarnata e sue cultivar, Passiflora tucumanensis, Passiflora actinia, e gli ibridi Passiflora x colvilli, Passiflora ‘Fata Confetto’, Passiflora ‘Fata Nivea’, Passiflora ‘Incense’.
Luce
Il Fiore della passione deve essere posto in una posizione soleggiata, meglio se a sud e deve ricevere abbondante luce. Se posta a mezz’ombra fiorisce molto meno.
Non deve esserci troppo vento e deve esserci un buon ricambio di aria. Occorre evitare le correnti d’aria.
Terriccio
Il terreno adatto al Fiore della passione deve essere fertile e fresco. Una buona miscela è composta da metà terra da giardino e metà humus.
Il terreno deve avere un’alta capacità drenante.
Annaffiatura
La Passiflora deve essere abbondantemente innaffiata a partire dalla primavera e per tutta la stagione estiva.
Il terriccio deve rimanere costantemente umido ma vanno assolutamente evitati i idrici.
Nella stagione fredda le irrigazioni vanno moderate ma il terreno va comunque mantenuto leggermente umido
Moltiplicazione
La Passiflora si moltiplica per talea o per seme.
La scelta della tecnica di moltiplicazione da adottare dipende dal risultato che si vuole ottenere: con la moltiplicazione per seme non si ha la certezza di ottenere piante uguali alle piante madri.
Moltiplicazione per talea
Si possono prelevare le talee dai fusti ad inizio primavera. Le talee devono essere tagliate subito sotto il nodo in modo tale da fare restare 2-3 foglie. Le talee vanno prese da piante sane e robuste.
Il senso del taglio deve essere obliquo per consentire una superficie più ampia per la radicazione ed per evitare l’accumulo di acqua.
Per i taglio si deve utilizzare un coltello o una lama affilati e disinfettati per non fare sfilacciature nei tessuti e per non infettarli.
La parte tagliata va spolverata con una polvere rizogena mescolata ad un fungicida.
Le talee vanno poi sistemate in un compost formato da torba scura e sabbia grossolana in parti uguali.
Si forma un buco e si sistemano le talee ad una profondità di un centimetro e mezzo due centimetri. Il terriccio va poi compattato
I contenitori vanno poi ricoperti con un foglio di plastica trasparente e vanno posti in un luogo all’ombra e ad una temperatura che si aggira attorno ai 21°C .Il terriccio va poi tenuto sempre leggermente umido annaffiandolo con acqua a temperatura ambiente senza bagnare la piantina.
Quotidianamente va tolta la condensa dalla plastica e va controllata l’umidità del terreno
Quando compaiono i primi germogli significa che la talea ha radicato. Allora si leva la plastica e la pianta va collocata in una posizione con più luce e ogni quindici giorni si somministra un concime liquido e si annaffia con moderazione la temperatura ideale per questa fase è sui 10 13 gradi. Le piantine nuove possono essere trapiantate in vaso ad inizio primavera.
Moltiplicazione per seme
Se pensate di utilizzare del seme prodotto dalle vostre piante, non indugiate a metterlo a germinare in quanto non durano a lungo e perdono abbastanza rapidamente la loro capacità germinativa o tendono ad allungare i tempi di germinazione.
i semi vanno tenuti in ammollo in acqua calda per circa 12 ore prima di essere seminati.
La composta dove andranno seminati i semi deve essere formata da una parte di terriccio fertile ed da una parte di sabbia grossolana o perlite o vermiculite. Vanno interrati ad una profondità di soli 5 millimetri.
Il vassoio con i semi deve essere collocato alla luce ad una temperatura di circa 26 gradi, con il terriccio costantemente umido.
Per garantire la temperatura ideale si deve ricoprire il vassoio con una lastra di vetro o di plastica, copertura che andrà rimossa quotidianamente per levare la condensa.
Quando i semi germogliano il contenitore si sposta in una posizione più luminosa senza copertura.
Quando le piantine sono abbastanza per essere manipolate vanno trapiantate in vasetti singoli e, se . Se all’aperto, si deve attendere la primavera successiva.
Ci vuole qualche anno perché la pianta produca i primi fiori
Concimazione
Con cadenza settimanale a partire dalla primavera e per tutta la durata dell’estate, la Passiflora va concimata utilizzando, diluito nell’acqua di irrigazione, un concime liquido.
Per ottenere una bella fioritura occorre utilizzare un concime con alte dosi di potassio e minori dosi di azoto.
Potatura
La Passiflora può essere potata in primavera per rendere armoniosa la forma. Quando si pota è fondamentale sterilizzare le cesoie. Si tratta di una regola che vale sempre. Se si espande eccessivamente si può potare anche in estate. In questo caso è sufficiente uno sfoltimento prima dell’emissione dei nuovi germogli fiorali.
La potatura può avvenire anche in autunno qualora si renda necessario staccare la pianta dal supporto a cui si è attorcigliata per ricoverare il vaso all’interno.
Abbinamenti con altre piante
Alla base della pianta si possono utilizzare piante annuali da fiore di scarso sviluppo, come portulache, salvia splendens, tagete.
Altri consigli per la cura
Se il clima è troppo rigido è consigliabile una pacciamatura naturale per proteggere la pianta in inverno ed evitare un’eccessiva traspirazione dell’acqua nei mesi estivi.
Garantendo alla passiflora abbondanza di luce solare, acqua, corretto concime e giusta temperatura si assicurano fioriture spettacolari.
Prospera meglio in un terreno povero, sassoso e ben drenato. Il Fiore della passione possiede radici carnose che scorrono in orizzontale ed a breve profondità.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Tra i problemi più comuni si riscontrano questi:
Foglie che cadono
La poca acqua può fare cadere le foglie più facilmente. Si risolve mantenendo il terreno costantemente umido
Ingiallimento e foglie e mancanza di fioritura
La poca luce può causare un ingiallimento del fogliame, si risolve collocando la pianta alla luce.
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie
Si tratta di una classica manifestazione dell cocciniglie farinose, che si possono eliminare con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o lavando la pianta con un acqua e sapone neutro e risciacquandola con cura. I casi più gravi richiedono l’ausilio di antiparassitari specifici.
Ingiallimento foglie e comparsa macchie brune
Il ragnetto rosso si manifesta con ingiallimento delle foglie e successiva caduta. In tal caso si deve aumentare l’umidità dell’ambiente e, in casi gravi, usare insetticidi specifici
Afidi sulla pianta
Si presentano come piccoli insetti mobili bianco-giallastro-verdastro. Si trattano con antiparassitari specifici.
Curiosità
Gli habitat della Passiflora sono le regioni tropicali del centro e del sud America.
La passiflora è chiamata volgarmente “fiore della passione” in quanto racchiude nella sua corolla tutti gli elementi simbolici del sacrificio di Cristo: un cerchio di filamenti purpurei rappresenta la corona di spine, i tre stili raffigurano i chiodi, lo stame, il martello.
Questa pianta venne introdotta in Europa nel 1610 da Emmanuel de Villegas, padre agostiniano al suo rientro dal Messico che rimase colpito dai suoi fiori che ricordava la corona di spine di Gesù Cristo.
Gli elementi che affascinarono per l’associazione con la passione di Cristo ci sono tutti:
- ci sono 5 stami a rappresentare le 5 ferite di Gesù;
- ci sono i 3 stigmi a simboleggiare i 3 chiodi;
- ci sono i 5 petali ed i 5 sepali che simboleggiano gli apostoli rimasti fedeli a Gesù;
- l’androginoforo (quel prolungamento che sorregge stami e pistillo) è la colonna della flagellazione ed i viticci rappresentano i flagelli
- le 5 antere ricordano le 5 ferite.
Queste associazioni affascinarono lui e padre Giocomo Bosio che ne parlò nel suo trattato sulla crocifissione di Nostro Signore, con la prima descrizione di questo fiore che venne chiamato, passione incarnata.
Linneo nel 1753 classificò questa pianta e mantenne il nome Passiflora che deriva dal latino flos passionis «fiore della passione».
Tossicità e/o uso erboristico
È una pianta che si presta a vari usi, ornamentali, terapeutici e per il consumo dei frutti.
In medicina la specie Passiflora incarnata ricca di flavonoidi e glucosidi ha proprietà calmanti, sedative e ipnotiche, antinfiammatorie e lenitive. Il frutto è usato come stimolante digestivo e per trattare i carcinomi gastrici. Le foglie essiccate sono un rimedio contro l’insonnia, l’epilessia e l’emicrania.
La Passiflora edulis produce alcaloidi beta-carbolinici e derivati triptaminici semplici.
In erboristeria viene miscelata ad altre piante con le medesime proprietà sedative, come ad esempio la valeriana.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori la Passiflora indica la passione religiosa, il nome comune di questa pianta non ha quindi alcuna allusione erotica. Si riferisce alla passione di Cristo: i filamenti colorati che circondano l’ovario ricordano una corona di spine, i 5 stami rappresentano le 5 ferite di Gesù e i 3 stigmi i 3 chiodi alle mani e ai piedi.
La pianta è quindi un forte simbolo di fede religiosa.
Bibliografia
Passiflore di Mariella Sgaravatti e Paola Zardini – Edagricole-New Business Media >
Passiflora: Passionflowers of the World Torsten Ulmer, John Mochrie Macdougal, Bettina Ulmer – (edizione Inglese)
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ma il frutto che da è buono?
si, e' buono, a me piace, ppoi come tutte le cose ipende dai gusti.
Ciao, la foto non è della caerulea, ma della Imperatrice Eugenie.
grazie per l'informazione,
ma non c'è scritto che quella foto della Caerulea
Questa pianta a me sembra bellissima,però se la fai crescere dentro casa,dove la fai arrampicare?
Ciao possiedo una passiflora quadrangularis e piantata in vaso rettangolare fa dei fiori bellissimi ma quando si chiudono dopo due giorni cadono perche non fa il frutto? grazie per un eventuale consiglio
Anche la mia passiflora alata fa i fiori ma dopo due giorni si chiudono e cadono tanto che ho pensato a qualche malattia.mi rincuora che è normale
Dopo la sfioritura compaiono i frutti della passiflora, vanno tagliati o debbono cadere da soli? Liliana