Avete presente le ghirlande fiorite che ornano i colli dei visitatori delle isole Hawaii? Ecco sono realizzate con i fiori della Plumeria.
Chi desidera un tocco tropicale per il proprio giardino può dedicarsi alla coltivazione di questa pianta nota anche come Frangipane o Pomelia. É una pianta originaria dell’America tropicale, in particolare dalle regioni caraibiche (Porto Rico, Giamaica, Cuba ecc.), dalla zona dell’istmo e dalla porzione settentrionale del Sud America. Gli esemplari più maestosi, che sono veri e propri alberi ultracentenari, si trovano in Messico.
In Italia è molto comune nel meridione, poiché il clima si adatta molto bene.
In Sicilia è conosciuta con il nome di Pomelia, ed è il fiore simbolo di Palermo.
Si tratta di un arbusto che nelle nostre abitazioni cresce fino ad 1,5 e 2 m di altezza, ma nell’habitat naturale può arrivare a misurare anche 10 metri.
La Plumeria è caratterizzata da un fusto carnoso e verde nelle piante giovani (e anche fragile) che con l’età si imbrunisce e si lignifica irrobustendosi. Inizialmente è diritto e privo di ramificazioni, in seguito si suddivide in tre rami che a loro volta si dividono in altri tre e così via.
La pianta inizia a ramificarsi dopo almeno 6-7 anni di vita e quando arriva ad 1 metro d’altezza. In quel momento inizia anche a produrre i primi fiori. Al centro della ramificazione si erge un’infiorescenza che porta contemporaneamente 20-30 fiori.
Le fioriture della Plumeria sono straordinariamente profumate e sono disponibili in una vasta gamma di colori: possono essere bianco puro, gialli, rosa, arancioni e rossi porpora, con occhio centrale di colore contrastante, ma anche crema, salmone, malva, lilla e lavanda, e con sfumature pastellate degli ibridi Rainbow (arcobaleno).
Hanno una particolare forma a girandola e ricordano i fiori dell’oleandro che, come la Plumeria, appartiene alla famiglia delle Apocinacee.
Classificazione botanica
Il genere Plumeria appartiene alla famiglia delle Apocynaceae. Comprende piante dal portamento di arbusti o di piccoli alberi, tutti o quasi a foglia caduca.
Alla famiglia delle Apocynaceae appartengono generi molto diffusi in coltivazione come piante ornamentali tra cui citiamo Adenium, Allamanda, Amsonia, Carissa, Hoya, Nerium (oleandro), Pervinca, Mandevilla, Trachelospermun o Rincospermo.
Principali specie
Il genere Plumeria conta sette specie, numerose sottospecie e oltre 200 ibridi, che si diversificano tra di loro soprattutto per il colore dei fiori, mentre le caratteristiche botaniche sono piuttosto simili.
Plumeria obtusa
Questa specie si contraddistingue per le foglie coriacee, che sono di dimensioni maggiori rispetto alle altre. É originaria soprattutto dalla Colombia.
É una pianta sempreverde, ma può perdere le foglie in presenza di una stagione secca ed eccessivamente prolungata.
Produce fiori bianchi e molto profumati, con una vigoria di crescita limitata.
Plumeria alba
La Plumeria alba è caratterizzata da foglie strette, con nervature in rilievo. Si tratta di un alberetto o arbusto originario di Porto Rico e delle Piccole Antille i cui fiori sono bianchi con centro giallo. Misurano una larghezza di 6 centimetri, raggruppati in dense infiorescenze. In sud America è nota anche con il nome di alhelì.
Plumeria rubra
Si tratta della specie più conosciuta e coltivata. É originaria dell’America centrale, dal Messico a Panama.
Largamente naturalizzata nei paesi tropicali, come in India, Australia, Isole del Pacifico, sud degli Stati Uniti, questa specie è caratterizzata da foglie ovate più grandi rispetto alla specie precedente.
Anche i fiori sono più grandi, arrivano a misurare 7-10 cm. Produce generalmente fiori rosa, ma ci sono varietà con altri colori: bianco, giallo, rosso, bronzo. Dalla Plumeria rubra sono stati creati moltissimi ibridi.
É il fiore simbolo del Nicaragua e delle Hawaii.
Plumeria pudica
É un arbusto originario di Panama, Colombia e Venezuela.
Si caratterizza da dimensioni contenute che lo rendono adatto a piccoli giardini. Presenta foglie allungate con una particolare forma a cucchiaio.
Produce fiori bianchi con un cuore giallo che si differenziano dalle altre specie perchè hanno i petali più arrotondati. Ha la peculiarità di non essere profumato.
É una specie facile da coltivare e se allevata nel clima giusto fiorisce tutto l’anno.
Ha dato vita a numerosi ibridi noti come Plumerie nane (dwarf frangipani).
Fioritura della plumeria
Nel nostro Paese la Plumeria fiorisce tra la fine di giugno e l’inizio di settembre.
La sua è una fioritura che si fa notare, non solo per la perfezione delle corolle, ma anche per la fragranza che emana anche a distanza.
In alcune varietà produce fiori profumatissimi, fruttati, quasi stordenti, in particolare dal tramonto all’alba, mentre in altre i fiori non hanno profumo ed in altre ancora emanano un sentore penetrante non del tutto gradevole.
Ai fiori seguono i frutti, follicoli allungati che contengono coppie di semi che nei luoghi d’origine maturano nel giro di otto mesi. Alle nostre latitudini è raro che si formano i frutti. Nel caso in cui la pianta fruttifichi è opportuno eliminare il frutto in quanto richiede un grosso sforzo produttivo alla pianta, a danno della successiva fioritura.
Consigli per la coltivazione della Plumeria
Le Plumerie non sono difficili da coltivare, crescono bene in pieno sole in climi miti, dove le temperature non scendono mai troppo.
In alternativa, se si vive in un luogo con inverni rigidi, si può tentare la coltivazione all’interno di un giardino d’inverno o in una serra riscaldata oppure in vaso cosi da poterla ritirare all’interno, in ambienti luminosi, durante i mesi freddi.
Coltivazione in vaso
Il Frangipane si adatta bene anche alla coltivazione in vaso, purchè si scelga un vaso con dimensioni adeguate.
Non necessita di particolari cure ma è necessario considerare le dimensioni della pianta durante l’anno in funzione del luogo in cui dovrà essere riposta durante l’inverno.
Nel momento in cui la pianta raggiunge la massima dimensione per il vaso in cui vive, si può procedere con il rinvaso. Questa è l’occasione per ridurre la lunghezza delle radici originali prima di metterle a dimora nel nuovo contenitore, con del nuovo terriccio. Assieme al terriccio si devono inserire anche pomice o lapillo vulcanico (o scoria), per facilitare il drenaggio, indispensabile per evitare i ristagni idrici ed il conseguente marciume radicale.
Coltivazione in piena terra
Con le giuste condizioni il Frangipane può essere facilmente coltivato anche all’esterno in piena terra, dove può crescere fino a diventare un piccolo albero.
Le aree migliori in cui coltivare questa pianta sono quelle dove c’è una netta alternanza delle stagioni, dove a periodi di piogge intense, seguono periodi con precipitazioni scarse o quasi nulle.
Cresce anche su terreni poveri, con rocce e pietre ma il terreno ideale per la plumeria deve essere ricco di sostanza organica, ben drenato, integrato con sabbia ed altri materiali che facilitino lo smaltimento celere dell’acqua in eccesso.
Per la coltivazione in giardino è opportuno scegliere una posizione ben soleggiata che ne ottimizza lo sviluppo e dona colori accesi alle fioriture.
La coltivazione in posizioni di mezz’ombra rallenta la crescita e riduce le fioriture, oltre che la brillantezza dei colori dei fiori.
Si devono garantire almeno sei ore di pieno irraggiamento solare al giorno.
Coltivazione in terrazzo
La posizione ideale per il Franginape coltivato in terrazzo è a ridosso di un muro esposto a sud, riparato dal vento, con una buona esposizione al sole.
Durante l’autunno, se non ci si trova in una zona con cliam ideale, gli esemplari coltivati in vaso, devono essere ritirati in un luogo protetto, anche con una luce inferiore rispetto a quella estiva ma con una buona ventilazione e priva di umidità, con temperature sempre superiori ai dieci/dodici gradi.
Per le varietà che mantengono le foglie, è preferibile mantenere le temperature e la luce ad un livello superiore.
Temperatura
La Plumeria è in grado di sopportare anche il salmastro del mare, purché sia protetta dai venti dominanti, che potrebbero danneggiarla.
Quando è esposta a periodi brevi di gelo leggero, non soffre particolarmente ma in presenza di basse temperature è necessario metterla al riparo in serre, giardini d’inverno o altri ambienti protetti, adeguatamente riscaldati.
Luce
La Pomelia va tenuta all’aperto in una posizione soleggiata, meglio con un’ombreggiatura durante le ore estive più calde. È opportuno che sia anche riparata dal vento, per evitare il rischi di lacerazioni sulle grandi foglie.
Terriccio
Il terreno ideale per questa pianta è bilanciato e molto fertile, non pesante, e ben drenato. Per questo è bene aggiungere perlite o pomice al substrato e magari un piccolo strato di ghiaia o argilla espansa sul fondo del vaso.
In piena terra vive bene su terreni sciolti, sabbiosi, aridi e sassosi, ma sempre ben drenati.
In estate è consigliabile pacciamare il terreno così da mantenere il substrato di coltivazione fresco e leggermente umido, oltre a ridurre la presenza di erbe infestanti nelle aiuole o nei vasi.
Annaffiatura
In vaso le irrigazioni si eseguono durante il periodo vegetativo, da metà aprile a metà ottobre, lasciando sempre asciugare il terriccio tra una e l’altra.
Gli esemplari allevati in piena terra vanno irrigati ogni qual volta non dovesse piovere per oltre due settimane.
Durante l’inverno, in qualunque situazione di svernamento, vanno invece completamente sospese. In piena estate gradisce vaporizzazioni del fogliame di prima mattina con acqua distillata.
Moltiplicazione
La Plumeria può essere propagata tramite seme o talea.
La riproduzione da seme permette di ottenere varietà diverse dalla pianta madre, purché ci siano nelle vicinanze cultivar fertili (non ibridi). Si prelevano a maggio direttamente dalla pianta i semi prodotti l’anno precedente e si pongono in vasetti con torba e sabbia leggermente umide, da tenere tra 20 e 25 °C costanti. Occorrono almeno cinque anni prima di ottenere la fioritura, che sarà però diversa da quella della pianta madre.
Con la moltiplicazione per talea si ottengono invece piante identiche alla madre. Questa tecnica di coltivazione spesso consente un anticipo nella fioritura, dopo soli tre anni. Nel mese di maggio si prelevano porzioni di rami maturi, semilegnosi, grigiastri, della lunghezza di 30-60 cm, che vanno liberate di quasi tutte le foglie e si lasciano ad asciugare in luogo ombroso e ventilato per quindici giorni.
Le talee vanno poi interrate in vasi con metà sabbia e metà terriccio per succulente, da mantenere sempre leggermente umido, in luogo prevalentemente ombreggiato. Attorno alla fine di agosto, nel momento in cui la piantina ha prodotto un’abbondanza di foglie, si somministrano un paio di concimazioni potassiche. Durante il primo inverno la temperatura deve essere superiore a 12 °C.
Le plumerie si riproducono anche per margotta, e si possono innestare per ottenere fiori diversi sulla stessa pianta.
Concimazione
Nel periodo che va da maggio a settembre vanno effettuale le concimazioni: nei primi cinque anni di vita si usa un fertilizzante per piante verdi, per favorire la crescita; dal sesto anno si impiega invece un fertilizzante per piante da fiore. Entrambi devono essere liquidi e somministrati ogni 15 giorni nell’acqua d’irrigazione.
Il Frangipane richiede maggiori energie durante la stagione vegetativa e poche durante il riposo invernale. Durante la stagione vegetativa, è opportuno usare concimi solubili in acqua, da somministrare con l’acqua delle irrigazioni.
Nel periodo del riposo vegetativo vanno evitate le concimazioni, che possono solo causare danni alla pianta anche alterando la salinità del terreno.
Potatura
Potrebbe anche non avere necessità di potatura se coltivata come pianta d’appartamento. Basta eliminare le parti secche.
La Plumeria può trarre giovamento dalle potature se si vuole dare una forma. In base alla specie ed alle varietà è possibile scegliere che forma e dimensione darle: a cespuglio compatto, a piccolo alberello, con più o meno rami.
Tieni conto che i fiori appaiono alle estremità dei rami dell’anno precedente, se li elimini non ci saranno fiori su quel ramo.
Come per molti arbusti da fiore, meglio potare la pianta solo dopo la fioritura, intervenendo sulla chioma della pianta per gradi così da mantenere costante la fioritura di anno in anno.
Alle estremità dei rami recisi, la pianta emetterà nuovi getti che daranno vita ad altri rami giovani.
Parassiti, malattie ed altre avversità
La Plumeria vanta una buona resistenza ai parassiti ed una buona rusticità nel suo ambiente naturale.
Le patologie che possono presentarsi con maggior frequenza sono il marciume radicale e quello apicale.
Si tratta di problemi che possono essere provocati da eccessive irrigazioni, o quando si è in presenza di un substrato poco drenante e con temperature troppo basse. Possono determinare anche il deperimento totale della pianta colpita.
Tra gli insetti più comuni che possono colpire il Frangipane ci sono i tripidi, i ragnetti rossi e le cocciniglie. Si tratta di insetti che prosperano soprattutto su piante non in buone condizioni, in luoghi caldi, con scarsa ventilazione e ricchi di umidità. Il segno più evidente della presenza del ragnetto rosso è la comparsa sulla foglia di tanti piccoli puntini gialli e di una sottile e impercettibile ragnatela nella parte inferiore della foglia. Dopo un attacco massiccio di ragnetto rosso (Tetranychus urticae), le foglie ingialliscono completamente, ed arrivano a cadere.
Per combatterlo si possono impiegare dei prodotti specifici (acaricidi), meglio se di origine naturale oppure degli antagonisti naturali, come il Phytoseielus persimilis.
Curiosità
La Plumeria è arrivata in Europa nel 1770, con i primi esemplari introdotti in Gran Bretagna e coltivati in serra calda. É stato il frate botanico Charles Plumier, alla fine del ’600, l’esploratore delle regioni tropicali ad aver scoperto le diverse specie, e proprio a lui il medico-botanico svedese Carlo Linneo ha dedicato nel ‘700 il genere di queste seducenti piante.
É chiamata anche “frangipane” perché il suo aroma (che richiama essenze fruttate o fragranze come gelsomino, limone, caprifoglio e rosa insieme) ricorda il famoso profumo creato alla corte di Caterina de’ Medici (XVI secolo) dal conte italiano Maurizio Frangipani.
A Charles Plumier si deve il nome scientifico della Plumeria: di origini francesi, appartenente all’ordine dei frati minimi, appassionato botanico e abile disegnatore. Nel 1689 venne chiesto dal re a Guy Crescent Fragon, medico di Luigi XIV di Borbone, allora sovrano di Francia, e direttore del Giardino botanico del re di Parigi, di indicargli un botanico da inviare in missione di ricerca nelle Antille francesi. L’oggetto della spedizione era la ricerca della pianta da cui si ricavava il chinino, Cinchona officinalis. Partirono Joseph-Donat de Surian, molto preparato in farmacia, chimica ed erboristeria e Charles Plumier, un botanico molto minuzioso e preparato.
I due per oltre un anno esplorarono l’isola Martinica e Haiti. Al loro ritorno a Parigi, il re rimase positivamente colpito dai sorprendenti risultati portati da Plumier e lo nominò primo botanico del re.
Joseph Pitton de Tornefort, esperto botanico francese, coetaneo di Plumier, ha dedicato all’amico il nome del genere Plumeria, in onore della sua ampia e minuziosa preparazione in botanica.
I primi esemplari di questa pianta sono comparsi nel ‘700 nel Regno Unito.
In Italia, si narra che la Plumeria sia apparsa per la prima volta nell’Orto Botanico di Palermo, dove ancora oggi ne sono conservati degli esemplari, portata da Don Gaetano Fiamingo, armatore e console italiano in Russia. Una delle storie legate al Frangipane racconta che la moglie di Gaetano Fiamingo, regalò una Plumeria alla Zarina di Russia, durante una visita dello Zar Nicola I, alla città di Palermo.
Tossicità e/o uso erboristico
Si trovano descrizioni relative alle preziose proprietà terapeutiche del lattice della Plumeria già in alcuni antichi manoscritti del popolo Maya. Tutta la famiglia delle Apocinacee è caratterizzata dalla produzione di lattice, che può essere trasparente come nell’oleandro oppure bianco lattiginoso come nella dipladenia, nella mandevilla e, appunto, nella plumeria, dove risulta per giunta colloso. Le foglie staccate anzitempo, gli steli fiorali eliminati all’appassimento oppure i rami tagliati perdono lattice che si appiccica ai polpastrelli.
Si deve fare attenzione, in quanto si tratta di un lattice velenoso per ingestione ma anche per contatto, non solo nei soggetti allergici, ma anche sfregando inavvertitamente occhi o bocca. La pianta va quindi maneggita solo indossando guanti.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori la Plumeria simboleggia la bellezza e la semplicità. Nella cultura orientale, rappresenta l’immortalità e la rinascita, in quanto il suo fiore sboccia anche dopo la recisione di un ramo.
Libri sulla Plumeria
- How To Grow Plumeria – Frangipani Anytime Anywhere – di Bob Walsh (in inglese)
- Pomelia felicissima. Storia, botanica e coltivazione della plumeria a Palermo-History, botany and cultivation of plumeria in Palermo – di Attilio Carapezza, Pietro Puccio, Manlio Speciale
- The Handbook of Plumeria Culture di Richar Eggenberger (in inglese)
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